I Quaderni di WineCouture Novembre / 2023
I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.
I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.
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del perlage e, in base anche alla sua origine, determina<br />
l’appartenenza <strong>di</strong> quel vino ad una specifica tipologia.<br />
Inoltre, è importante ricordare<br />
che la pressione e<br />
temperatura sono le componenti<br />
che più influenzano<br />
la quantità <strong>di</strong> anidride<br />
carbonica che può essere<br />
<strong>di</strong>sciolta nel vino. L’atto<br />
della tappatura permette<br />
<strong>di</strong> creare una sovrapressione in anidride<br />
carbonica, che si libera poi solo nel<br />
momento dell’apertura della bottiglia,<br />
dando vita al famigerato “botto”.<br />
L’anidride carbonica, inoltre, si <strong>di</strong>scioglie<br />
più facilmente a bassa temperatura,<br />
per cui possiamo percepire l’effervescenza<br />
del vino anche solo in bocca<br />
in seguito al riscaldamento del vino,<br />
anche nei casi in cui non sia visibile nel calice.<br />
Detto ciò, è ora necessario creare questa prima<br />
classificazione secondo la quale i vini si <strong>di</strong>stinguono in<br />
base alla sovrapressione in anidride carbonica presente<br />
nel vino e che ne determina l’effervescenza: vini fermi,<br />
frizzanti e spumanti.<br />
Vini fermi, frizzanti e spumanti<br />
I vini fermi, come si evince dal nome, non dovrebbero presentare<br />
alcuna effervescenza, ma possono presentare una<br />
sovrapressione massima <strong>di</strong> 1 atmosfera. A seconda del tipo<br />
<strong>di</strong> vinificazione, la presenza <strong>di</strong> una leggera frizzantezza, se<br />
intenzionale, può essere piacevole, soprattutto nei vini bianchi<br />
giovani, nei quali esalta la loro freschezza al palato. Se<br />
l’effervescenza è invece accidentale, soprattutto in vini dolci<br />
come i passiti, può essere sintomo <strong>di</strong> fermentazioni spontanee<br />
ed è sempre un aspetto negativo.<br />
Entriamo invece adesso a spiegare le due tipologie che<br />
spesso e molto comunemente vengono considerate la<br />
stessa cosa, essendoci la tendenza <strong>di</strong> uniformare il termine<br />
frizzante con quello <strong>di</strong> spumante: in realtà parliamo <strong>di</strong> due<br />
tipologie <strong>di</strong> vino <strong>di</strong>fferenti.<br />
Si definisce spumante il prodotto ottenuto dalla prima o<br />
dalla seconda fermentazione alcolica <strong>di</strong> uve fresche, <strong>di</strong><br />
mosto <strong>di</strong> uve, <strong>di</strong> vino, caratterizzato alla stappatura del<br />
recipiente da uno sviluppo <strong>di</strong> anidride carbonica proveniente<br />
esclusivamente dalla fermentazione e che, conservato a<br />
20 gra<strong>di</strong> in recipienti chiusi, presenta una sovrapressione<br />
non inferiore a 3 atmosfere e un titolo alcolometrico non<br />
inferiore a 8.5% Vol.<br />
I vini frizzanti, invece, sono prodotti che presentano, conservati<br />
a 20 gra<strong>di</strong> in recipienti chiusi, una sovrapressione<br />
dovuta all’anidride carbonica endogena non inferiore ad 1 e<br />
non superiore a 2,5 atmosfere. La prima <strong>di</strong>fferenza tra i due<br />
vini, dunque, sta nella sovrappressione, la seconda <strong>di</strong>fferenza<br />
sta nel metodo <strong>di</strong> produzione.<br />
I vini frizzanti vengono prodotti attraverso il metodo della<br />
rifermentazione in bottiglia o con il metodo Martinotti o<br />
Charmat mentre i vini spumanti possono essere prodotti<br />
con il Metodo Classico - ad esempio è questo il caso <strong>di</strong><br />
Franciacorta Docg, Trento Doc e Champagne - o con il<br />
metodo Martinotti o Charmat - ad esempio le <strong>di</strong>verse<br />
tipologie <strong>di</strong> Prosecco - con un periodo <strong>di</strong> sosta sui lieviti<br />
più lungo rispetto ai frizzanti.<br />
Definita e stabilita questa fondamentale<br />
<strong>di</strong>fferenza, prima <strong>di</strong> procedere nell’approfon<strong>di</strong>mento<br />
dei due meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione<br />
dello spumante<br />
è importante citare e<br />
spiegare una variante<br />
presente nella tipologia<br />
dei vini frizzanti: i vini<br />
ancestrali.<br />
Che cos’è un vino ancestrale<br />
Il metodo <strong>di</strong> produzione ancestrale<br />
è considerato il più antico modo per la produzione <strong>di</strong> vini<br />
frizzanti. La produzione dei vini ancestrali consiste in una<br />
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