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2011 Pompei ferita a morte

Numero 52 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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PRIMO PIANO Domenica 11 dicembre <strong>2011</strong><br />

Riccardo Marassi, storico vignettista de Il Mattino, ospite alla Scuola di Giornalismo<br />

Attenzione, caduta sassi!<br />

9<br />

«In Italia c’è un’anomalia: la satira<br />

è completamente politicizzata,<br />

infatti è concepita quasi esclusivamente<br />

nell’accezione politica.<br />

Inoltre, c’è anche “inflazione” di<br />

satira o presunta tale». Se a dirlo<br />

è Riccardo Marassi, celebre autore<br />

de “I sassi di Marassi” su Il<br />

Mattino, sarà proprio vero. Lui la<br />

satira l’ha conosciuta nei lontani<br />

anni Settanta, durante il periodo<br />

delle cosiddette radio pirata.<br />

La sua passione per la comunicazione<br />

lo porta, appena maggiorenne,<br />

a entrare nel mondo<br />

delle radio. Inizia come conduttore<br />

di una trasmissione di musica<br />

rock, e passa successivamente<br />

a lavorare nel radio giornale, dove<br />

una fortunata intuizione lo porta<br />

a inventare le notizie in chiave<br />

ironica. Eppure, la sua strada non<br />

era certo quella. «Sono nato in<br />

una famiglia borghese e, anche se<br />

mi piaceva disegnare, la mia<br />

famiglia non avrebbe voluto che<br />

io facessi l’artista. Così ho studiato<br />

chimica industriale».<br />

Ma in laboratorio Riccardo è<br />

rimasto ben poco. Il trampolino<br />

di lancio è stato il concorso per<br />

vignettisti dilettanti vinto nel<br />

1983: messo da parte il camice,<br />

Riccardo decide di dedicarsi<br />

completamente alla sua nuova<br />

passione. «Ricordo ancora che in<br />

quell’occasione mio padre esclamò:<br />

“Gesù, chist è pazz!” – racconta<br />

tra le risate dei praticanti<br />

della Scuola di Giornalismo di<br />

Salerno dove è stato ospite – da<br />

allora ho fatto letteralmente la<br />

fame, perché fin da 18 anni non<br />

ho più voluto chiedere niente ai<br />

miei genitori».<br />

Di strada, dai digiuni dei primi<br />

tempi, ne ha fatta. Attualmente,<br />

con il suo stile inconfondibile,<br />

graffiante e mai scontato, è uno<br />

dei vignettisti più apprezzati e<br />

conosciuti in Italia. E proprio nel<br />

nostro Paese, dove la satira è<br />

quasi sempre fortemente schierata,<br />

lui ha deciso con successo di<br />

andare controcorrente.<br />

«Non ho mai concepito la satira<br />

come missione politica, anzi, la<br />

satira militante non mi piace.<br />

Volendo tradurre il mio stile in<br />

termini sportivi, ho sempre visto<br />

la mia ironia come un fioretto,<br />

perché preferisco molto di più<br />

l’allusione leggera agli attacchi<br />

frontali». E proprio in quest’ottica,<br />

Marassi riceve molta più gratificazione<br />

dal suo lavoro come<br />

vignettista a Il Mattino: «È molto<br />

più divertente far ridere in un<br />

giornale generalista e non schierato<br />

politicamente: il pubblico di<br />

lettori è molto più vasto e più difficile<br />

da mettere d’accordo. Far<br />

ridere persone che sono della tua<br />

stessa idea non è satira, è un esercizio<br />

di stile».<br />

Roba da artisti, non certo da professionisti<br />

dell’informazione: Marassi<br />

è ben consapevole della differenza.<br />

Disegnare vignette, anche<br />

se a un osservatore poco<br />

attento può sembrare solo un<br />

lavoro artistico, è molto altro:<br />

«Quando si prepara il disegno si<br />

lavora di testa, sforzandosi e faticando.<br />

È un lavoro molto simile a<br />

quello del meccanico». Le lunghe<br />

ore di lavoro nella sua officinaredazione<br />

di sicuro non sono passate<br />

inosservate. Dall’inizio degli<br />

Satira, politica e non solo: con i praticanti<br />

della Sdg, una lezione all’insegna dell’ironia<br />

Da Tangentopoli<br />

al Cavaliere,<br />

ha preso di mira<br />

vizi e virtù<br />

