Download n.143 di DIC2011 - Architetti nell'Altotevere Libera ...
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CIL143 IN PRIMO PIANO<br />
pagine XIII-XVI<br />
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI ARCHEOLOGICI DI ROMA<br />
Adeguamento funzionale<br />
e messa in sicurezza del III Or<strong>di</strong>ne<br />
dell’Anfiteatro Flavio a Roma<br />
L’Anfiteatro Flavio, a tutti meglio noto come Colosseo, è in<strong>di</strong>scutibilmente uno<br />
dei complessi architettonici più celebrati <strong>di</strong> ogni tempo; un capolavoro dell’ingegno<br />
che appartiene all’umanità intera e che rivela l’eccezionale capacità<br />
dell’architettura ben costruita <strong>di</strong> attraversare “impavidamente” la Storia.<br />
Il restauro <strong>di</strong> un bene archeologico implica sempre una grande responsabilità<br />
da parte <strong>di</strong> chi si accinge a intervenire alterando inevitabilmente – anche se a<br />
scopo conservativo – il manufatto nella sua originalità. Da un lato, ci sono gli<br />
operatori culturali del presente, ”minuscoli” protagonisti <strong>di</strong> un arco temporale<br />
limitato; dall’altro, l’eternità del mondo antico che quasi intimi<strong>di</strong>sce: lasciare<br />
una traccia seppur minima, ma coerente, nell’inarrestabile fiume eracliteo del<br />
tempo è una prova non da poco.<br />
Nel caso del Colosseo, l’intervento, avviato dalla Soprintendenza Speciale per i<br />
Beni Archeologici <strong>di</strong> Roma con il coor<strong>di</strong>namento del Commissario Delegato,<br />
arch. Roberto Cecchi, per la realizzazione degli interventi urgenti nelle aree <strong>di</strong><br />
Roma e Ostia Antica, ha saputo coniugare con notevole sensibilità le esigenze<br />
<strong>di</strong> tutela del monumento con quelle attuali <strong>di</strong> messa in sicurezza <strong>di</strong> nuovi settori<br />
da aprire al pubblico e <strong>di</strong> valorizzazione degli spazi e dei percorsi <strong>di</strong> visita.<br />
I lavori, intrapresi nel 2010 e conclusi nel 2011, hanno interessato alcune parti<br />
del complesso archeologico in<strong>di</strong>viduate secondo uno specifico or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> priorità<br />
e hanno riguardato, oltre ai restauri più puntuali, anche interventi <strong>di</strong> adeguamento<br />
impiantistico e strutturale.<br />
In particolare, l'intervento sul III Or<strong>di</strong>ne prevedeva: l’impermeabilizzazione e il<br />
rifacimento della pavimentazione in “coccio pesto” nei piani attici e nell’ambulacro<br />
interme<strong>di</strong>o e in opus spicatum nei restanti camminamenti; la revisione<br />
delle opere in ferro esistenti e la fornitura <strong>di</strong> nuove per i parapetti sui fornici e<br />
sugli affacci; la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo impianto elettrico nell’ambulacro tra<br />
il II e III Or<strong>di</strong>ne; la revisione dell’impianto <strong>di</strong> deflusso delle acque meteoriche;<br />
la fornitura e posa <strong>di</strong> vetri scorrevoli <strong>di</strong> sicurezza; la compartimentazione delle<br />
aree me<strong>di</strong>ante inserimento <strong>di</strong> una nuova cancellata.<br />
Di estrema delicatezza è risultato il rifacimento del piano <strong>di</strong> calpestio dell’anello<br />
pavimentale in opus spicatum. La sfida è consistita nell’integrazione degli<br />
esistenti lacerti in spicatum con materiali laterizi <strong>di</strong> nuova fabbricazione che<br />
fossero il più possibile affini – per caratteristiche <strong>di</strong>mensionali, cromatiche e<br />
tattili – a quelli originali.<br />
In<strong>di</strong>spensabile è stata, dunque, un’accurata analisi conoscitiva dei materiali da<br />
un punto <strong>di</strong> vista della composizione chimica, fisica, granulometrica, comportamentale<br />
delle argille storiche. Ne è risultato un prodotto <strong>di</strong> altissima qualità<br />
tecnica: un mattoncino prodotto a mano in stampo <strong>di</strong> legno, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong><br />
10 cm <strong>di</strong> lunghezza, 4,5 cm <strong>di</strong> altezza e 2,5 cm <strong>di</strong> spessore, con smussi per l’allettamento.<br />
La procedura esecutiva “all’antica maniera” – secondo i crismi <strong>di</strong><br />
un in<strong>di</strong>menticato sapere artigianale – ha riproposto la tecnologia a “pasta<br />
molle”, ritenuta la più efficace per ottemperare alle esigenze <strong>di</strong> una produzione<br />
“su misura” e la più adeguata rispetto al processo produttivo originario.<br />
La necessità <strong>di</strong> conformità con la preesistenza ha inoltre imposto ai restauratori<br />
l’introduzione <strong>di</strong> tre <strong>di</strong>fferenti colorazioni naturali ottenute attraverso un’attenta<br />
selezione <strong>di</strong> argille. La <strong>di</strong>versità cromatica dei laterizi, <strong>di</strong>stribuiti in percentuale<br />
per ogni metro quadrato <strong>di</strong> superficie secondo il metodo Munsell, ha<br />
garantito una variegata e vibrante tessitura pavimentale, in perfetta sintonia<br />
con le porzioni antiche.<br />
L’intervento risulta essere particolarmente significativo sia per l’attenzione nei<br />
confronti del patrimonio storico, sia per la considerevole competenza scientifica<br />
ed esecutiva che ha condotto alla produzione dei nuovi materiali, in ideale<br />
continuità con quelli originali.<br />
Ancora una volta, il laterizio si è <strong>di</strong>mostrato un materiale <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria<br />
attualità che, sia se declinato in chiave contemporanea, sia se impiegato in<br />
stretta relazione con preesistenze archeologiche, offre comunque eccezionali –<br />
e intramontabili – caratteristiche tecniche ed espressive.<br />
Progetto<br />
Rossella Rea, Piero Meogrossi, Barbara Nazzaro<br />
Direzione Lavori<br />
Barbara Nazzaro<br />
Assistenza al RUP e alla DL<br />
Fabio Fumagalli<br />
Coor<strong>di</strong>natore per la sicurezza<br />
Umberto Baruffali<br />
Commissario Delegato<br />
Roberto Cecchi<br />
Responsabile del Proce<strong>di</strong>mento<br />
Piero Meogrossi<br />
Responsabile scientifico<br />
Rossella Rea<br />
Impresa esecutrice<br />
Saiva s.r.l.<br />
Cronologia<br />
2011, esecuzione<br />
Fotografie<br />
Daniele Morra<br />
Testo<br />
Chiara Testoni<br />
Vista prospettica dell’anfiteatro.<br />
Nella pagina a fianco: nuova pavimentazione in laterizio verso<br />
gli affacci esterni.