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Il mio porto non è la droga

Numero 45 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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18 Domenica 17 aprile 2011 TERRITORIO<br />

Cinema, teatro, fotografia: zia Lidia aveva fatto del suo appartamento il luogo più alternativo di Avellino<br />

Buena vista a “casa mia” club<br />

Ora che lei <strong>non</strong> c’<strong>è</strong> più i “nipoti” <strong>non</strong> si arrendono e cercano una nuova sede<br />

Mentre <strong>la</strong> politica culturale del<strong>la</strong><br />

città era rappresentata solo da<br />

dibattiti autocelebrativi che nul<strong>la</strong><br />

avevano a che fare con il futuro<br />

del<strong>la</strong> comunità, una signora, che<br />

<strong>non</strong> era né sindaco, né amministratore,<br />

né deputato di alcunch<strong>è</strong><br />

dava vita ad una storia nuova ad<br />

Avellino facendo diventare <strong>la</strong> sua<br />

casa il luogo più alternativo del<strong>la</strong><br />

città: lo ZiaLidiasocialclub ha<br />

aperto il primo novembre del<br />

2002, al civico 39 di via Roma.<br />

Lidia Zarrel<strong>la</strong>, Zia Lidia per una<br />

schiera di “nipoti” acquisiti (così si<br />

chiamavano i frequentatori del<strong>la</strong><br />

casa), con un gesto semplice ma<br />

del tutto rivoluzionario nel<strong>la</strong><br />

nostra società, ha aperto il privato<br />

del<strong>la</strong> sua ampia casa ad un pubblico<br />

curioso per sperimentare un<br />

modo nuovo di aggregazione fatto<br />

di rassegne cinematografiche,<br />

incontri e dibattiti con gli autori,<br />

discussioni tra amici ma anche<br />

mostre e teatro per bambini.<br />

«Zia Lidia ci ha insegnato quanto<br />

<strong>la</strong> partecipazione, l’aggregazione,<br />

<strong>la</strong> condivisione fossero importanti.<br />

Abbiamo imparato che “insieme”<br />

avremo reso tutto possibile: il<br />

cineforum, il teatro, il <strong>la</strong>boratorio<br />

di creatività, <strong>la</strong> protesta. La proposta<br />

culturale rivolta ai giovani del<strong>la</strong><br />

nostra città ci appariva morta,<br />

ripetuta, vecchia. Abbiamo sentito<br />

il bisogno di <strong>non</strong> continuare a<br />

subire quel<strong>la</strong> proposta ma di<br />

diventare noi stessi protagonisti<br />

attivi di un’esperienza nuova,<br />

autentica», dice Miche<strong>la</strong>, nipote<br />

vera di zia Lidia. «Si viveva – continua<br />

- un'atmosfera rara. Zia Lidia<br />

era capace di abbattere i confini tra<br />

l’individuale e il collettivo. Chi<br />

entrava nel<strong>la</strong> sua casa, entrava nel<br />

suo cuore, immediatamente in<br />

intimità con lei e in comunità con<br />

gli altri. Un’esperienza unica per<br />

chi l’ha vissuta. Aveva <strong>la</strong> capacità<br />

di rompere subito le distanze e<br />

creare attorno a s<strong>è</strong> una straordinaria<br />

rete di affetti. Ci riusciva con<br />

estrema naturalezza, alle volte con<br />

una battuta, altre volte con un sorriso.<br />

Questa apertura permetteva a<br />

tutti di sentirsi protagonisti attivi<br />

di quel<strong>la</strong> esperienza collettiva».<br />

Donna di eccezionale intelligenza<br />

e cultura, con i suoi ottant’anni<br />

Lidia Zarrel<strong>la</strong>, in pochi anni ha<br />

costruito una grande famiglia<br />

al<strong>la</strong>rgata accettando di accogliere<br />

Zia Lidia Zarrel<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> sua casa di Avellino<br />