di politici e personaggi<br />

LA BIOGRAFIA<br />

Ama la montagna, il trekking e le moto. La<br />

sua lunga carriera come vignettista comincia<br />

negli anni ‘70: dopo un’esperienza in una<br />

radio pirata, comincia a disegnare fumetti<br />

per i manifesti e i volantini politici. Dopo<br />

aver vinto un premio per vignettisti dilettanti<br />

nell’83, lascia il suo lavoro di chimico per<br />

dedicarsi unicamente alla satira. Comincia a<br />

collaborare con Paese Sera, poi lavora a<br />

Satyricon, inserto satirico di Repubblica, al<br />

Manifesto e all’inserto de L’Unità, Tango.<br />

Dal 1987 lavora come giornalista grafico a Il<br />

Mattino di Napoli e le sue vignette vengono<br />

pubblicate anche su Il Messaggero e su Linus.<br />

Fuori dalla redazione, Riccardo Marassi è<br />

sposato ed è padre di una bimba.<br />

«La parodia<br />

deve essere sempre<br />

iconoclasta perchè<br />

serve a demolire<br />

il potere»<br />

anni Novanta, durante l’esplosione<br />

dello scandalo di Tangentopoli,<br />

fino ad arrivare agli anni<br />

della seconda Repubblica, tanti<br />

politici e personalità sono stati<br />

punzecchiati dalla sua matita<br />

sferzante e le reazioni non si sono<br />

fatte attendere. A volte con<br />

critiche aspre, come nel caso<br />

della dura reazione dell’entourage<br />

di Bettino Craxi a una vignetta<br />

che ironizzava sul suo ricovero,<br />

altre volte con complimenti del<br />

tutto inattesi. «Una delle più<br />

grandi soddisfazioni personali è<br />

legata a una vignetta pubblicata<br />

dopo l’uccisione di Salvo Lima,<br />

con protagonista il premier di<br />

allora, Giulio Andreotti. Il disegno<br />

raffigurava il capo del Governo<br />

con una pistola puntata alla<br />

tempia, solo che la pallottola,<br />

invece di colpire Andreotti,<br />

uccide Salvo Lima. Immaginate il<br />

mio stupore quando una telefonata<br />

da parte della segreteria<br />

del premier chiedeva una copia<br />

dell’originale della mia vignetta,<br />

che Andreotti in persona aveva<br />

apprezzato molto».<br />

Dopo Tangentopoli, lo scenario<br />

politico italiano cambia radicalmente,<br />

in particolar modo con la<br />

discesa in campo di Silvio Berlusconi.<br />

L’umorismo, spesso tristemente<br />

involontario dell’ex premier,<br />

ha paradossalmente reso<br />

più complicato far ridere le persone:<br />

la satira ai tempi del bunga<br />

bunga non è né facile né scontata.<br />

«La satira è sempre stata l’iperbole<br />

della realtà; ma quando la<br />

realtà è già iperbolica, diventa<br />

complicato superarla e rimani<br />

spiazzato. Sono vent’anni che faccio<br />

vignette su Berlusconi, e sinceramente<br />

non ce la faccio più.<br />

Vorrei poter lavorare in un giornale<br />

dove ogni mattina posso<br />

scegliere di fare satira su quello<br />

che mi piace, anche per esempio<br />

sulla pubblicità dello yogurt».<br />

Da esperto conoscitore del mondo<br />

dell’informazione e forte della<br />

sua lunga esperienza, Marassi ha<br />

poi spiegato ai praticanti il “funzionamento”<br />

della vignetta, la<br />

necessità di conoscere il contesto<br />

nel quale si fa satira e l’importanza<br />

di informare, sia pur divertendo.<br />

«È importante essere sempre<br />

originali ed evitare di ironizzare<br />

imitando lo stile di altri.<br />

Personalmente sono orgoglioso<br />

dei miei lavori quando riesco ad<br />

anticipare i tempi».<br />

Infine, Marassi ha voluto sfatare<br />

un equivoco comune, quello della<br />

necessità di ridere attraverso la<br />

satira. Considerata da sempre<br />

arma per demolire qualsiasi tipo di<br />

potere, fare satira vuol dire molto<br />

più di far ridere. «La vignetta non<br />

deve per forza far ridere. Può, se ci<br />

riesce, anche far pensare». Virtù<br />

rara, di questi tempi.<br />

Pagina a cura di<br />

MARINA CAVALIERE<br />

ELENA CHIARA LIGUORI

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