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DA DIECI ANNI

DA DIECI ANNI - Ciessevi

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50con una missione profetica, direi quasi delle associazionidi volontariato, delle persone che, anchesingolarmente, fanno volontariato in quellearee di frontiera dove l’istituzione non arriva o arrivadopo, dove arriva per il tramite di chi diventauna quotidianità complessa, riesce poi inqualche modo, a non burocratizzare. Perché il rischiovero, purtroppo, dei nostri servizi è questo.C’è bisogno, di una contaminazione positivache nasce dall’incontro sul territorio, sul bisognodei soggetti sociali diversi, che sono l’istituzione,che sono il privato sociale e che sono il volontariato,ma anche il privato, il profit. Quindi un’altrasottolineatura è questo bellissimo binomiocultura del volontariato e cittadinanza attiva. Cittadinanzaattiva passa attraverso il mettersi ingioco come soggetti e giocare dentro un contestodi socialità la propria capacità di essere cittadino,ma ancor prima di essere uomo, chesta molto insieme al tema dei giovani e dellescuole. Concludo augurando non dieci anni,ne auguro ancora molti di più, e di trovare unluogo di dialogo partendo anche dagli strumentidella programmazione del Comune, peresempio dal piano di zona. Potremmo costruireanche una proposta che fa rientrare dentro questoluogo di programmazione una voce di propostadi Ciessevi, in quanto luogo di servizio.Questa è la mia disponibilità per altro riaffermatae non nuova, e per quanto riguarda Expofaccio una battuta, il vostro slogan è “dieci anni:mille associazioni, centomila volontari”, noi abbiamobisogno trentamila volontari per gestire isei mesi di esposizione mondiale. Trentamila volontarinon si improvvisano. È un processo di crescitaed è lì dove noi potremmo collocare un’attività,che non andiamo a chiedere agli altri, mache costruiamo noi e che presentiamo comevalore aggiunto.Il luogo del volontariato è il luogo della crescitasociale, i nostri ragazzi ne hanno molto bisogno;io credo che accanto a una fortissima esigenzadi competenza più disciplinare, che questa societàchiede, ci chiede ci sia, ancor prima, bisognodi tanta costruzione dell’uomo ed èattraverso una cittadinanza attiva che questopuò realizzarsi, voi per primi, noi aiutandovi,credo possiamo fare tanto. Quindi buon lavoroe grazie per il vostro contributo.Carlo Vimercati, Presidente del Comitatodi Gestione del Fondo Specialeper il Volontariato in LombardiaIo sono attirato dal titolo, “Il cantiere del volontariato”che è stato dato nella giornata odierna.Il cantiere è una parola che mi rimanda all’edificio,alla nave, alla strada nuova da aprire equindi a luoghi e a situazioni in cui si concentrano,si coordinano sforzi di progettualità esforzi operativi. Il cantiere mi pare una espressioneparticolarmente adatta al volontariato,quasi uno slogan semplicissimo per significarequesto tipo di attività. Agli inizi del volontariatoesistevano soprattutto slanci verso un fare generoso,ma che potevano anche disperdersi, orisultare meno efficaci rispetto alle forze e aimezzi dispiegati e questo a parere mio anche acausa, talora, dell’assenza di metodiche organizzative,tali da permettere la realizzazione almeglio delle indiscusse idealità. Poi, pian piano,e non senza fatica, sorsero le prime strutture,atte ad assicurare al sistema opportuni servizi divalidità e di interesse generale ed al casoanche opportune regole. Anche per il volontariatovaleva e vale infatti la regola che le buoneidee spesso restano tali se non sono sorrette dainquadramenti per la loro applicazione e perconverso bisogna, tuttavia, tener conto che glischemi di realizzazione rischiano di sterilirsi in organigrammi,burocrazia e procedure se non alimentatedalle idee medesime.Nel cantiere del volontariato promosso da Ciessevi,in particolare negli incontri territoriali, perindividuare con la base associativa, con i direttioperatori, i principali temi da sviluppare, ho trovatoproprio questo spirito ed ora attendo fiduciosodi conoscere, anche in questa giornata,le azioni classificate prioritarie a seguito di questopercorso che è un processo, un metodo, cheho molto apprezzato perché è un modo vero difare un bilancio sociale, un bilancio che va amisurarsi con la realtà dei bisogni reali, con lepersone e con i bisogni delle persone.Il cantiere, parte del progetto partecipato, colpiscefavorevolmente anche per la estensionepluriennale, quindi la pianificazione pluriennalee, nella mia qualità di presidente del Comitatodi Gestione lombardo da vari anni, hosempre auspicato e promosso una progettualitàpluriennale che desse respiro e continuitàalle azioni, superando situazioni di spezzettamentied incertezze per il futuro. Ritengo, inoltre,che visioni più ampie contrastino inopportuneimprovvisazioni, già nei bienni 2005/2006,2007/2008 avevamo, infatti, messo a punto coni centri servizi e il loro coordinamento, progettazionia raggio biennale ed per il futuro dobbiamodefinire entro breve le linee per tracciareil biennio 2009/2010. Quindi, credo chetutto il lavoro che si sta facendo è in sintoniacon le procedure alla metodologia che il Comitatodi Gestione ha attuato con i Centri servizioin questi anni e credo che le conclusionidell’odierno incontro ci potranno risultare moltoutili riguardo al nostro lavoro come Comitato digestione del Fondo speciale. Ringrazio e attendoappunto di raccogliere le indicazioni diquesto lavoro.

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