re i combattenti per la Fede de

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finalmente , eon molla gloria sua, per quello che appresso
se ne leggerà, chiarì il mondo della cristianissima intenzio*
ne , con che si guidava. Onde mollo mi pare strano , che
uno, che con un suo volumetto s'ha procacciato gloria scrivendo
i fatti d'altri, con poco rispetto di questo gran Re,
sì sforza di farlo conoscere contrario al bene della Cristianità,
e intento a disturbar la Lega per dar al Turco favore.
Il Pontefice santo che a nessuna cosa con tanto ardore
attendeva , quanto all' ampUficazion della Lega, ed ai felici
progressi, che dalla conseguila vittoria s' aspellavano , non
lasciando cosa che non pensasse e con ogni suo potere non
tentasse ; a tutti i Re , quantunque barbari ed infedeli, purché
del Turco inimici , con affettuose lettere diede avviso
del danno che esso Turco in raare aveva dall' arraala cristiana
ricevuto. E dipìngendo loro la fiacchezza , nella quale per
la perdila de' suoi più valorosi soldati ed esperti raarlnari si
saria ritrovalo , tulli cercò di commuovere ad assalirlo da
tutte le bande ; promettendo egli di non lasciar con le forze
cristiane dì perseguitarlo , finché del tutto spento l' avesse.
Al Re di Spagna con efficaci prieghi persuase , che avendo
il Turco di uomini marittimi tanta penuria , in quanta la
perdila antecedente posto l'aveva, e non essendogli rimasto
allr' nomo di valore in quella giornata che Uccialì Re d'Algìeri
famoso corsaro ; per esser egli già Cristiano , e poi
rinnegalo, non avesse mancato di farlo con opportuni mezzi
tentare , che quando alla sua fede di tornar si fosse disposto
, oltre al perdono d'ogni sua colpa , dominio e stali di
gran qualità tra'Cristiani avrebbe ottenuto , il che lutto quel
buon Re promise di fare. Ed a Massimiliano Cesare , ed al
Re di Pollonia con onorata legazione mandò, come uomo delle
cose di quei gran Principi espertissimo , il Cardinal Commendone
genJ-iluomo Veneziano , che con diverse arabascerie
per la Repubblica sua l'uno e 1' altro aveva più volle intrìnsecamente
trattato. Egli il suo viaggio affrettando , e nella
corte Cesarea splendidamente ricevuto , quando ad esporre
la sua ambasceria fu ammesso , di questo tenore dicono che
all' Imperadore parlasse:
ΚΥΠΡΙΑΚΗ ΒΙΒΛΙΟΘΗΚΗ