2011 Pompei ferita a morte
Numero 52 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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10 Domenica<br />
11 dicembre 2010 PRIMO PIANO<br />
L’imposta comunale sugli immobili è sulla via del ritorno e i valori al catasto saranno rivalutati<br />
Casa dolce casa, un po’ salata<br />
Avere casa, per l’italiano medio, è<br />
quasi un miraggio. In alcuni casi è<br />
similare, in termini di probabilità,<br />
alla vincita al superenalotto. Trovare<br />
la giusta abitazione, entrare<br />
in contatto con il proprietario,<br />
giungere a un congruo prezzo di<br />
vendita e poi prepararsi al fantomatico<br />
incontro per la concessione<br />
del mutuo immobiliare.<br />
Riuscire ad avere un aiuto dalle<br />
banche è un privilegio per pochi<br />
eletti. Che poi, proprio di eletti,<br />
non si dovrebbe parlare perché –<br />
una volta acquistato l’immobile –<br />
comincia l’inferno. Quindi, più<br />
che eletti, forse “ingenui” è più<br />
appropriato. Appena il cittadino<br />
diventa proprietario, il mattone<br />
comincia a scottare e scoppia la<br />
guerra con l’addestrato nemico<br />
che risponde al nome di “Fisco”.<br />
Tasse, imposte, quote, contributi,<br />
aliquote. L’apparato impositivo costruito<br />
sui beni immobili è ben<br />
Il governo Monti è deciso a reintrodurre l’Ici<br />
In alternativa, l’Irpef sulla prima abitazione<br />
congegniato per far impazzire le<br />
menti dei poveri comuni mortali e<br />
la buona novella del neo governo<br />
Monti di reintrodurre l’Ici non farà<br />
che annebbiare le poche certezze<br />
rimaste agli infausti proprietari.<br />
L’Ici è sulla via del ritorno, dunque.<br />
Ma non sono ancora chiare le vie<br />
che l’imposta percorrerà per entrare<br />
nelle tasche degli italiani. Il ritorno<br />
all’Ici di vecchia maniera è<br />
poco quotato dagli esperti del settore:<br />
i tempi sono cambiati e il rischio<br />
di eccessiva impopolarità è<br />
troppo alto per non preoccupare i<br />
vertici dell’esecutivo. I 3,5 miliardi<br />
di euro all’anno (in media 177 euro<br />
per 19,7 milioni di abitazioni), che<br />
entrerebbero nel borsellino dello<br />
Stato, potrebbero aumentare se si<br />
arrivasse all’aggiornamento dei valori<br />
catastali che costituiscono la<br />
base imponibile per tutto il fisco<br />
immobiliare. Nei catasti di tutta I-<br />
talia il valore degli immobili è nettamente<br />
inferiore a quello di mercato<br />
(basti pensare che i valori attuali<br />
sono aggiornati al 1992) quindi<br />
la rivalutazione delle rendite – il<br />
cui esame è in via di avviamento –<br />
è più che necessario. L’agenzia del<br />
Territorio ha stimato che i valori di<br />
mercato delle abitazioni principali<br />
sono mediamente 3,59 volte più e-<br />
levati degli imponibili a fini Ici; la<br />
rivalutazione potrebbe fruttare alle<br />
casse statali 60 miliardi di euro.<br />
Una delle soluzioni alternative al<br />
ripristino della vecchia Ici è l’anticipazione<br />
del debutto dell’Imu<br />
(Imposta municipale unica), ad<br />
oggi prevista per il gennaio 2013.<br />
Ma, ben più – secondo alcuni –<br />
ragionevole, sarebbe la reintroduzione<br />
dell’Irpef (imposta sui redditi<br />
delle persone fisiche) sui redditi<br />
fondiari. Oggi l’Irpef, infatti, si paga<br />
solo sugli immobili diversi dalla<br />
