Progetti Roberto Gamba A ovest <strong>di</strong> Sassari, in contiguità alla strada provinciale che va alla Crucca, all’interno della corona <strong>di</strong> ulivi che circonda la citta, è collocato questo complesso, costituito da una serie <strong>di</strong> pa<strong>di</strong>glioni, in origine destinati ad un comprensorio psichiatrico, che non è mai entrato in funzione per la mo<strong>di</strong>fica del quadro legislativo del settore. La configurazione planivolumetrica si sud<strong>di</strong>vide in due parti: una de<strong>di</strong>cata alle attività “produttive” <strong>di</strong> laboratorio; l’altra più orientata agli eventi espositivi e alla <strong>di</strong>dattica. Il programma <strong>di</strong> riqualificazione dell’area, che ha promosso con la sua attuazione la progressiva costitu- giovanni maciocco Museo del restauro a Sassari Nella pagina a fianco: i pa<strong>di</strong>glioni del complesso si collocano in contiguità alla strada provinciale che va da Sassari alla Crucca (foto: Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province <strong>di</strong> Sassari e Nuoro). L’ingresso alla galleria museale, lunga circa 75 metri. FOTOGRAFIE Davide Vir<strong>di</strong>s zione, all’intorno, <strong>di</strong> un nucleo rilevante <strong>di</strong> altre se<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezionali, universitarie, amministrative e culturali, riguarda il patrimonio archeologico, i problemi <strong>di</strong> degrado, sia naturale che antropico, e le ipotesi risolutive delle <strong>di</strong>verse criticità. Al progetto museale sono stati interessati due pa<strong>di</strong>glioni del complesso preesistente, ristrutturati per l’allestimento <strong>di</strong> laboratori per il restauro, nel quadro del progetto Fio, denominato “Restauro, recupero e valorizzazione del Polo museale sassarese”. Inoltre, a funzione trainante del Polo archeologico, è stato destinato uno spazio, allestito a percorso continuo, per esposizioni volutamente temporanee, così concepito nell’auspicio <strong>di</strong> un graduale rinnovamento e aggiornamento dei materiali in mostra, verso nuove frontiere culturali. Ne è elemento determinante la galleria museale, lunga circa 75 metri, a cui fanno capo, oltre agli spazi <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> esposizione, quelli <strong>di</strong>dattici, <strong>di</strong> gestione amministrativa e gli ingressi ai laboratori. È un gigantesco parallelepipedo allungato, pro- 24 CIL 143 porzionato nel rapporto profon<strong>di</strong>tà/ lunghezza <strong>di</strong> 1 a 16, largo m 4,60, che si sviluppa, inferiormente, su quattro livelli, ciascuno <strong>di</strong>fferenziato <strong>di</strong> 50 cm; superiormente, con una passerella <strong>di</strong> collegamento e <strong>di</strong> integrazione del percorso espositivo. Il corpo <strong>di</strong> fabbrica ha una sezione trapezoidale che tende ad aprirsi verso l’alto, generando un’inclinazione rivolta all’esterno della parete sud-est; questa, praticamente opaca e tagliata esclusivamente in alto da un’asola finestrata molto stretta, assume all’interno la funzione <strong>di</strong> grande pannello espositivo continuo. All’opposto, sul lato nord, la galleria è invece illuminata da una grande vetrata, che offre la visuale sul paesaggio, aperto fino al golfo dell’Asinara. Il ballatoio, proteso nella sezione trasversale, permette l’affaccio, oltre la grande vetrata, verso l’esterno; oppure, verso l’interno, consente l’osservazione della profon<strong>di</strong>tà prospettica longitu<strong>di</strong>nale e delle opere in esposizione, sulla parete inclinata <strong>di</strong> fronte. Due gran<strong>di</strong> portali in lastre <strong>di</strong> cristallo, montate su un’or<strong>di</strong>tura leggera <strong>di</strong> acciaio, determinano, l’uno, l’ingresso verso strada, l’altro, al fondo, l’accesso al giar<strong>di</strong>no litologico che integra lo spazio espositivo all’aperto. Degli altri corpi, che creano l’articolazione del complesso, uniformati in facciata dalle finiture in laterizio a vista (come le cortine murarie preesistenti), uno, <strong>di</strong> nuova costruzione, si sviluppa su due piani, destinato all’accoglienza dei visitatori, alla libreria, ai servizi, al bar, con al livello superiore una sala multime<strong>di</strong>ale polivalente. Un altro pa<strong>di</strong>glione, parte del vecchio ospedale, ospita gli spazi espositivi contenenti i materiali del restauro, i laboratori <strong>di</strong>dattici per bambini e adulti e una serie <strong>di</strong> uffici. L’e<strong>di</strong>ficio che ospita i laboratori, integrato da un nuovo corpo <strong>di</strong> connessione con la galleria e con i depositi, comprende anche gli spazi per la custo<strong>di</strong>a e il telecontrollo del complesso. Il Polo tecnologico, infine, localizzato sul lato nord-ovest dell’area, raggruppa <strong>di</strong>versi locali <strong>di</strong>sposti a schiera.
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