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Download n.143 di DIC2011 - Architetti nell'Altotevere Libera ...

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elativamente ai prodotti impiegati, inducendo virtuosamente i produttori<br />

alla certificazione: è naturale auspicare che una tale evoluzione<br />

avvenga anche in Italia.<br />

Lo scenario è comunque in rapida trasformazione. Certamente è<br />

in<strong>di</strong>spensabile un quadro <strong>di</strong> riferimento normativo chiaro e completo,<br />

ma in modo ancora più urgente si richiede uno sforzo congiunto<br />

a produttori e progettisti per affermare una cultura della<br />

sostenibilità ambientale fondata su dati quantificabili, elaborati in<br />

relazione all’intero ciclo <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> un prodotto e<strong>di</strong>lizio, sia esso un<br />

componente o un e<strong>di</strong>ficio. Anche nell’ambito del laterizio e delle<br />

sue filiere produttive, è possibile in<strong>di</strong>viduare fin d’ora alcuni utili<br />

punti <strong>di</strong> riferimento, guardando attentamente alla letteratura, ai<br />

processi <strong>di</strong> certificazione dei prodotti, alle banche dati sugli impatti<br />

ambientali oggi <strong>di</strong>sponibili.<br />

L’ecoprofilo del laterizio negli stu<strong>di</strong> LCA a letteratura Per<br />

quanto riguarda il caso specifico del laterizio, alcune interessanti in<strong>di</strong>cazioni<br />

sulla misurazione degli impatti ambientali secondo la metodologia<br />

LCA possono essere tratte dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Christopher<br />

Koroneos e Aris Dompros (2007), nel quale sono riportati dati primari<br />

a partire dall’analisi <strong>di</strong> un processo produttivo localizzato in<br />

Grecia (Sindos, Thessaloniki).<br />

Lo stu<strong>di</strong>o citato considera nell’ecoprofilo anche gli impatti relativi alla<br />

fase <strong>di</strong> trasporto per la <strong>di</strong>stribuzione. Dall’analisi dei risultati emerge<br />

che la produzione <strong>di</strong> 1 kg <strong>di</strong> laterizio comporta complessivamente<br />

un consumo <strong>di</strong> energia pari a circa 2,10 MJ, così ripartito:<br />

• l’estrazione e il trasporto dell’argilla allo stabilimento produttivo<br />

incidono per l’1,1% (0,085 MJ/kg);<br />

• la fase <strong>di</strong> formatura, esclusivamente alimentata da energia elettrica,<br />

incide per il 2% (0,043 MJ/kg);<br />

• la fase <strong>di</strong> essiccazione, esclusivamente alimentata da <strong>di</strong>esel, incide<br />

pochissimo (0,011 MJ/kg);<br />

• la fase <strong>di</strong> cottura quasi esclusivamente a pet coke, incide per l’87%<br />

(1,828 MJ/kg);<br />

• la fase <strong>di</strong> imballaggio è trascurabile (0,005 MJ/kg), mentre la<br />

<strong>di</strong>stribuzione incide per il 6% (0,132 MJ/kg), dal momento che<br />

il laterizio è un materiale pesante e dunque ambientalmente “costoso”<br />

da trasportare.<br />

Gli impatti ambientali, in termini sia <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> risorse che <strong>di</strong><br />

emissioni inquinanti, sono imputabili principalmente all’uso <strong>di</strong> energia<br />

nella fase <strong>di</strong> cottura, dove viene utilizzato pet coke. Occorre altresì<br />

osservare come, nella valutazione LCA, sia stata conteggiata soltanto<br />

l’energia <strong>di</strong>retta (3) consumata (dalle attività svolte nelle <strong>di</strong>verse fasi del<br />

ciclo <strong>di</strong> vita), mentre non è stata considerata l’energia in<strong>di</strong>retta relativa<br />

all’estrazione e lavorazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>esel e pet coke.<br />

Altre in<strong>di</strong>cazioni possono essere attinte da uno stu<strong>di</strong>o condotto sulla<br />

base <strong>di</strong> dati primari rilevati presso uno stabilimento produttivo italiano<br />

(G. Beccali, M. Cellura, M. Fontana, S. Longo, M. Mistretta, 2009).<br />

Dall’analisi dei risultati, si evince che la produzione <strong>di</strong> 1 kg <strong>di</strong> laterizio<br />

porizzato comporta complessivamente un consumo <strong>di</strong> energia<br />

primaria pari a circa 4,552 MJ, così ripartita:<br />

• l’estrazione dell’argilla incide per l’1% (0,045 MJ/kg), essenzial-<br />

mente per le operazioni <strong>di</strong> scavo;<br />

• le fasi <strong>di</strong> trasporto delle materie prime, dei combustibili e del prodotto<br />

finito implicano un consumo complessivo <strong>di</strong> energia pari a circa<br />

