12.09.2015 Views

Diritto d’alloggio violato

Numero 34 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

Numero 34 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

SPECIALE Domenica 11 aprile 2010<br />

13<br />

L’analisi di Francesco Cirillo, Vice capo della Polizia: con la scienza grandi progressi<br />

«In passato troppo spesso si ipotizzava il movente camorristico, creando confusione»<br />

Troppa audience fa male all’inchiesta<br />

Francesco Cirillo, lei è il Vice<br />

Capo della Polizia, quale caso<br />

irrisolto l’ha affascinata di più<br />

tra quelli commessi in Campania?<br />

Innanzitutto ricordo la passione<br />

e l’impegno che la polizia utilizzava<br />

per risolvere i casi. In particolare,<br />

ad ogni modo, mi colpì la<br />

vicenda di Anna Grimaldi con i<br />

suo continui colpi di scena: protagonisti<br />

nuovi che entravano e<br />

uscivano dalle indagini, testimoni<br />

che diventavano imputati e<br />

così via. Anche il caso del ristorante<br />

“O’Pullastiello” è stato<br />

avvincente.<br />

Come si deve comportare un<br />

investigatore di fronte a casi<br />

intricati o difficili da risolvere?<br />

Bisogna sempre fare due operazioni<br />

fondamentali: innanzitutto<br />

inquadrare bene il fatto, un investigatore<br />

ha sempre l’obbligo di<br />

sgombrare il campo d’indagine e<br />

di comprendere alla perfezione<br />

l’ambito in cui ci si trova. Poi<br />

bisogna dare un volto a quello<br />

che potrebbe essere il colpevole.<br />

Ma soprattutto, quello che dico<br />

sempre ai giovani colleghi: mai<br />

innamorarsi delle proprie idee e<br />

delle proprie ipotesi, potrebbe<br />

essere davvero deleterio. La<br />

verità, spesso, ha molteplici<br />

facce.<br />

C’è una differenza generale<br />

secondo lei tra i casi più datati<br />

e quelli più recenti?<br />

Spesso anche noi in passato<br />

abbiamo guardato frettolosamente<br />

ai fatti di sangue ascrivendo<br />

tutto alla camorra. Per questo<br />

la criminalità organizzata ha tentato<br />

a volte di far passare per<br />

omicidi di mafia alcuni delitti<br />

commessi da singoli. Viceversa in<br />

alcuni casi persone singole<br />

hanno tentato di far sembrare i<br />

propri omicidi come compiuti<br />

dalla camorra.<br />

Sarebbe ipotizzabile addirittura<br />

profilare un cambiamento<br />

della società napoletana e campana<br />

anche guardando allo<br />

stile dei delitti?<br />

Si, credo che si possa scorgere un<br />

Vittima<br />

del lavoro<br />

nero<br />

«Cosa conta una vita di un operaio? Nulla».<br />

E’ lo sfogo amaro del papà di Francesco Iacomino<br />

morto a 33 anni, il 4 ottobre 2004,<br />

dopo essere stato abbandonato agonizzante,<br />

con le caviglie spezzate sul ciglio di una<br />

strada ad Ercolano. Due automobilisti cercarono<br />

di soccorrerlo e portarlo all’ospedale<br />

ma quando Iacomino arrivò al Maresca di<br />

Torre del Greco era già morto. Francesco,<br />

sposato e con un figlio aveva iniziato da<br />

pochi giorni a lavorare in nero in un cantiere.<br />

Sin dal primo momento si intuì che potesse<br />

trattarsi di un incidente sul lavoro, le<br />

caviglie spezzate facevano pensare a una<br />

Il Prefetto e Vice capo<br />

della Polizia<br />

Francesco Cirillo:<br />

ha lavorato alla sezione omicidi<br />

della Squadra Mobile a Napoli.<br />

A destra i Nocs in azione<br />

Francesco Cirillo è originario<br />

di Torre Annunziata,<br />

dove è nato<br />

nel 1949. E’ stato dirigente<br />

della sezione<br />

omicidi, estorsioni e<br />

cambiamento nella società campana:<br />

in particolare perche adesso<br />

sitende a dare un volto e una<br />

storia alle vittime, che prima<br />

venivano considerate più come<br />

numero.<br />

Come giudica il rapporto che<br />

esiste tra media e polizia in<br />