in casa frotte di giovani sconosciuti<br />

arrivati per vedere un film, una<br />

mostra fotografica, una rappresentazione<br />

teatrale o partecipare ad<br />

una festa.<br />

<strong>Il</strong> privato che diventa pubblico, in<br />

una città come Avellino <strong>la</strong>scia il<br />

segno. Ora che lei <strong>non</strong> c’<strong>è</strong> più i tantissimi<br />

nipoti, veri e acquisiti, sono<br />

cresciuti e rec<strong>la</strong>mano un ruolo<br />

attivo in città per il loro circolo culturale.<br />

Servizi di<br />

CARMEN GALZERANO<br />

SCHERZOSO<br />

DECALOGO<br />

DELLE REGOLE<br />

DEL CIRCOLO<br />

Primo: puoi bussare senza<br />

scrupoli al<strong>la</strong> porta del terzo<br />

piano di Via Roma n° 39.<br />

L’unica rego<strong>la</strong> dello ZiaLidiaSocialClub<br />

<strong>è</strong> sempre<br />

stata, per otto anni: citofonare<br />

Zarrel<strong>la</strong> e bussare al<br />

terzo piano. In programma<br />

per <strong>la</strong> serata poteva esserci<br />

un film, una mostra o un<br />

dibattito. Nel<strong>la</strong> serata fortunata,<br />

un piatto caldo e un<br />

bicchiere di vino.<br />

Lo ZiaLidiaSocialClub ha<br />

rotto un modello culturale<br />

dominante, quello "televisivo",<br />

secondo cui <strong>la</strong> cultura<br />

genera noia. La storia di zia<br />

Lidia e del<strong>la</strong> sua associazione<br />

<strong>è</strong>, invece, <strong>la</strong> storia di uno<br />

spazio socioculturale felice,<br />

libero, contagioso, impegnato.<br />

«Ora che lei <strong>non</strong> c’<strong>è</strong> più –<br />

dice Miche<strong>la</strong> - stiamo cercando<br />

una sede definitiva.<br />

Speriamo in una risposta<br />

concreta delle amministrazioni<br />

locali. Lo ZiaLidiasocialClub<br />

in ogni caso continuerà<br />

a rappresentare per <strong>la</strong><br />

città di Avellino il luogo dell’incontro<br />

e del confronto, lo<br />

spazio vivo, in continuo fermento<br />

dove far circo<strong>la</strong>re<br />

idee, iniziative, mai soldi o<br />

interessi personali».<br />

<strong>Il</strong> coraggio<br />

del<strong>la</strong> scelta<br />

politica<br />

Figlia del cameriere Domenico<br />

“Dominick” Ferraro<br />

nato a Marcianise, in<br />

provincia di Caserta, e di<br />

una sarta salernitana, Antonietta<br />

Corrieri, Geraldine<br />

nacque a Newburgh,<br />

nello stato di New York, il<br />

26 agosto del 1935, dopo<br />

che i genitori si erano già<br />

trasferiti in America.<br />

La sca<strong>la</strong>ta al successo professionale<br />

cominciò nel<br />

1974, quando fu nominata<br />

assistente del procuratore<br />

distrettuale del<strong>la</strong><br />

Contea di Queens.<br />

L’anno del<strong>la</strong> svolta fu però<br />

il 1984, quando Geraldine<br />

si presentò al<strong>la</strong> candidatura<br />

per <strong>la</strong> vicepresidenza<br />

degli Stati Uniti correndo<br />

insieme a Walter Mondale<br />

nelle presidenziali per il<br />

Partito Democratico, <strong>la</strong>nciando<br />

<strong>la</strong> sfida al repubblicano<br />

Ronald Reagan,<br />

evento che <strong>la</strong> consegnò<br />

definitivamente agli annali<br />

del<strong>la</strong> storia americana<br />

e mondiale, sebbene<br />

riportò una sconfitta elettorale<br />

in quell’occasione.<br />

Morta <strong>la</strong> Ferraro: sfidò Reagan alle presidenziali dell’84<br />

<strong>Il</strong> mito Geraldine<br />

Fu <strong>la</strong> prima candidata al<strong>la</strong> vicepresidenza Usa<br />

