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Il mio porto non è la droga

Numero 45 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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PRIMO PIANO Domenica 17 aprile 2011<br />

CAMPIONATI ASSOLUTI<br />

A maggio Napoli<br />

ospiterà l’evento<br />

per <strong>la</strong> prima volta<br />

Per <strong>la</strong> prima volta Napoli ospiterà i<br />

Campionati Italiani assoluti di tennis in<br />

carrozzina, che si svolgeranno dal 24 al 29<br />

maggio. I Campionati italiani assoluti si<br />

collocano nel panorama sportivo cittadino<br />

e regionale come un appuntamento di<br />

prestigio e di sensibilizzazione, capace di<br />

attirare un pubblico di appassionati sportivi<br />

e l’attenzione di tutti i media, anche le<br />

numerose iniziative che faranno da contorno<br />

al<strong>la</strong> manifestazione. La Federazione<br />

Italiana Tennis Campania guarda al tennis<br />

in carrozzina come ad un forte elemento<br />

fondante per l’integrazione e per <strong>la</strong> valorizzazione<br />

sociale di chi <strong>è</strong> costretto sul<strong>la</strong><br />

9<br />

sedia a rotelle. Una<br />

disciplina nata negli<br />

Stati Uniti nel<br />

1976, praticata originariamente<br />

in 8<br />

nazioni, oggi <strong>è</strong> diffusa<br />

in più di 70<br />

paesi. In Italia <strong>è</strong><br />

nata nel 1987 ed<br />

attualmente <strong>è</strong> praticata<br />

sia a livello<br />

amatoriale che a<br />

livello agonistico da atleti che partecipano<br />

a tornei nazionali ed internazionali che<br />

formano un circuito al pari del tennis dei<br />

giocatori normodotati. Le regole sono le<br />

stesse del tennis normale e ciò rende possibile<br />

giocare con chiunque condivida<br />

questa passione. In Campania questa<br />

disciplina sta muovendo i primi passi<br />

mostrando <strong>la</strong> sua grande capacità di<br />

aggregare gli sportivi grazie all’asd<br />

Vesuvio, <strong>la</strong> prima associazione sul territorio<br />

nata per promuovere questo sport.<br />

Un inno al<strong>la</strong> vita: lo sport. Quello<br />

sano, praticato in nome dei valori<br />

in cui si crede; quello che può cambiarti<br />

<strong>la</strong> vita, facendote<strong>la</strong> in qualche<br />

modo riscoprire. E’ lo spirito<br />

con il quale opera l’Associazione<br />

napoletana Sport per Disabili<br />

Vesuvio, che si propone di avvicinare<br />

il mondo del<strong>la</strong> disabilità campana<br />

al<strong>la</strong> pratica sportiva del tennis<br />

in carrozzina, utilizzando lo<br />

spirito agonistico quale occasione<br />

per reagire e ritrovare se stessi e le<br />

proprie abilità. Un progetto importante<br />

nato nel 2008 grazie<br />

all’impegno di Mario Alfredo Naselli,<br />

oggi presidente dell’associazione,<br />

costretto su una sedia a<br />

rotelle dopo un incidente stradale.<br />

«Tutto ha avuto inizio – racconta<br />

– dopo l’incidente. Ho fatto un<br />

lungo periodo di riabilitazione in<br />

un centro vicino Imo<strong>la</strong>, dove ho<br />

avuto l’opportunità di poter praticare<br />

sport, in partico<strong>la</strong>re il tennis.<br />

Mi hanno aperto nuove possibilità<br />

sportive che <strong>non</strong> conoscevo e <strong>non</strong><br />

pensavo neanche fossero possibili».<br />

Tornato a Napoli, Mario si rese<br />

conto che in città, ma più in generale<br />

in Campania e nel Sud Italia,<br />

Tennis in carrozzina, l’avvincente sfida per ricominciare<br />

La volée migliore<br />

<strong>è</strong> su due ruote<br />

Una nuova realtà in crescita in Campania<br />

<strong>non</strong> c’era alcun centro sportivo che<br />