0,550 MJ/kg (12% del consumo energetico totale), essenzialmente<br />

dovuto all’impiego <strong>di</strong> gasolio come combustibile per autotrazione;<br />

• il processo <strong>di</strong> lavorazione incide per il 23% (1,064 MJ/kg), <strong>di</strong> cui il<br />

48% è dovuto all’energia elettrica impiegata per l’alimentazione dei<br />

macchinari e il 52% alla produzione/approvvigionamento degli input<br />

<strong>di</strong> processo (acqua, gasolio, polistirene);<br />

• il contributo della fase <strong>di</strong> imballaggio, pari all’1% del consumo<br />

energetico totale, è dovuto principalmente all’energia <strong>di</strong> feedstock dei<br />

materiali impiegati;<br />

• il consumo più rilevante si verifica nei processi <strong>di</strong> cottura e <strong>di</strong> essiccazione<br />

(circa 2,85 MJ/kg), <strong>di</strong> cui il 49% è dovuto all’impiego <strong>di</strong><br />

olio combustibile BTZ (1,396 MJ/kg) per l’alimentazione del forno,<br />

il 38% è dovuto all’impiego <strong>di</strong> gas metano per il processo <strong>di</strong> essiccazione<br />

(1,083 MJ/kg) e il rimanente 13% è rappresentato dal consumo<br />

<strong>di</strong> energia elettrica (0,37 MJ/kg).<br />

A partire da questi dati, sono poi ipotizzati alcuni scenari <strong>di</strong> miglioramento<br />

del profilo ambientale del laterizio “alleggerito in pasta”<br />

proponendo, per esempio, l’utilizzo <strong>di</strong> materiali alternativi (come la<br />

cellulosa anziché l’EPS) per la porizzazione del laterizio o l’impiego<br />

<strong>di</strong> combustibili alternativi (come la biomassa).<br />

Occorre osservare come i consumi <strong>di</strong> energia per i processi <strong>di</strong> cottura<br />

ed essiccazione <strong>di</strong>fferiscano da quelli rilevati dal precedente stu<strong>di</strong>o<br />

greco. Si tratta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze che si presentano sistematicamente in<br />

tutti gli ambiti materici, nel momento in cui si confrontano processi<br />

attivati da produttori <strong>di</strong>versi o realizzati in impianti <strong>di</strong>versi. Queste<br />

<strong>di</strong>fferenze devono indurre alla massima cautela nell’utilizzo dei dati<br />

elaborati nell’ambito <strong>di</strong> valutazioni LCA. L’uso <strong>di</strong> tecnologie produttive<br />

e tipi <strong>di</strong> energia, <strong>di</strong>fferenti da produttore a produttore e da impianto<br />

a impianto, comporta, infatti, profili ambientali talvolta anche<br />

molto <strong>di</strong>versi che possono essere esportati in situazioni <strong>di</strong>verse rispetto<br />

a quella nella quale sono stati elaborati soltanto dopo aver <strong>di</strong>chiarato<br />

con precisione le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> contesto.<br />

Ecoprofilo del laterizio: le banche dati Nella descrizione del<br />

profilo ambientale dei prodotti e<strong>di</strong>lizi, spesso, si fa riferimento a banche<br />

dati (4) , le quali a loro volta sono costruite sulla base <strong>di</strong> tre principali<br />

fonti:<br />

• dati statistici nazionali (provenienti da report industriali, raccolti da<br />

agenzie nazionali);<br />

• dati statistici industriali (provenienti dagli stabilimenti o dalle associazioni<br />

<strong>di</strong> categoria industriali);<br />

• analisi <strong>di</strong> singoli processi (raccolta <strong>di</strong> dati primari presso specifici<br />

stabilimenti).<br />

Poiché la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> raccolta e reperimento dei dati rende spesso<br />

complesso un raffronto sistematico, le banche dati tendono ad assumere<br />

una delle tre possibili fonti e ad attestarsi su quella.<br />

Occorre sottolineare come spesso sia <strong>di</strong>fficile interpretare i dati a<br />

letteratura per la scarsa informazione che li accompagna: non sempre<br />

è semplice definire i confini del sistema e interpretare quali fasi siano<br />

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