Download n.143 di DIC2011 - Architetti nell'Altotevere Libera ...
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Progetti<br />
Alberto Ferraresi<br />
Esiste un or<strong>di</strong>ne ideale predefinito a<br />
cui ogni progetto <strong>di</strong> Hans Kollhoff<br />
tende: un’armonia, in parte concettuale<br />
ed in parte architettonica, costituita<br />
dai valori <strong>di</strong> tipicità ed urbanità,<br />
pilastri assoluti su cui impostare le<br />
nuove proposte. L’invenzione e la creatività<br />
pure assumono ruoli importanti<br />
entro i margini reinterpretativi definiti<br />
da questo assunto <strong>di</strong> partenza. Conseguentemente,<br />
la forte connotazione<br />
storica dei contesti urbani olandesi, tedeschi<br />
ed italiani, in cui l’architetto è<br />
chiamato a lavorare, non costituisce<br />
problema, ma stimolo.<br />
Nelle occasioni in cui, a maggior ra-<br />
hans kollhoff e helga timmermann<br />
Ex complesso KPN<br />
a Botersloot, Olanda<br />
La torre osservata dalla città.<br />
Nella pagina a fianco:<br />
l’intera estensione della torre,<br />
secondo la visuale dei pedoni.<br />
FOTOGRAFIE Susanne Wegner<br />
gione, s’intervenga sull’esistente, risulta<br />
fondamentale per il Maestro tedesco<br />
l’armonia fra restauro e nuovo<br />
costruito, quell’equilibrio capace <strong>di</strong><br />
evidenziare l’essenza della città storica,<br />
offrendone allo stesso tempo una<br />
nuova interpretazione.<br />
Le fabbriche preesistenti in Botersloot<br />
sono state a lungo sede <strong>di</strong> una compagnia<br />
telefonica, estesasi a definire i<br />
margini <strong>di</strong> un intero isolato, costituito<br />
da due e<strong>di</strong>fici lineari in mattoni <strong>di</strong><br />
epoca pre-bellica e da un’espansione<br />
in prefabbricazione cementizia, culminante<br />
in una torre <strong>di</strong> alcuni piani più<br />
alta, costruita negli anni ‘70. Il progetto<br />
<strong>di</strong> recupero ha mantenuto la presenza<br />
dei due e<strong>di</strong>fici bassi, dal ritmo costante<br />
delle finestrature in facciata, separandoli<br />
fisicamente dalla torre, ricostruita<br />
con nuove proporzioni e con un’immagine<br />
prettamente laterizia. Alta 73<br />
metri, ospita nei 22 piani <strong>di</strong> cui è composta<br />
124 appartamenti, negozi e ristoranti<br />
al piano terra. Ad ogni livello,<br />
si collocano da 2 a 7 appartamenti, con<br />
38 CIL 143<br />
superfici me<strong>di</strong>amente comprese fra gli<br />
80 ed i 120 m 2 .<br />
I due e<strong>di</strong>fici conservati sono stati tramutati<br />
in se<strong>di</strong> per uffici, con un ampio<br />
parcheggio sottostante il parco verde<br />
opportunamente riorganizzato.<br />
L’intero intervento mette in luce in<br />
modo esemplare tre <strong>di</strong>versi atteggiamenti<br />
del progetto nei confronti<br />
dell’antico: conservazione, riutilizzo,<br />
ricostruzione. La conservazione riguarda<br />
le fabbriche storiche lineari, la<br />
ricostruzione interessa invece la torre.<br />
Fra i due elementi si crea uno spazio<br />
aperto, ad esaltare la verticalità del<br />
nuovo volume posto all’estremità. I<br />
fianchi dei due fabbricati bassi, convergenti<br />
verso la torre, rimangono quin<strong>di</strong><br />
scoperti ed affacciano su strada. Fra<br />
essi, il progettista propone un nuovo<br />
tratto <strong>di</strong> muro in mattoni e pietra, a<br />
recuperare alcuni materiali <strong>di</strong> demolizione<br />
delle porzioni dell’isolato, per le<br />
quali ha ritenuto che la riqualificazione<br />
dovesse passare per la rinuncia al<br />
costruito preesistente. Si tratta <strong>di</strong> un<br />
muro dello spessore <strong>di</strong> oltre quattro<br />
teste, in cui l’architetto propone i canonici<br />
tre livelli – base, fusto, coronamento<br />
– caratterizzati da una presenza<br />
lapidea crescente e da un progressivo<br />
<strong>di</strong>ssimularsi dei pieni in favore dei<br />
vuoti verso la sommità. Coerentemente<br />
con la scelta muraria, si ricorre<br />
alla plasticità degli archi per l’apertura<br />
dei varchi <strong>di</strong> passaggio; due in particolare,<br />
posti al centro del piano terra, affiancati,<br />
in<strong>di</strong>viduano con un possente<br />
fornice il punto <strong>di</strong> passaggio principale<br />
alle retrostanti autorimesse del<br />
complesso, sviluppate su due piani. Sopra<br />
ai parcheggi, all’altezza del terzo<br />
livello del muro <strong>di</strong>venuto a quel piano<br />
una sorta <strong>di</strong> porticato panoramico, si<br />
sviluppa uno spazio comune, aperto,<br />
verde, fra le due fabbriche storiche.<br />
Esso <strong>di</strong>viene punto d’osservazione privilegiato<br />
per la torre, all’altezza in cui<br />
essa s’allarga rispetto al proprio basamento<br />
lapideo, slanciandosi verso il<br />
cielo con veste laterizia.<br />
Il dettaglio costruttivo indaga la tessi-