consentisse ai disabili di praticare il<br />

tennis. «Magari molte associazioni<br />

organizzano il nuoto o <strong>la</strong> ve<strong>la</strong> –<br />

afferma Naselli – ma il tennis no. E<br />

allora mi sono detto che dovevo<br />

fare qualcosa. Per me, per riprendere<br />

in mano <strong>la</strong> mia vita, ma anche<br />

per tutti quelli che vivono <strong>la</strong> mia<br />

stessa situazione». Non essendo<br />

uno sport di squadra, il tennis ha il<br />

merito di far sentire chi gioca,<br />

anche senza l’uso delle gambe,<br />

uguale a qualunque altra persona.<br />

Posso giocare e sfidare a tennis<br />

chiunque – dice Naselli sorridendo<br />

– e mi piacciono le sfide, e tutto <strong>è</strong><br />

nato così e a piccoli passi». E, come<br />

tutte le sfide, anche creare dal nul<strong>la</strong><br />

un’associazione che vuole abbattere<br />

i limiti per chi crede di <strong>non</strong><br />

avere più speranza di farlo, presenta<br />

degli ostacoli. «Le apposite carrozzine<br />

per poter giocare, – spiega<br />

Naselli – purtroppo costano molto.<br />

Sono partico<strong>la</strong>ri perché più<br />

scampanate in modo da dare <strong>la</strong><br />

possibilità di muoversi in sicurezza<br />

e agilità. <strong>Il</strong> maestro Luigi Aprile,<br />

tecnico dell’asd Vesuvio – continua<br />

- <strong>è</strong> stato il primo a offrire una<br />

carrozzina, a disposizione di tutti.<br />

Abbiamo anche trovato uno sponsor<br />

nel centro ortopedico “Corpora”<br />

di Gricignano d’Aversa, che<br />

ha donato due carrozzine». De<br />

Coubertin avrebbe detto che l’importante<br />

<strong>è</strong> partecipare. Ma, come<br />

sostiene Mario Naselli, in questo<br />

caso fare sport <strong>è</strong> molto di più che<br />

gareggiare. «Qui a Napoli molti<br />

fanno riabilitazione e <strong>non</strong> fanno<br />

sport, precludendosi l’opportunità<br />

di stare all’aria aperta e re<strong>la</strong>zionarsi<br />

con altre persone», afferma Naselli,<br />

che conduce una vita molto attiva<br />

tra gli impegni con l’associazione,<br />

il <strong>la</strong>voro, gli amici. «<strong>Il</strong> nostro obiettivo,<br />

- continua - <strong>è</strong> far star bene le<br />

persone e coltivare talvolta anche<br />

lo spirito agonistico». Oggi <strong>la</strong><br />

regione Campania conta molte più<br />

persone che praticano tennis in<br />

carrozzina e l’asd <strong>è</strong> aperta anche a<br />

persone che <strong>non</strong> hanno disabilità.<br />

L’attività promozionale dell’associazione<br />

si svolge attraverso iniziative<br />

varie, tornei, esibizioni. «È uno<br />

sport che mi sta dando tanto - conclude<br />

Naselli - e che voglio far<br />

conoscere, anche a chi <strong>non</strong> lo<br />

intende in modo più competitivo<br />

come me. Inconsapevolmente si<br />

può trasmettere ad altri <strong>la</strong> propria<br />

forza. Come ho detto, adoro le<br />

sfide e una di queste <strong>è</strong> abbattere <strong>la</strong><br />

disabilità che spesso <strong>non</strong> <strong>è</strong> fisica,<br />

ma <strong>è</strong> principalmente nel<strong>la</strong> mente<br />

delle persone». E Mario Naselli <strong>la</strong><br />

sua l’ha già vinta.<br />

Pagina a cura di<br />

EMANUELA DE VITA<br />

MARIAROSARIA DI CICCO<br />

Salerno<br />

Laurea<br />

su sport<br />

e disabilità<br />

All’Università di Salerno ginnastica e<br />

disabilità sono diventati materia di studio.<br />

Da due anni, <strong>la</strong> Facoltà di Scienze<br />

del<strong>la</strong> Formazione ha attivato il corso di<br />

<strong>la</strong>urea magistrale in Scienze del<strong>la</strong> valutazione<br />

