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Diritto d’alloggio violato

Numero 34 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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12 Domenica 11 aprile 2010 SPECIALE<br />

Scomparse inspiegabili, efferati omicidi, enigmi irrisolti: il giornalismo tra noir e romanzo gotico<br />

Quei delitti senza castigo<br />

Giallo partenopeo: quattro casi di cronaca che hanno fatto la storia<br />

Sangue e Campania, un<br />

binomio che rimanda chiunque<br />

alla camorra e ai suoi<br />

delitti. Se al rosso del<br />

sangue e alla location, però,<br />

aggiungiamo il terzo ingrediente,<br />

il giallo, allora la<br />

camorra scompare e restano<br />

l’uomo e gli abissi dell’anima.<br />

Delitti senza un<br />

colpevole, perfetti forse, come<br />

quelli di Hitchcockiana<br />

memoria. Sono molti i cadaveri<br />

che gridano vendetta<br />

tra Napoli e dintorni, da<br />

quelli “datati”, come Emilio<br />

Palamara (finanziere scomparso)<br />

a quelli recenti, come<br />

Romina del Gaudio.<br />

Misteri che appassionano<br />

gli amanti del noir, che<br />

ancora oggi fanno parlare e<br />

avanzare ipotesi. Spunti che<br />

permettono alla corrente<br />

noirista letteraria italiana di<br />

risorgere dalle ceneri e che<br />

fanno raggiungere picchi di<br />

share alle innumerevoli fiction<br />

in materia. Di qui un<br />

dato certo in un mondo<br />

dalle tinte oscure e confuse:<br />

il cambio di atteggiamento<br />

nei confronti dei delitti, la<br />

riservatezza del passato si è<br />

trasformata in crescente<br />

curiosità che ha portato i<br />

casi dai tribunali reali a<br />

quelli mediatici.<br />

Impossibile stabilire se il livello<br />

d’attenzione sia dovuto<br />

al crescente desiderio d’informazione<br />

o alla crescente<br />

morbosità. Un’Italia criminogena<br />

e con essa la Campania?<br />

Forse, di certo il bel<br />

paese, con la sua tendenza<br />

alle congiure di palazzo e al<br />

delitto passionale è sempre<br />

stata al centro di un gioco di<br />

luci e ombre talvolta così<br />

violento da risultare mortale.<br />

Un baluardo, negli ultimi<br />

anni, si è schierato contro<br />

la presunta irrisolvibilità<br />

dei più complessi casi di<br />

omicidio: è la scienza, che<br />

coi suoi progressi aiuta la<br />

polizia a trovare quel bandolo<br />

della matassa che prima<br />

era affidato totalmente o<br />

quasi all’intuito delle forze<br />

dell’ordine. Gli interrogativi<br />

del caso sono d’obbligo ovviamente:<br />

non è affatto<br />

scontato che con le nuove<br />

tecnologie misteri come<br />

quello di Emilio Palamara o<br />

di Via Caravaggio sarebbero<br />

stati risolti, infatti, ancora<br />

oggi, la Campania si tinge di<br />

un giallo impenetrabile<br />

anche al luminol e ai mezzi<br />

della scientifica. Delitti che<br />

rimangono senza castigo e<br />

generano la psicosi de “l’assassino<br />

è tra noi”, delitti che<br />

per dinamica, tipologia e<br />

logistica insegnano che sì,<br />

l’assassino è tra noi, forse,<br />

addirittura siamo noi.<br />

Pagine a cura di<br />

VALERIO ARRICHIELLO<br />

PIERLUIGI G. CARDONE<br />

CRISTIANO VELLA<br />

Il confidente scomodo<br />

La misteriosa sparizione di Emilio Palamara<br />

Emilio Palamara era un sottufficiale di Polizia.<br />

Un militare vero che, negli anni più fruttuosi<br />

del contrabbando di sigarette a Napoli, aveva<br />

ben ricostruito i fragili equilibri tra mafia siciliana,<br />

criminalità marsigliese e camorra.<br />

Quest’ultima si trovava tra l’incudine e il martello:<br />

doveva decidere da che parte stare, con<br />

chi allearsi per gestire i traffici illeciti. Emilio<br />

Palamara lo aveva capito prima di tutti, tanto<br />

che le sue “confidenze” erano diventate una<br />

fonte preziosissima per gli inquirenti che stavano<br />

indagando sui nuovi assetti della malavita<br />

Mercoledì 29 ottobre ’75, ore 23.30: Mimmo Santangelo<br />

e la sua seconda moglie, Gemma Cenname,<br />

stanno per cenare nel loro appartamento<br />

di via Caravaggio, a Napoli. In casa c’è anche<br />

Angela, la figlia del padrone di casa. Scene di vita<br />

quotidiana. Sabato 8 novembre, ore 20: i vigili<br />

del fuoco e la polizia, avvisati da Mario Zarrelli,<br />

un nipote della signora Gemma, sfondano la<br />

porta di casa Santangelo.<br />

Scene di straordinario orrore: due scie di sangue<br />

che dallo studio conducono in bagno. Qui, ammassati<br />