Vita strappata a 19 anni<br />

È la mattina del 4 giugno 2004<br />

quando Romina Del Gaudio, 19<br />

anni, scompare nel nulla. Romina,<br />

promoter per una compagnia telefonica,<br />

quel giorno è ad Aversa,<br />

ha appuntamento per pranzare<br />

con dei colleghi. Ma a quell’appuntamento<br />

la ragazza non si presenta.<br />

All’inizio si pensa l’abbiano<br />

rapita per una vendetta nei confronti<br />

del padre, residente in<br />

Germania, che deve testimoniare<br />

in un processo per una truffa. Gli<br />

inquirenti apprendono che a Pa-<br />

OTTOBRE‘04<br />

impongono all’opinione pubblica<br />

un colpevole, che magari in<br />

realtà è innocente. Non posso<br />

mai dimenticare alcuni casi di<br />

genitori additati come stupratori,<br />

mentre in realtà erano vittime,<br />

incolpate di violenze commesse<br />

da altre persone. In genere predisequestri<br />

di<br />

persona alla<br />

Mobile di Napoli: in<br />

tale veste ha portato a<br />

termine il primo blitz<br />

contro la Nuova ca-<br />

caduta da un’impalcatura.<br />

Dopo anni, il<br />

processo per accertare<br />

le responsabilità<br />

della morte di Iacomino<br />

è ancora in<br />

corso di svolgimento,<br />

a Portici. Dopo<br />

l’ultima udienza, a<br />

dicembre 2009, il padre<br />

di Iacomino, o-<br />

peraio in pensione,<br />

ha lanciato un appello al presidente della<br />

Repubblica. Del caso Iacomino parla anche<br />

Roberto Saviano in Gomorra: «Fu<br />

quando morì Francesco Iacomino che<br />

compresi sino in fondo i meccanismi dell'edilizia.<br />

Aveva 33 anni quando lo trovarono<br />

con la tuta da lavoro sul selciato...era<br />

caduto da un’impalcatura. Dopo l’incidente<br />

erano scappati tutti, geometra compreso.<br />

Nessuno ha chiamato l'autoambulanza,<br />

temendo potesse arrivare prima della loro<br />

fuga. Allora, mentre scappavano, avevano<br />

lasciato il corpo a metà strada, ancora vivo,<br />

mentre sputava sangue dai polmoni»<br />

La scheda<br />

GIUGNO ‘04<br />

morra organizzata<br />

del<br />

boss Raffaele Cutolo.<br />

Nel 1997 è stato promosso<br />

dirigente superiore<br />

della Polizia e<br />

questo campo? Cosa pensa in<br />

particolare dei cosiddetti “processi<br />

mediatici”?<br />

Credo che i media debbano avere<br />

il loro spazio e i loro tempi. Ma le<br />

speculazioni ai fini di audience<br />

fanno molto male alle indagini,<br />

sono fuorvianti poiché alle volte<br />

rete, il 3 giugno, una ragazza simile<br />

a Romina, ha subìto un tentato<br />

rapimento. Ma il 21 luglio una<br />

telefonata anonima rivela ai carabinieri<br />

la tragica verità. A Carditello,<br />

c’è il corpo di una ragazza<br />

ridotto a brandelli, accanto al cadavere<br />

i documenti e una cartellino<br />

della Wind. L’esame del Dna<br />

conferma: è Romina. Secondo<br />

l’autopsia la ragazza è stata violentata,<br />

trafitta da due coltellate e<br />

poi finita con due colpi di pistola.<br />

All’inizio i sospetti si concentrano<br />

successivamente nominato<br />

questore di<br />

Salerno, Palermo e<br />

Bologna. Oggi è prefetto<br />

e Vice Capo della<br />

Polizia.<br />

su due vicini di casa ma la prova<br />

del Dna li scagiona. Il 2 settembre<br />

2004 la famiglia di Romina riceve<br />

una telefonata anonima in cui un<br />

uomo si scusa per l’omicidio promettendo<br />

di costituirsi. Dopo cinque<br />

anni, nel registro degli indagati<br />

vengono iscritte altre due persone,<br />

mentre i legali di Romina<br />

chiedono la riesumazione e un<br />

nuovo test del Dna: secondo la<br />

madre quella ragazza non era sua<br />

figlia. È l’ultimo atto, per ora, di un<br />

mistero che resta irrisolto.<br />

Lo studioso<br />

ucciso<br />

in Olanda<br />

Era un fisico di successo Antonio Ferrigno.<br />

