luglio - settembre - Arcidiocesi di Messina
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“Vi annunzio una grande gioia: oggi vi è nato un Salvatore:<br />
Cristo Signore”.<br />
Un Dio che si fa bambino, un Dio che “non ha dove<br />
posare il capo” (Mt 8,29) e neanche una culla per nascere,<br />
un Dio che conclude la sua esistenza terrena sulla croce,<br />
non può essere riconosciuto ed accolto da una cultura efficientista,<br />
come quella nostra occidentale in cui viviamo,<br />
dove conta il prestigio, il potere, il risultato.<br />
Ma neppure noi che ci professiamo cristiani dobbiamo<br />
dare per scontato il mistero che si racchiude nel Natale.<br />
Non possiamo, cioè, ridurlo a folklore, a pura emotività,<br />
a semplice festa della famiglia. Il Natale è il linguaggio<br />
dell’amore <strong>di</strong> Dio per l’uomo, è il linguaggio della gratuità,<br />
della con<strong>di</strong>visione, è il linguaggio della sobrietà e della<br />
essenzialità, della povertà scelta per fare ricchi noi. Questa<br />
è la logica del Natale e della Croce. Il Natale, come tutta la<br />
vicenda umana <strong>di</strong> Gesù mostra il volto <strong>di</strong> Dio solidale con<br />
l’uomo, un Dio esposto sull’uomo e sulla sua libertà, tanto<br />
da subirne il rischio del rifiuto: “venne tra la sua gente,<br />
ma i suoi non l’hanno accolto”.<br />
Ci vuole tanta fede per capire e vivere il Natale. E la fede<br />
è un dono da chiedere e ottenere con la preghiera e l’umiltà<br />
<strong>di</strong> chi accetta una verità <strong>di</strong>versa da come se l’aspetta.<br />
“Gloria a Dio” cantano gli angeli. La gloria <strong>di</strong> Dio è<br />
un bambino avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia,<br />
come in un sepolcro ed escluso dal mondo degli uomini:<br />
“non c’era posto per loro”. Questo è il grande segno <strong>di</strong><br />
Dio. Ma chi se ne accorge? Dei poveri pastori. A loro sono<br />
mandati i messaggeri <strong>di</strong>vini. Il profeta l’aveva annunciato<br />
da secoli: “mi ha mandato ad annunciare la gioiosa notizia<br />
agli umiliati, ai poveri”.<br />
Chie<strong>di</strong>amo, pertanto, al Signore un cuore semplice,<br />
umile e povero per essere capaci <strong>di</strong> riconoscerLo ed<br />
accoglierLo nella nostra vita soprattutto nei fratelli bisognosi,<br />
nei poveri.<br />
† CALOGERO LA PIANA<br />
Arcivescovo Metropolita<br />
ATTI<br />
ARCIVESCOVILI<br />
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