prima casa.<br />
Tutti questi meccanismi dovrebbero,<br />
però, essere accompagnati da<br />
un sistema efficace di detrazioni,<br />
meglio se differenziate in base al<br />
reddito del contribuente o al valore<br />
del patrimonio. Le altre ipotesi sul<br />
tavolo sono poco attuabili. Come<br />
quella, nata da un idea del Parlamento,<br />
di far pagare di più chi<br />
possiede più abitazioni. Popolare,<br />
ma poco concreta. Secondo l’agenzia<br />
del Territorio, il 5% dei proprietari<br />
più ricchi possiede il 23,1% delle<br />
rendite catastali di tutte le case.<br />
Al 50% delle famiglie più povere fa<br />
capo, invece, solo il 20,1% delle<br />
rendite. Tante voci e opinioni diverse.<br />
C’è addirittura chi sostiene<br />
che, per aumentare gli introiti dello<br />
Stato, basterebbe una stretta della<br />
definizione di “abitazione principale”,<br />
così da far aumentare gli immobili<br />
tassati come seconda casa.<br />
Nelle prossime settimane i<br />
misteri sul futuro delle nostre<br />
tasche verranno svelati. Intanto,<br />
godiamoci l’amarcord della “casa<br />
dolce casa”. Giusto in tempo,<br />
prima di assaggiare il gusto della<br />
“casa amara casa”.<br />
Pagina a cura di<br />
ALESSIO FUSCO<br />
GIORGIA MENNUNI<br />
L’ASSESSORE È FAVOREVOLE<br />
Bonaiuto: «Serve<br />
maggiore equità,<br />
ma bisogna pagare»<br />
«Pagare le tasse non fa piacere a nessuno,<br />
ma è un atto di civiltà contribuire per il<br />
benessere della collettività». E’ la risposta<br />
dell’assessore salernitano all’Annona Alfonso<br />
Bonaiuto alla domanda di cosa ne<br />
pensa di un ritorno dell’Ici. «In questo<br />
preciso momento di difficoltà economica<br />
– ha detto – è un urgenza imprescindibile.<br />
Però nel lungo periodo bisognerebbe<br />
revisionare la norma. Non è sbagliato pagare<br />
l’Ici, servirebbe solo più equità. Per<br />
molti la prima casa è un sogno che rincorrono<br />
per tutta la vita, bisognerebbe cercare<br />
anche di premiare chi riesce a comprarsene<br />
una». Gli introiti che porterebbe l’Ici<br />
in caso di reintegro<br />
con la riforma<br />
Monti andrebbero<br />
direttamente ai<br />
Comuni che avrebbero<br />
più risorse<br />
per cercare di far<br />
quadrare i bilanci,<br />
anche se l’assessore<br />
Bonaiuto è un po’<br />
diffidente: «A chi<br />
non piacerebbe ricevere<br />
nuovi fondi, ma per adesso tutto è<br />
molto surreale, ancora non sappiamo la<br />
percentuale che riceveremo . E poi speriamo<br />
che il Governo non usi la politica di<br />
compensazione, eliminando alcuni degli<br />
incentivi importanti che adesso vengono<br />
stanziati ai Comuni. Questo non risolverebbe<br />
il problema». Intanto la manovra<br />
correttiva del governo Monti va avanti e a<br />
breve si capirà in che modo farà il suo<br />
ritorno in scena la vecchia tassa sugli<br />
immobili di proprietà.<br />
FRANCIA<br />
Il Paese delle tasse<br />
sull’inquilino<br />
GERMANIA<br />
Il mattone<br />
conviene ancora<br />
INGHILTERRA<br />
Premiate<br />
le piccole dimore<br />
SPAGNA<br />
Anche la rendita<br />
fa la sua parte<br />
Taxe froncièr, così chiamano in Francia la<br />
tassa che colpisce gli immobili privati. Le<br />
aliquote possono variare in un range molto<br />
ampio, arrivando fino al 20%. L’aliquota<br />
francese è così alta perché il valore catastale<br />
