re i combattenti per la Fede de

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to sei ore, e vi andò in persona il Vescovo di Limisso con la
Croce, facendo animo a tulli: e furono anche molte donne
valorose che v' andarono con armi sassi ed acqua a dare
aluto ai combattenti. Vedendo i nemici d'aver ricevuto gran
danno nei due assalti, mutarono stile, e cominciarono con
l'artigUeria più furiosamente che mai a battere di dentro lutti
i luoghi e tutte le ritirate de' nostri. E lavorando con
maggior prestezza che avessero ancora fallo, costruirono sette
altri forti più sotto alla fortezza. Da questi con l'artiglierìa
che tolsero da quelli più lontani, e con l'altra che vi
portarono, fino al numero di ottanta pezzi, battevano con
tanto furore, che il dì otto di Luglio si numerarono in una parte
della notte cinquemila cannonale. Con quesla furia talmente
atterrarono i parapetti, che con grandissima difficoltà vi
si poteva rimediare; perchè quelli che di dentro vi lavoravano,
di continuo bersagliati dairartiglieria di fuori, e dalla
tempesta delle archibugìate , erano ridotti a pochi. Rovinò
poi talmente la ritirala del revelUno, che non essendovi
più piazza, anche perché dì dentro sì restrìngeva con
l'ingrossare i parapetti, fu forza dì slargare essa piazza con
le tavolate. Nel dello revelUno fece il Cavalier Maggi una
mina; acciocché, quando più non sì fosse potuto tenere, si
lasciasse ai neraici con grave lor danno. Ai nove di Luglio
diedero il terzo assalto al revelUno, al torrione di Santa Nappa
, all' Andrucci , alla cortina e torrione dell'arsenale; ed
essendo durato sei ore, furono ributtali nei quattro luoghi.
Ma il revelUno , secondo il proposto , si lasciò ai nemici
con molto danno loro. Ve ne fu nondimeno anche molto dalla
parte nostra; perché essendovi essi saliti, e non polendo
i nostri per la poca piazza maneggiar le lor picche, volendo
ritirarsi secondo l'ordine dato dal Baglioni, si ritirarono
mischiati co' Turchi. Onde essendo dato fuoco alla nostra
mina, con orrendo spettacolo, così nocque a'nostri come ai
nimici, morendovi de' nostri più di cento , e de' neraici assai
più. Vi morì il Capitano Roberto Malvezzi, e il Capitano
Marchetto da Fermo fu gravemente ferito. Al torrione dellarsenale
morì il Capitano David Noce mastro di campo, e
ΚΥΠΡΙΑΚΗ ΒΙΒΛΙΟΘΗΚΗ