Nato a Cava de’Tirreni (Salerno), da 25 anni<br />

si era stabilito in Olanda dove lavorava come<br />

capo esaminatore dell’Ufficio Europeo<br />

Brevetti de L’Aja. Il pomeriggio del 25 dicembre<br />

2009 è stato trovato soffocato con le<br />

mani legate sul pavimento di casa a Rijswijk.<br />

A scoprire il cadavere è stato il figlio<br />

che non avendo ricevuto risposta alle telefonate<br />

era andato a trovare il padre per<br />

verificare che stesse bene. Secondo i medici<br />

legali, Ferrigno, 54 anni, sarebbe deceduto il<br />

24 mattina tra le 4 e le 6. A suffragare questa<br />

ipotesi la testimonianza dei vicini di casa<br />

DICEMBRE‘09<br />

co sempre cautela, ed esprimo la<br />

mia assoluta contrarietà alle speculazioni<br />

ma soprattutto all’enfatizzazione<br />

delle figure dei criminali:<br />

poiché potrebbero creare<br />

spirito di emulazione nelle persone.<br />

Prendiamo la fiction “Il<br />

capo dei capi”, per esempio, fa<br />

sembrare il protagonista un vero<br />

capo invece di dipingerlo come il<br />

peggiore dei criminali.<br />

Secondo lei il progresso scientifico<br />

quanto agevola realmente<br />

le inchieste ?<br />

Moltissimo in tutti i sensi. In<br />

Italia la polizia scientifica è una<br />

delle più efficienti e ammirate del<br />

mondo. Si svolge un lavoro encomiabile<br />

da questo punto di vista,<br />

anche perché ci troviamo di<br />

fronte a un mondo che è sempre<br />

più tecnologico, e in cui tutto<br />

può essere ricondotto alla dimensione<br />

informatica. Se prendiamo<br />

a esempio il lavoro fatto<br />

con le persone scomparse non si<br />

può che fare un plauso al ministero<br />

dell’interno, e al dipartimento<br />

persone scomparse, autori<br />

di una vera e propria rivoluzione.<br />

Sarebbe corretto affermare che<br />

la Campania è una delle regioni<br />

più “criminogene” d’Italia?<br />

Guardando i dati e facendo affidamento<br />

sui miei sentimenti non<br />

credo che si possa operare questa<br />

classificazione. Spesso si fanno<br />

analisi a fini mediatici che sono<br />

del tutto erronee. Certo, credo<br />

che ci siano connotazioni diverse<br />

tra gli abitanti delle varie regioni,<br />

tuttavia non è detto che dal<br />

punto di vista “criminogeno” il<br />

nord sia diverso dal sud, o che<br />

l’Italia sia diversa dalla Francia, o<br />

che l’Europa sia diversa dal Sud<br />

America. Vero è che l’Italia è<br />

presa come punto di riferimento<br />

positivo da molti paesi stranieri.<br />

Ultimamente infatti ci hanno<br />

chiesto aiuto per la lotta al crimine<br />

alcuni paesi dell’America<br />

Latina. Il sistema di ricerca dei<br />

beni da confiscare alla criminalità,<br />

per esempio, è ammirato e<br />

invidiato da tutto il mondo.<br />

che hanno detto di<br />

aver sentito grida e<br />

colpi contro il muro<br />

provenire da casa di<br />

Ferrigno verso le<br />

4,30 del 24 dicembre.<br />

La polizia indaga<br />

per omicidio volontario<br />

e segue due<br />

piste. La prima riguarda<br />

una possibile<br />

storia di spionaggio<br />

industriale: Ferrigno aveva appena fatto<br />

un’importante scoperta nel campo dei<br />

peacemaker e aveva riferito di aver ricevuto<br />

minacce telefoniche. La seconda riguarda<br />

il rapporto con l’ex moglie, una sudamericana<br />

da cui aveva avuto un figlio. Il<br />

loro rapporto era in crisi, Ferrigno aveva<br />

una relazione con una donna dominicana<br />

e aveva deciso di chiedere il divorzio, ma la<br />

moglie non era d’accordo. I vicini hanno<br />

raccontato alla polizia di una lite tra i due<br />

coniugi, durante la quale inveivano l’uno<br />

contro l’altro e si lanciavano degli oggetti.<br />

Delitto passionale? Dopo quattro mesi la<br />

morte di Ferrigno è ancora un giallo.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!