07.01.2013 Views

Download n.143 di DIC2011 - Architetti nell'Altotevere Libera ...

Download n.143 di DIC2011 - Architetti nell'Altotevere Libera ...

Download n.143 di DIC2011 - Architetti nell'Altotevere Libera ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Dettagli<br />

Alessandra Zanelli<br />

Il progetto del nuovo museo tecnologico, incentrato sul restauro <strong>di</strong> una ex-fornace, riattualizza<br />

l’impianto industriale Hoffmann e riporta in primo piano quella cultura materiale del laterizio che<br />

è espressione preziosa del patrimonio artigianale e identitario del territorio caltagironese<br />

Il nuovo museo sorge presso l’area della “Conadomini”, un<br />

insieme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> archeologia industriale del XX secolo,<br />

simbolo importante dell’industria locale, attiva dal 1954 al<br />

1984, e cerniera strategica tra il vicino centro storico <strong>di</strong><br />

Caltagirone (CT) e una cava che per secoli ha fornito l’argilla<br />

alle antiche fabbriche dei ceramisti operanti sul territorio.<br />

Nell’intenzione dei progettisti - l’architetto Francesco Sagone<br />

e l’ingegnere Giovanni Alparone, che hanno anche curato la<br />

<strong>di</strong>rezione dei lavori del primo stralcio completato nel 2008 - il<br />

nuovo museo ridona la giusta centralità alla città <strong>di</strong> Caltagirone<br />

all’interno dei circuiti turistici siciliani, proprio attraverso la<br />

valorizzazione dell’antica arte della ceramica e <strong>di</strong> tutti quei<br />

mestieri - artigianali prima e industriali poi - che si sono alimentati<br />

e consolidati nel tempo attorno alla lavorazione<br />

dell’argilla. Il restauro della fornace <strong>di</strong> laterizi <strong>di</strong> tipo Hoffmann<br />

e il riuso delle sue componenti <strong>di</strong> archeologia industriale sono,<br />

al pari della costruzione del nuovo museo, atti espliciti <strong>di</strong> tale<br />

volontà <strong>di</strong> valorizzazione del patrimonio storico e <strong>di</strong> riscoperta<br />

dei mestieri dell’isola, in particolare quello degli “stazzunari“,<br />

ovvero degli addetti alla lavorazione dei laterizi. Il progetto<br />

della nuova costruzione, per lo più realizzata in acciaio e vetro,<br />

è dunque al servizio del racconto del processo <strong>di</strong> lavorazione<br />

industriale del laterizio, così come il restauro conservativo della<br />

fornace Hoffmann, con i suoi paramenti murari e le sue volte<br />

interamente in mattoni. Proprio quest’ultima è racconto, storia<br />

viva <strong>di</strong> un territorio e <strong>di</strong> una cultura materiale che attorno<br />

all’argilla ha sviluppato nel tempo un saper fare industriale e<br />

artistico, ovvero un patrimonio <strong>di</strong> conoscenza tecnica che deve<br />

essere riscoperto e riattualizzato, perchè possa contribuire efficacemente<br />

allo sviluppo futuro, locale e isolano insieme. La<br />

fornace è posta all’ingresso nord della città, vicino all’antico<br />

quartiere <strong>di</strong> S. Orsola e S. Giovanni, in una zona <strong>di</strong> margine del<br />

centro storico. Il restauro e il riuso <strong>di</strong> tale e<strong>di</strong>ficio, assieme alla<br />

realizzazione dei nuovi spazi del museo tecnologico del laterizio,<br />

rappresenta anche, nella volontà dell’Amministrazione<br />

Comunale, un significativo atto <strong>di</strong> rinnovamento urbano, che<br />

fungerà auspicabilmente da volano per una riqualificazione<br />

<strong>di</strong>ffusa del centro storico, in vista <strong>di</strong> nuove e più intense fruizioni<br />

turistiche. Il restauro conservativo della fornace Hoffmann<br />

Conservare la cultura<br />

del laterizio<br />

è stato approntato nel rispetto degli elementi costitutivi e formali<br />

che la caratterizzano, prevedendo modalità <strong>di</strong> intervento<br />

adeguate alla materialità dell’e<strong>di</strong>ficio stesso, in muratura <strong>di</strong> mattoni<br />

pieni, e introducendo l’uso <strong>di</strong> altri materiali, laddove<br />

necessari per il consolidamento statico, in modo appropriato<br />

- compatibile chimicamente e coerente linguisticamente - con<br />

quelli esistenti. Sono inoltre stati pre<strong>di</strong>sposti i presi<strong>di</strong> tecnologici<br />

e impiantistici necessari all’adeguamento normativo e alla<br />

rifunzionalizzazione degli spazi della fornace e delle sue lunghe<br />

gallerie <strong>di</strong> 75 metri in cui avveniva il processo <strong>di</strong> produzione<br />

industriale dei laterizi. Tali gallerie sono parte integrante del<br />

percorso conoscitivo concernente la specifica tecnologia produttiva,<br />

ma sono al tempo stesso contenitore museale per nuovi<br />

eventi artistici e culturali <strong>di</strong> tipo temporaneo, che <strong>di</strong> fatto costituiranno<br />

occasioni sempre nuove e <strong>di</strong>verse per il rilancio culturale<br />

dell’intera area museale. L’intervento <strong>di</strong> restauro e <strong>di</strong><br />

miglioramento statico ha riguardato principalmente le due<br />

“canne” della fornace, che comprendono 26 camere o scomparti.<br />

Le due volte sono state prima ripulite dai materiali <strong>di</strong><br />

risulta e poi risanate da tutte le lesioni presenti, me<strong>di</strong>ante l’inserimento<br />

<strong>di</strong> resine e successivo consolidamento con calcestruzzo<br />

fibrorinforzato. La scelta <strong>di</strong> intervenire riutilizzando il<br />

più possibile i medesimi materiali già presenti nel manufatto<br />

architettonico della fornace ha mantenuto immutata l’immagine<br />

complessiva dell’opificio. La nuova architettura del museo<br />

si sviluppa in senso longitu<strong>di</strong>nale, seguendo la <strong>di</strong>rezionalità<br />

della fornace Hoffmann; anche le scelte tecnico-costruttive che<br />

caratterizzano il nuovo intervento tendono ad esaltarne la<br />

materialità: le gran<strong>di</strong> vetrate del museo eliminano visivamente<br />

la cesura tra esterno e interno, assecondando la visione del<br />

processo tecnologico della lavorazione dei laterizi da qualsiasi<br />

prospettiva lo si osservi. Il nuovo volume che contiene<br />

l’ingresso agli spazi museali stabilisce, però, una netta gerarchia<br />

tra passato da valorizzare e presente da utilizzare, compenetrandoli<br />

insieme, così da stimolare nuove modalità <strong>di</strong><br />

fruizione e <strong>di</strong> percorso. Le gran<strong>di</strong> vetrate del museo assumono<br />

il ritmo delle aperture del manufatto industriale e incorniciano<br />

i paramenti in laterizio, lasciando al tempo stesso libertà al visitatore<br />

<strong>di</strong> aprire lo sguardo verso il paesaggio caltagironese. <br />

72 CIL 143

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!