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— 300 — scelli spedili a riconoscere se l' armata sì trovasse a Navarrino. Ma al contrario della buona risoluzione la notte fu navigato , e dissero che fu per errore del piloto reale , il quale in cambio di tirare alla Sapienza per trovarsi sopra a Modone , tirò dritto a Navarrino ; e temendo d'arrivarvi troppo per tempo , tutta la notte tanto s' andò trattenendo, che dove a giorno doveva trovarsi a Modone , otto miglia verso levante sopra al porlo Gionco , all' Isola del Predano , che fu detta Prole , otto miglia di sotto verso ponente trovossi. Ciò fu cagione che settanta galere scelte , che a Navairlno si trovavano, vedendo l' armata cristiana , senza impedimento alcuno a Modone sì ritirassero , ove al sicuro col resto dell'armala turchesca si giunsero, e la bellissima occasione di sì gran fallo dalle mani fugginne. All'alba nondimeno , che fu ai sedici di Settembre , fece D. Giovanni fare i segni della batlaglia spiegando gli stendardi maggiori , come fecero gli altri Generali, mettendosi tutta l'armata in ordine , secondo i luoghi stabiliti. Ma non si fece però senza disordine , poiché non mai la battaglia di D. Giovanni potè porsi in ordinanza, e il corno destro del Marchese dì Santacroce restò troppo addietro ; solo il Soranzo al suo luogo stette benissimo. Delle galeazze ancora alcune più avanti si spinsero del dovere , talché D. Giovanni, Marc'Antonio e Paolo Giordano con diverse fregale gran fatica si presero in rassettare l'ordinanza. Erano già due ore dì giorno , e gli avvisi ehe s'aspellavano dell' armata nemica non venivano, essendo vicino a Navarrino circa a sei miglia, quando avendo il consiglio risoluto che Marc'Antonio con venti galere si fosse avanzato per riconoscere , fu da D. Giovanni con lievi occasioni ritenuto. Volle nondimeno il Colonna andar solo con la sua capitana, lasciando alcuni contrassegni da farsi quando i nemici avesse scoperti. Così circa a tre miglia avanzatosi con cinque galere dèi Re e due defla Re.ligione che lo seguirono , nove galere turchesche scoperse, le quali parendogli che da Navarrino a Modone n' andassero, fe'contrassegno che l'armala non v'era. E facendo intendere a D. Giovanni che i nemici quefla notte eran partiti, lo ri- ΚΥΠΡΙΑΚΗ ΒΙΒΛΙΟΘΗΚΗ
— 301 — chiese, che per dar caccia alle nove galere che si fuggivano, dodici gliene mandasse. Non volle D. Giovanni ciò fare ; ma con molte galere affrettando la voga, che a uso di battaglia andava a' quartieri (*) , assai presto s' accorse dell' errore che si faceva , lasciando addietro le galeazze ; sicché si ritenne procurando di andare ordinalo. Marc'Antonio intanto seguiva i nimici animosamente , e giuntegli le galere che lo seguivano , fu mollo vicino a far preda di quelle eh' egli incalzava ; se non che lanlo avanti trovossi, che dalla fortezza di Modone coi tiri di cannoni lo lenevan lontano. Però fermatosi all' incontro di sette galere turchesche , per buon pezzo si tirarono molle cannonate senza farsi danno. Andò la nostra armala con la sua ordinanza fino a lanlo che vennele avviso, che a Modone erano circa a quaranta galere, e che le altre se n' eran fuggile, e continuando lo sparare delle galere, e molle volte dafla citlà che le aiutava , Marc'Antonio ritornò alla Reale con l'allre galere ; e fu risoluto dì passare dall' altra parte dell' isola , che era il primo canale della Sapienza , e di là riconoscer Modone , e il luogo dove sì stimava che fosse l' armata. Avevasi nelle galere penuria d'acqua , la quale parve più a proposito d'andare a pigliare a Corone, che d'entrare nel porto di Navarrino» sì perché si slava nel passo quando l'armata nemica sì fosse partila da Modone , come anche per dar sospetto a' nemici di assalir Corone , con che facilmente si sarìan potuto tirare al combattere , essendo costretti d' uscire , lasciando la sicurezza di dove si trovavano. Andò perciò Marc'Antonio di nuovo a riconoscere il luogo ; ed essendo la nostra armala in viaggio si trattenne in Giolito alquanto , indi disfatta 1' ordinanza si diede a vogare. Era già Marc' Antonio alla volta del canale , quando si vide sopra quattordici galere turchesche , le quali postesi in fuga furon da lui per un pezzo seguite , sparando sempre molle cannonate. L' armaci Quartiere è quella parte del guscio delle navi, che è tra il sito del ti- monieie e la traversa. Dicesi vento di quartiere quel vento largo, che soffia in una direzione intermedia tra la perpendicolare o il traverso della nave , e quella di vento in poppa. ΚΥΠΡΙΑΚΗ ΒΙΒΛΙΟΘΗΚΗ
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