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Vittorio Storaro con Bernardo Bertolucci sul set del film L'ultimo imperatore nel 1987<br />
non avrei avuto l’intuizione per le<br />
scelte che ho preso nel film di Bernardo<br />
Bertolucci Il conformista. Ogni<br />
film con Bernardo mi ha aperto una<br />
porta, facendomi entrare dentro<br />
qualcosa che non conoscevo, com’è<br />
successo per il Piccolo Buddha. Entrare<br />
nel buddismo mi ha insegnato<br />
che l’inconscio è diverso dalla coscienza,<br />
come il giorno dalla notte e<br />
l’uomo dalla donna. Ciò che serve è<br />
l’unione, l’equilibrio».<br />
Qual è l’idea dietro alla celeberrima<br />
inquadratura, per metà in luce e<br />
metà in ombra, del volto di Marlon<br />
Brando in Apocalypse Now?<br />
Quando Francis Ford Coppola mi ha<br />
proposto il film inizialmente ho rifiutato,<br />
perché sentivo di non avere<br />
nulla a che fare con la guerra americana<br />
in Vietnam. Lui però mi rispose<br />
che in realtà si trattava di una pellicola<br />
sul senso delle civilizzazioni.<br />
Quando una cultura si sovrappone a<br />
un’altra, come gli Usa sul Vietnam, è<br />
un atto di violenza. Coppola mi disse<br />
che voleva raccontare questa verità.<br />
Capii allora che c’era un senso di<br />
universalità e che avrei potuto utilizzare<br />
i miei strumenti, per esempio<br />
l’uso della luce artificiale su quella<br />
naturale: potevo creare un conflitto<br />
tra le due proprio perché il film era<br />
la denuncia di un conflitto. Bisognava<br />
trovare questa armonia.<br />
Storaro, cha ha compiuto 80 anni da<br />
pochi mesi, sta già lavorando alla<br />
sua prossima mostra. Che sarà nel<br />
segno di Bertolucci: «Quando l’ho<br />
visto per l’ultima volta gli ho promesso<br />
che mi sarei occupato ancora<br />
e più di prima delle opere che avevamo<br />
realizzato insieme. In questi<br />
mesi ho scritto un libro sui nostri 25<br />
anni di collaborazione, ho preparato<br />
una mostra e restaurato con le ultime<br />
tecnologie Il conformista. Ora<br />
<strong>La</strong> tenda gialla, L'ultimo imperatore<br />
lavorerò su L’ultimo imperatore. Poi<br />
voglio preservare questi capolavori,<br />
perché in Italia ancora oggi non c’è<br />
una tecnica che preservi né le immagini<br />
da pellicola né quelle digitali.<br />
Questo percorso è il mio progetto».<br />
palazzomerulana.it<br />
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