dei beni non viene aggiornato dagli anni<br />
70 e dunque risulta sensibilmente inferiore<br />
all’effettivo<br />
valore di mercato.<br />
In ter-<br />
mini reali,<br />
la taxe froncière<br />
si concre-<br />
tizza in<br />
una tas-<br />
s a z i o n e<br />
pari al re ddito<br />
derivante<br />
da circa<br />
una men-<br />
silità di affitto<br />
che si<br />
potrebbe ottenere<br />
da un appartamento<br />
similare. Ma la sostanziale differenza con<br />
gli altri Paesi sta nel fatto che, mentre nelle<br />
altre Nazioni europee la tassazione sugli<br />
immobili si esaurisce con l’omologa dell’Ici<br />
italiana, in Francia si paga la taxe d’habitation<br />
che grava sull’inquilino.<br />
La Germania, come gli altri Paesi europei,<br />
non colpisce le rendite sulla prima abitazione.<br />
In Italia, invece esiste una tassazione<br />
sulle rendite ma solo sulla seconda casa<br />
e viene chiamata Irpef (imposta sui redditi<br />
delle persone fisiche). L’imposta fondiaria<br />
nello Stato tedesco si chiama invece<br />
Grundsteuer<br />
ed è calcolata<br />
in base a un<br />
sistema di<br />
moltipli-<br />
catori. Secondo<br />
u-<br />
na recente<br />
stati-<br />
stica del<br />
quotidia-<br />
no tedesco<br />
Die Welt, il<br />
43% degli abitanti in<br />
Germania,<br />
posseggono<br />
una proprietà immobiliare.<br />
Tutto il resto vive in affitto. Per questo<br />
motivo, la domanda di appartamenti in<br />
affitto è da sempre molto alta. Questo<br />
rende l’acquisto di un immobile in locazione<br />
ancora un investimento redditizio e<br />
sicuro.<br />
La Council tax in Inghilterra è la tassa comunale<br />
che equivale alla nostra Ici ed è<br />
mensile. Secondo un recente sondaggio inglese<br />
si paga dalle 90 alle 150 sterline al<br />
mese. Gli inglesi però sembrano lamentarsi<br />
sempre di più di questa tassa che considerano<br />
iniqua perché colpisce più i poveri e<br />
non i bene-<br />
stanti. Questa<br />
tassa sem-<br />
pre secondo<br />
gli inglesi<br />
è poi cost<br />
a n t e -<br />
mente in<br />
aumen- to. Il<br />
Governo taglia i<br />
contribu-<br />
ti ai Comuni,<br />
co-<br />
me è successo<br />
per molti anni in<br />
Italia, i quali re- periscono le risorse<br />
mancanti aumentando le tasse locali.<br />
Bisogna però spezzare anche una lancia a<br />
favore del sistema inglese perché per le case<br />
che hanno un valore inferiore alle 125 mila<br />
sterline le tasse dovute al governo sono<br />
dello 0%, cioè nulle.<br />
L’Impuesto sobre Bienes Inmuebles, in<br />
Spagna, è dovuta dalle persone fisiche e<br />
giuridiche proprietarie di immobili.<br />
L’aliquota varia da un minimo dello 0,4%<br />
ad un massimo del 1,1%. Per chi acquista<br />
una casa ci sono però altre spese: le imposte<br />
comunali (“Tasas”). Possono esservi<br />
delle imposte<br />
per la raccolta<br />
rifiuti, gli scarichi fognari,<br />
il prosciugamento<br />
delle acque<br />
e così via.<br />
Q u e s t e<br />
spese general-<br />
mente<br />
non supe-<br />
rano alcune<br />
centinaia di euro<br />
all’anno. Solo la prima casa è e-<br />
sente dall’imposta sulle rendite, mentre<br />
sulla seconda casa si paga Impuesto sobre<br />
la renta de las personas físicas. In Spagna<br />
vige anche un’imposta patrimoniale, pagata<br />
dagli straniere senza permesso di soggiorno<br />
sui beni immobili.