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— 370to , che l'armata nemica gli avesse potuto fare in Tra] ani, poiché non aveva modo di combatterla , perchè giudicava egli che prudentemente si fosse portalo UcciaU 1' anno addietro a Modone, e che con questa risoluzione so nera egli venuto da Lombardia. E sebbene a questo il Duca di Scssa gagliardamente si opponesse, pregandolo che da Palermo non si partisse . fu nondimeno eseguita l'andata. Ma i Turchi inlanto la mattina degli undici per tempo diedero un allro assalto generale , che durò quattro ore; e benché la ferocia loro fosse grandissima , fu nondimeno dal v.iìore de' nostri soldati superata . ed essi ributtali da tutti i baluardi, eccetto che nel Doria una quantità di Turchi che si fecero forti dietro ad alcuni ripari, che v'aveva molto alli , non si poterono mai scacciare dalla punta di esso; e vi morirono in questo assalto più dì cento de'nostri soldati , ed allretlanli rimasero feriti. S'attese quella notte in cambio di riposo, a fare ogni riparo possibile; e seguendo il giorno di Domenica , slctlero tutto quel dì gi inimici scoperti con le bandiere spiegate , sempre fingendo di voler dare assalto, e lanciando molte palle e pignatte di fuochi artificiali, tennero i nostri in continuo travaglio. Ma venendo la notte, salirono con gran furia due cannoni alla punta del baluardo Doria , co' quali tirarono ai nostri ripari tutta la notte di modo che era molto più quello che essi rovinavano, che non quanto ì nostri potevan rifare. Allora vedendo Gabrio che quefla fortezza non potevasi più difendere , consultato con Salazaro e con gli altri Capitani, deliberò che la notte seguente si ritirassero tutti nell'isola dello slagno , ove Ferrante di Laguna con le barche portasse munizione e viltovagUa per un mese, riconoscendo l'acqua che vi era, e la capacità delle cisterne per portarvene dell' altra ; e mandò un uomo a chiamare 11 Sinoghera, il quale venne con le barche e le rimenò cariche di grano , che a salvamento fu poslo nell'isola. Ma la mattina che fu ai tredici nello spuntar dell'aurora, con maggiore sforzo che ancor raai avessero fallo, in un raedesimo tempo assaltano i Turchi i tre soli li baluardi. Resislcsi da' nostri soldati , che quantunque lassi. ΚΥΠΡΙΑΚΗ ΒΙΒΛΙΟΘΗΚΗ
— 371non perdono dì vigore, e dal primo impeto col solito valore li ributtano ; e mentre il Serbellone , che come esperto capitano ai perigli maggiori si trovava sempre presente , vedendo il maggior impeto essere al baluardo Doria , ivi stava a rimettere ed a provvedere , vede che con orribil ruina nel baluardo del suo cognome una mina si spara. Accorrevi il povero vecchio , e vedendo che i soldati Italiani e spagnùoli dal fuoco sparpagliali avevano tanto ceduto , che i Turchi per mezzo afla rovina eran saliti sulla piazza del baluardo, con la presenza sua II rincora, ed unitili insieme sì bravamente rimette centra a quei Turchi , che li ributta. Ma sentendo nel baluardo Doria di nuovo le voci ed i gridi più grandi, col medesimo ardire vi torna ; e con supremo dolore trova ivi infinita mollitudine di Turchi aver soffocato il valore de' miseri difensori, che non furono in questo assalto più di trecento , ove afla difesa di ciascun baluardo cinquecento per lo meno .son necessari. Quivi essendo Gabrio ddigentemente cercato per ordine del Bascià , da alcuni Mori che lo conoscevano fu mostralo a certi Turchi, che con gran festa lo fecer prigione e subllo a Slnam Io condussero. Il quale subllo che Io vide villanamente Io prese per la barba, e domandandolo come avesse avuto tanto ardire di difendersi con un monte di terra da sì grande armata e da tante forze del suo Gran Slgnorr, g'i diede una guanciata. De' soldati che erano vìvi rimasti , molli furono uccisi allo stagno mentre procuravano di salvarsi , e circa a duecento si salvarono all' isola. Coraandò pertanto il Bascià a Gabrio che dovesse scrivere al Sinoghera ed a Pagan Doria che erano nella torre defl'isola, quegli per guardarla, e questi per curarsi della sua infermità, che si dovessero rendere ; poiché non essendo quel luogo più forte di quello che fossero stati la Goletta e la fortezza di Tunisi, dovevano credere che non potrebbero lungamenle resistere a tanta polenza risoluta di non partirsi, finché non avesse intera vittoria del tutto ; il che fece Gabrio, e scrisse al Sinoghera di questa maniera : ce Poiché la Goletta e la fortezza di Tunisi non si sono ΚΥΠΡΙΑΚΗ ΒΙΒΛΙΟΘΗΚΗ
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