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Ami du Vin 1/22-D

Offizielles Organ der Schweizerischen Vereinigung der Weinfreunde ANAV

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ingenuo a proporgli qualcosa. «In questo caso occorre adottare

un’empatia molto particolare. Sovente gli chiedo di che cosa

avrebbe voglia, gli propongo una varietà d’uva, faccio assaggiare

prima che si decida». Il suo compito è di indovinare che

cosa gradisce il cliente. In un ristorante tre stelle i clienti troverebbero

gusto a sperimentare e si fiderebbero del suggerimento

espresso dal sommelier. Ciò è dimostrato anche dal fatto che

l’85 percento degli ospiti sceglie l’abbinamento con il menu.

Soddisfare entrambi i sessi

I due sommeliers sono dell’avviso che il piacere di scoprire

il vino più appropriato si ripartirebbe sui due sessi. Le donne

tenderebbero piuttosto a cedere la responsabilità per la scelta

del vino e l’uomo opterebbe poi per qualcosa che gradiscono

entrambi, afferma Marco Franzelin. «Tuttavia, nelle giovani

coppie avviene uno scambio di opinioni prima di fissarsi su

un determinato vino.»

Prima che Marco Franzelin scelga i vini per l’abbinamento al

menu, stapperebbe di volta in volta la bottiglia già il mercoledì e

ne assaggerebbe giornalmente il contenuto sino alla domenica,

ciò per verificare come si sviluppa il vino e poter così valutarne

la qualità. Entrambi i sommeliers degustano ogni vino prima di

servirlo al cliente. Che tra i vini da degustare si trovino anche

vini pregiati come ad esempio un Romanée-Conti, sarebbe

una cosa grandiosa, riferisce Vinzenz Greving. In privato beve

di rado vino e lo ha scoperto per puro caso. Durante la sua formazione

professionale svolta a Stoccarda in un ristorante a una

stella è entrato in contatto con vino e formaggio rimanendone

affascinato. Egli gradisce perciò anche la grande scelta di formaggi

della “torre da formaggio” nel The Chedi Andermatt.

Durante la sua attività svolta in un’enoteca italiana gli è sorta

l’idea di andare a lavorare in un grande albergo svizzero come

The Chedi Andermatt. Ha perseguito con successo tale obiettivo

ed è giunto così nelle montagne, ove si trova benissimo.

Anche Marco Franzelin non è stato influenzato dal vino né

a livello regionale né a livello familiare. Cresciuto a Schleswig-Holstein

voleva dapprima diventare cuoco, ma decise

in seguito di eseguire un doppio apprendistato in cui bisognava

assolvere due anni in cucina e altri due nel servizio

clienti. Il Maître de service lo prendeva sovente con sé quando

si recava nelle aziende vitivinicole per la degustazione dei

vini. Si ricorda di essere stato impressionato dal fatto che il

noto viticoltore Leo Hillinger si faceva accompagnare da lui,

apprendista quindicenne.

Consigliare senza dare lezioni

Come assaggiatori i due sommeliers si destreggiano bene.

Sarebbe d’altronde cosa di poco conto allorquando uno sa

esattamente ciò che vuol bere. «Se il cliente ritiene che debba

proprio bere questo vino costoso non oserei mai consigliargli

un vino completamente diverso», asserisce Marco Franzelin.

«La differenza tra un suggerimento e un insegnamento è talvolta

molto esigua.» Se il suggerimento solleva però l’entusiasmo,

nel senso che i clienti lodano raggianti il vino e la combinazione

con il menu, ciò soddisfa pienamente Vinzenz Greving.

Per Marco Franzelin è la soddisfazione di poter offrire ai clienti

una bella esperienza che faccia loro dimenticare per qualche

ora la realtà quotidiana.

chp

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