Marcianise, cul<strong>la</strong> delle origini, celebra il ricordo<br />

C’<strong>è</strong> un filo che lega, in maniera<br />

subliminale, l’identità nazionale a-<br />

mericana e quel<strong>la</strong> italiana. E’ un filo<br />

di speranza in tensione, affinch<strong>è</strong> <strong>la</strong><br />

politica possa diventare un giorno<br />

terreno di giustizia sociale e di conquista<br />

dei diritti umani; fiducia che<br />

<strong>la</strong> determinazione e <strong>la</strong> passione per<br />

il benessere dello Stato <strong>non</strong> siano<br />

poi, dopotutto, ambizioni così utopistiche<br />

e che le disparità sessuali di<br />

carattere storico siano barriere franate<br />

ormai da tempo. Anche dopo<br />

A sinistra<br />

<strong>la</strong> Ferraro in visita<br />

a Marcianise<br />

nel 1985,<br />

a destra<br />

l’ex sindaco<br />

Squeglia<br />

tica e carismatico baluardo dei diritti<br />

delle donne.<br />

Una <strong>la</strong>crima le rigò il volto quando<br />

il 16 luglio del 1984, durante uno<br />

storico collegamento televisivo con<br />

<strong>la</strong> terra delle sue origini, l’allora sindaco<br />

di Marcianise Piero Squeglia le<br />

conferì <strong>la</strong> cittadinanza onoraria tra<br />

<strong>la</strong> commozione e il vivo entusiasmo<br />

del pubblico. «Una donna che - nelle<br />

parole dello stesso Squeglia – rappresentava,<br />

nel contesto generale<br />

dell’epoca, una possibilità concreta<br />

di identificarsi sotto un denominatore<br />

comune e di elevare l’immagine<br />

del<strong>la</strong> città, fortemente compromessa<br />

da numerosi elementi legati al<strong>la</strong><br />

crisi dell’economia e al proliferare<br />

del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>vita. Geraldine era per<br />

tutti un esempio di solenne umanità<br />

e di immensa umiltà. <strong>Il</strong> suo “sentire<br />

profondo” e <strong>la</strong> sua semplicità rive<strong>la</strong>vano<br />

in pieno lo spirito del suo forte<br />

legame verso Marcianise».<br />

Le proposte per <strong>la</strong> commemorazione<br />

del<strong>la</strong> Ferraro riguardano il<br />

progetto di dedicarle una strada<br />

del<strong>la</strong> città o, probabilmente, di<br />

ribattezzare l’au<strong>la</strong> consiliare per<br />

che Geraldine Ferraro <strong>è</strong> scomparsa<br />

all’età di 75 anni lo scorso 26 marzo<br />

per il mieloma multiplo contro il<br />

quale combatteva da tempo, <strong>la</strong> fiammel<strong>la</strong><br />

del<strong>la</strong> speranza resta accesa nel<br />

cuore di quelli che l’hanno seguita<br />

per tanti anni nelle sue battaglie<br />

politiche e civili o solo intravista per<br />

qualche attimo in tv o sui giornali.<br />

Così Geraldine ha <strong>la</strong>sciato il segno,<br />

sballottata tra i due continenti che<br />

hanno fatto da sfondo al<strong>la</strong> sua intensa<br />

vita da strenua combattente poliimmorta<strong>la</strong>rne<br />

il ricordo.<br />

La scomparsa di Geraldine ha<br />

generato, un’immensa ondata emotiva<br />

che ha toccato le corde più<br />

profonde dell’animo dell’intera<br />

Marcianise, <strong>la</strong> città che diede i<br />

natali a suo padre e che ora si adopera<br />

per imprimere nel<strong>la</strong> memoria<br />

storica del territorio il ricordo di<br />

colei che, morendo, ha <strong>la</strong>sciato<br />

intatti i fili del<strong>la</strong> speranza.<br />

Servizi di<br />

MARIO PIO CIRILLO

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