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La Freccia Ottobre 2020

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pieno regime questo settore, e una<br />

spinta coraggiosa da parte di alcuni,<br />

ma le difficoltà sono enormi. Prima al<br />

Teatro Vascello di Roma (fino al 4 ottobre,<br />

ndr) e poi per due settimane al<br />

Piccolo Teatro di Milano (dal 6 al 17,<br />

ndr), ricomincio con lo spettacolo su<br />

Aldo Moro Con il vostro irridente silenzio,<br />

uno studio sul memoriale e sulle<br />

lettere che l'ex presidente della De-<br />

mocrazia cristiana scrisse durante la<br />

prigionia, a cui ho dedicato gli ultimi<br />

anni del mio lavoro, come drammaturgo<br />

e interprete. Pochissime sale<br />

hanno deciso di riaprire, a Roma si<br />

contano sulle dita di una mano, e il<br />

Vascello è una di queste. Viviamo in<br />

un momento di grande paura che penalizza<br />

molto il teatro, è un disastro in<br />

termini culturali ed economici, a partire<br />

dai lavoratori del settore. Dobbiamo<br />

ripartire, qualcuno se ne deve far<br />

carico, anche impavidamente, pur rispettando<br />

tutte le regole. Al Vascello,<br />

quando sono state chiuse le sale, abbiamo<br />

fatto appena in tempo a terminare<br />

l’ultima replica. Serate strapiene<br />

di gente seduta in terra, con un’atmosfera<br />

da “campo magnetico” tra i corpi<br />

in scena e i corpi degli spettatori che<br />

interagiscono. Chi ci sarà questa sera?<br />

Che succederà? <strong>La</strong> magia è questa.<br />

Uno studio, quello su Aldo Moro,<br />

molto intenso.<br />

Lo considero il mio lavoro più importante,<br />

senza dimenticare il progetto<br />

realizzato con Giuseppe Bertolucci su<br />

Gadda e Pasolini, quella Antibiografia<br />

di una nazione con cui volevamo<br />

ricostruire una mappa cromosomica<br />

dell’Italia e degli italiani, per capire<br />

cosa eravamo, cosa siamo diventati<br />

oppure, in fondo, cosa siamo sempre<br />

stati. Oggi tendiamo a sentirci dei nani<br />

sulle spalle dei giganti, come se niente<br />

fosse all’altezza di ciò che ci ha preceduto.<br />

È bene fare la tara dell’effetto<br />

nostalgia. Forse fra 30 anni, passato<br />

un generale clima di confusione, avremo<br />

la distanza giusta per apprezzare<br />

persino ciò che accade nel presente.<br />

Con il vostro irridente silenzio è nato al<br />

Salone del Libro di Torino del 2018.<br />

Erano i 40 anni dall’uccisione di Moro<br />

e il direttore Nicola <strong>La</strong>gioia mi chiese<br />

di fare un lavoro su questo tema. Dopo<br />

averci pensato, ho capito che non volevo<br />

aggiungere altro a quanto scritto<br />

e detto sulla figura dello statista e mi<br />

sono concentrato unicamente sulle<br />

parole da lui scritte durante quei 55<br />

giorni di sequestro. Parole che hanno<br />

subito una doppia dannazione. Prima,<br />

quel poco che era uscito venne mistificato,<br />

deriso, attaccato frontalmente,<br />

mentre tutti volevano mettere le mani<br />

© Studio Musacchio, Ianniello & Pasqualini<br />

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