nella vasca, i corpi martoriati dei coniugi<br />

DICEMBRE ‘72<br />

cittadina. Alla fine del ‘72, però, del confidente<br />

scomodo si perdono le tracce: sparito nel nulla<br />

da un giorno all’altro. Nessuna prova, nessuna<br />

inchiesta in grado di stabilire la verità. Nel gennaio<br />

del ‘73 il colpo di scena: viene trovato<br />

morto il guardiano del cimitero di Villaricca.<br />

Secondo gli inquirenti l’omicidio è da collegare<br />

alla sparizione di Palamara e alla profanazione<br />

di alcune tombe: il custode del camposanto forse<br />

sapeva che il corpo del finanziere era stato<br />

occultato in una bara senza nome. Che la camorra<br />

avesse deciso da che parte stare?<br />

GENNAIO ‘73<br />

Macabra scoperta in trattoria<br />

I cadaveri di due amanti nel giardino del ristorante Pullastiello a Secondigliano<br />

Quella del 24 gennaio ’73 è una sera<br />

di lavoro come tante al ristorante<br />

“O’ Pullastiello” di Secondigliano.<br />

Fuori piove. Il sistema di smistamento<br />

interno delle acque è bloccato.<br />

Uno dei figli della proprietaria<br />

del locale va in giardino per capire<br />

cosa fosse successo.<br />

Scoccano i rintocchi dell’ orrore. In<br />

un fognolo, il volto senza vita di<br />

Laura Savo: capelli biondi, occhi<br />

OTTOBRE ‘75<br />

sbarrati, immagine di morte. Dieci<br />

minuti dopo, a ridosso di un muro<br />

che collega “O’Pullastiello” al cimitero,<br />

viene ritrovato il cadavere di Vito<br />

Adamo, siciliano, canadese d’adozione.<br />

I due erano amanti da qualche<br />

tempo: verranno identificati dopo<br />

tre settimane. Chi li ha uccisi?<br />

Quando? Dove? Perchè? Interrogativi<br />

senza risposta. Per il duplice<br />

omicidio vengono indagati i fratelli<br />

Se la morte arriva a cena<br />

La strage di Via Caravaggio: nessun colpevole<br />

e del loro cane. Nella letto matrimoniale, invece,<br />

il cadavere di Angela coperto dal piumone. Una<br />

strage. Tracce di sangue per tutta la casa, mozziconi<br />

di sigarette, due bicchieri di cognac e un’orma:<br />

tutte possibili tracce dell’assassino, che all’inizio<br />

viene individuato in Domenico Zarrelli, cugino<br />

di Gemma, assolto in cassazione dieci anni<br />

dopo con formula piena. Con un pugno di<br />

mosche in mano, gli inquirenti passano al setaccio<br />

la vita delle vittime: solo indiscrezioni, nessuna<br />

pista percorribile. Il caso viene archiviato: la<br />

strage di via Caravaggio è opera di ignoti.<br />

Omicidio di camorra o delitto passionale?<br />

Il mistero sull’assassinio di<br />

Anna Grimaldi per anni ha vissuto<br />

sulle possibili risposte a questo<br />

interrogativo. Era il 31 marzo ’81<br />

quando la donna, aristocratica<br />

napoletana e moglie dell’armatore<br />

Ugo Grimaldi, venne uccisa a colpi<br />

di pistola nel quartiere Posillipo.<br />

All’inizio, gli inquirenti collegarono<br />

l’omicidio all’impegno di Anna per<br />

la liberazione di suo nipote Luca,<br />

rapito dalla camorra quattro mesi<br />

prima: la donna aveva chiesto aiuto<br />

a Raffaele Cutolo.<br />

Dopo alcuni giorni, però, si fece<br />

strada la pista passionale: per gli<br />

investigatori, ad uccidere la Grimaldi<br />

fu Elena Massa, cronista de Il<br />

Mattino (quotidiano in cui lavorava<br />

la stessa Grimaldi) e moglie di Ciro<br />

Paglia, capocronista a via Chiatamone<br />

e amante di Anna. La Massa<br />

fu prima arrestata e poi assolta. Il<br />

Ruggiero, figli della proprietaria del<br />

ristorante: verranno tutti assolti.<br />

Stessa sorte per Aniello Santella,<br />

altro personaggio chiave della<br />

vicenda. Le indagini scavano nella<br />

vita di Adamo: si scopre che è un<br />

corriere della droga per conto della<br />

mafia in Canada. Aveva rivelato agli<br />

amici di volersi mettere in proprio:<br />

il suo futuro, però, lo avevano già<br />

deciso altri.<br />

MARZO ‘81<br />

Trema l’aristocrazia di Napoli<br />

L’assassinio di Anna Grimaldi fra criminalità organizzata e motivi passionali<br />

colpo di scena nel 1997: Salvatore<br />

Vollaro, pentito di camorra, rivelò<br />

che ad ammazzare per sbaglio la<br />

Grimaldi fu il clan Mallardo. Il motivo?<br />

Bisognava dare un segnale forte<br />

alla famiglia Grimaldi affinchè<br />

pagasse il riscatto per la liberazione<br />

del giovane Luca. I soldi sarebbero<br />

serviti per combattere proprio Cutolo:<br />

il clan poteva mai tollerare<br />

una mediazione del suo nemico<br />

numero uno?

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