luglio - settembre - Arcidiocesi di Messina
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“Noi abbiamo il pensiero <strong>di</strong> Cristo”<br />
(1Cor 2,16): si tratta cioè <strong>di</strong> acquisire<br />
la stessa attitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Cristo,<br />
fare nostri i suoi pensieri e i suoi<br />
sentimenti, i suoi gesti <strong>di</strong> amore e<br />
<strong>di</strong> servizio” (n. 15).<br />
In compagnia <strong>di</strong> Paolo<br />
“Desidero riproporre il tema della<br />
testimonianza alla luce della esperienza<br />
dell’apostolo Paolo, in questo<br />
anno che il santo Padre ha voluto<br />
a lui de<strong>di</strong>care... L’esperienza <strong>di</strong><br />
Paolo sulla via <strong>di</strong> Damasco, tre volte<br />
riferita nel libro degli Atti degli<br />
Apostoli (At 9; 22; 26), si conclude<br />
con la comunicazione, da parte <strong>di</strong><br />
Anania, del progetto <strong>di</strong> Dio su <strong>di</strong><br />
lui: “Sarai testimone davanti a tutti<br />
gli uomini delle cose che hai visto e<br />
u<strong>di</strong>to” (n. 17).<br />
Testimoniare<br />
l’esperienza <strong>di</strong> fede<br />
“La con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Paolo è <strong>di</strong>versa<br />
da quella degli Apostoli.<br />
Egli “non avendo conosciuto Cristo<br />
secondo la carne” (2Cor 5,16),<br />
non può rendergli la medesima<br />
testimonianza in quanto non è stato<br />
uno <strong>di</strong> “coloro che furono compagni<br />
<strong>di</strong> Gesù per tutto il tempo in cui<br />
il Signore è vissuto in mezzo a noi”<br />
(At 1,21).<br />
Paolo si pone come anello <strong>di</strong> congiunzione<br />
tra il modo <strong>di</strong> essere<br />
testimoni <strong>di</strong> Cristo da parte degli<br />
Apostoli e dei cristiani, venuti alla<br />
fede successivamente.<br />
Con la risurrezione e l’ascensione<br />
al cielo del Risorto inizia il tempo<br />
della Chiesa. “Testimone” non è<br />
più colui che riferisce notizie storiche<br />
su Gesù delle quali è stato personalmente<br />
spettatore...<br />
Ciò che caratterizza ora il testimone<br />
è la certezza interiore (nella<br />
fede) che egli possiede.<br />
Egli attesta la verità me<strong>di</strong>ata dalla<br />
propria esperienza <strong>di</strong> fede” (n. 18).<br />
Essere trasparenza luminosa <strong>di</strong> Cristo<br />
Essere trasparenza luminosa <strong>di</strong><br />
Cristo. Come? Dove? Chi? Domande<br />
alle quali risponde la seconda<br />
parte della lettera.<br />
Il dono battesimale<br />
“Come cristiani abbiamo la<br />
responsabilità <strong>di</strong> rendere visibile<br />
ciò che già siamo per il battesimo<br />
(cfr LG 40 e SC 10), tradurre nella<br />
694<br />
BOLLETTINO<br />
ECCLESIASTICO<br />
MESSINESE<br />
vita la santità ricevuta, la santità<br />
ontologica, che ci costituisce nella<br />
filiazione <strong>di</strong>vina, in santità morale,<br />
vivere “in Cristo”, “rimanere nel<br />
suo amore” (n. 21).<br />
Vissuto quoti<strong>di</strong>ano<br />
“L’azione pastorale della comunità<br />
cristiana reclama uno stretto<br />
rapporto con l’esperienza umana. I