26.11.2023 Views

I Quaderni di WineCouture Novembre / 2023

I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.

I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

sola fermentazione il cui andamento è molto influenzato<br />

dalle temperature. La prima fermentazione era permessa,<br />

oltre che dalla presenza dei lieviti in<strong>di</strong>geni, dalle temperature<br />

più alte del periodo <strong>di</strong> vendemmia <strong>di</strong> fine estate. Con l’arrivo<br />

dell’inverno il fenomeno invece si fermava, a causa delle basse<br />

temperature, lasciando il vino con un residuo <strong>di</strong> zuccheri<br />

non ancora trasformato. L’arrivo della primavera e l’aumento<br />

delle temperature permettevano al vino <strong>di</strong> riprendere la sua<br />

trasformazione iniziale. In questo modo, il residuo zuccherino<br />

rimasto si esauriva. Il risultato era una quantità <strong>di</strong> anidride<br />

carbonica sufficiente per produrre un vino frizzante.<br />

A <strong>di</strong>fferenza dei vini rifermentati in bottiglia, quin<strong>di</strong>, il<br />

metodo ancestrale prevede una sola fermentazione, che si<br />

ferma in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuzione delle temperature e riparte<br />

in caso <strong>di</strong> un loro aumento. È un metodo produttivo molto<br />

<strong>di</strong>fficile da realizzare, caratterizzato dalla presenza dei<br />

lieviti all’interno delle bottiglie. A seconda dei propri gusti<br />

si possono mischiare con il contenuto della bottiglia o lasciare<br />

che si depositino sul fondo.<br />

Dopo aver scoperto questo antico metodo <strong>di</strong> produzione<br />

<strong>di</strong> bollicine, giungiamo ai più celebri e conosciuti, anche<br />

se spesso confusi, meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione dello spumante:<br />

il metodo Martinotti o Charmat e Il Metodo Classico o<br />

Champenoise.<br />

Photo: clau<strong>di</strong>o-schwarz-unsplash<br />

Il metodo Martinotti o Charmat:<br />

alle origini del Prosecco<br />

Partendo dal metodo Martinotti o Charmat, in questo metodo<br />

<strong>di</strong> spumantizzazione, il vino base si trasforma all’interno<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> recipienti a tenuta <strong>di</strong> pressione in acciaio,<br />

dette autoclavi, dove si attiva una seconda fermentazione<br />

per una durata non inferiore ai 30 giorni.<br />

A questo punto, la <strong>di</strong>fferenziazione tra uno spumante e<br />

l’altro si ha tramite la decisione del produttore <strong>di</strong> bloccare<br />

la fermentazione stessa, abbassando la temperatura sotto lo<br />

zero e assicurando così un residuo zuccherino al vino.<br />

Tale proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> vinificazione rappresenta il fondamento<br />

per l’ottenimento del Prosecco e vede la sua nascita<br />

intorno al 1895 dal piemontese Federico Martinotti. Tuttavia,<br />

fu il francese Eugène Charmat che costruì e brevettò<br />

l’attrezzatura ad implementare tale sistema.<br />

Quello Martinotti – Charmat è metodo assai in<strong>di</strong>cato per<br />

esaltare aromi primari, fruttati e tutte note, in primis floreali,<br />

che tipicamente troviamo in vini come il Prosecco.<br />

Metodo Classico e Champagne:<br />

la bollicina per eccellenza<br />

Parlando invece del Metodo Classico o Champenoise è il<br />

sistema <strong>di</strong> spumantizzazione più antico e <strong>di</strong>ffuso al mondo.<br />

Celebre nel mondo per lo Champagne e in Italia per la<br />

produzione <strong>di</strong> Franciacorta Docg, Trento Doc, Alta Langa<br />

Docg e molti altri, secondo la tra<strong>di</strong>zione, le sue origini<br />

risalgono al tardo 1600, quando l'abate francese Pierre<br />

Pérignon, meglio noto come Dom Pérignon capì per primo<br />

l'importanza della rifermentazione in bottiglia per la produzione<br />

<strong>di</strong> vini frizzanti.<br />

Da lì si sviluppò il metodo secondo il quale il vino subisce<br />

una seconda rifermentazione in bottiglia e, dopo un attento<br />

e preciso processo sud<strong>di</strong>viso in specifiche fasi, che rappresentano<br />

il suo tratto d'istintivo e storico capace <strong>di</strong> regalare<br />

a questi vini un marchio <strong>di</strong> artigianalità in<strong>di</strong>scusso.<br />

Le fasi del Metodo Classico sono: raccolta delle uve, pressatura,<br />

fermentazione alcolica con aggiunta <strong>di</strong> lieviti, travasi e<br />

bâtonnage, filtrazione e imbottigliamento, seconda fermentazione<br />

in bottiglia e affinamento sui lieviti, remuage, sboccatura<br />

o dégorgement, dosaggio e definitiva tappatura.<br />

Questo metodo ha la capacità <strong>di</strong> donare bollicine altamente<br />

raffinate, dai perlage eleganti e fini e dai profumi che<br />

inseguono ampie sfaccettature in base alla tipologia <strong>di</strong> uva<br />

utilizzata e al dosaggio. Ed è quest’ultimo passaggio, quello<br />

del dosaggio, un fattore molto importante quando si sceglie<br />

un vino spumante, che sia un metodo Classico o metodo<br />

Martinotti o Charmat. Esso, infatti, determina il residuo<br />

zuccherino che troveremo poi nel calice: un elemento decisivo<br />

nella scelta del vino e del cibo, quin<strong>di</strong> per l’abbinamento<br />

ma anche per il gusto personale o dei nostri ospiti.<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!