motorio - sportiva e tecniche di<br />

analisi e progettazione dello sport per<br />

disabili. Gli studenti sono circa ottanta e<br />

il corso nasce in seguito a un’indagine<br />

conoscitiva riguardo le esigenze legate<br />

alle attività, soprattutto motorie, rivolte<br />

al disabile.<br />

Nell’Ateneo salernitano <strong>è</strong> attivo, inoltre,<br />

un <strong>la</strong>boratorio handicap, di cui <strong>è</strong> responsabile<br />

il professor Maurizio Sibilio, che<br />

utilizza tecnologie all’avanguardia per lo<br />

studio, per esempio, del movimento<br />

del<strong>la</strong> mano, o possiede delle pedane<br />

dinamometriche adattabili anche all’esterno,<br />

o ancora<br />

sistemi<br />

di video analisi.<br />

Numerosi<br />

sono anche<br />

i <strong>la</strong>vori e i<br />

progetti presentati<br />

a livello<br />

internazionale.<br />

Un<br />

<strong>la</strong>boratorio di<br />

ricerca tra i<br />

più moderni<br />

nel Centro –<br />

Sud in cui gli allievi del corso di <strong>la</strong>urea<br />

magistrale, coordinati dal professor<br />

Gomez Paloma e dal<strong>la</strong> professoressa<br />

D’Elia, imparano a utilizzare questi<br />

strumenti.<br />

L’offerta formativa del<strong>la</strong> <strong>la</strong>urea magistrale<br />

va dunque dal<strong>la</strong> progettazione<br />

tecnologica, al<strong>la</strong> pedagogia, al<strong>la</strong> biomedica,<br />

al<strong>la</strong> psicologia e al<strong>la</strong> medicina<br />

dello sport avvalendosi del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione<br />

con altre facoltà. <strong>Il</strong> corso ha<br />

anche convenzioni con enti sportivi<br />

consolidati e istituzionalmente validi.<br />

«<strong>Il</strong> corso di <strong>la</strong>urea magistrale – conclude<br />

il professore Sibilio – si candida<br />

all’abilitazione dei propri studenti per<br />

l’insegnamento dell’educazione fisica<br />

nelle scuole, con uno sguardo più attento<br />

e specializzato al<strong>la</strong> disabilità».<br />

Benevento<br />

Sul palco<br />

attori<br />

speciali<br />

“È più bello insieme”, centro polifunzionale<br />

per disabili nato nel 2001 a Benevento,<br />

ha tra le sue attività <strong>la</strong> rappresentazione di<br />

spettacoli teatrali che hanno come protagonisti<br />

attori decisamente speciali. «<strong>Il</strong><br />

motivo per cui nasce il centro - racconta<br />

Angelo Moretti, responsabile del<strong>la</strong> struttura<br />

– <strong>è</strong> di migliorare <strong>la</strong> qualità di vita delle<br />

persone disabili e l’organizzazione di rappresentazioni<br />

teatrali <strong>è</strong> uno degli strumenti<br />

più belli e validi perché permette di far<br />

gruppo e giocare di squadra a persone che<br />

spesso vivono in solitudine. I nostri ragazzi<br />

- continua Angelo - ricevono una grande<br />

energia vitale e molti stimoli dal dover<br />

par<strong>la</strong>re davanti a un pubblico, sforzandosi<br />

di scandire le parole e soprattutto di vincere<br />

<strong>la</strong> timidezza». Nel 2003 <strong>è</strong> stata creata <strong>la</strong><br />

compagnia<br />

stabile del<br />

centro e da allora<br />

sono andati<br />

in sce-na<br />

quattro spettacoli<br />

riproposti<br />

nel gennaio<br />

2011 in<br />

occasione del<br />

decennale di<br />

“È più bello<br />

insieme”:<br />

Non ti pago, Camomil<strong>la</strong> a co<strong>la</strong>zione e<br />

8,13 e 90.<br />

Nel<strong>la</strong> preparazione i ragazzi, affetti per lo<br />

più da disabilità mentali, sono seguiti da<br />

un’operatrice specializzata nel teatro e dai<br />

volontari dell’associazione.<br />

“È più bello insieme” cerca di creare per i<br />

suoi utenti un clima familiare e gli strumenti<br />

che utilizza, oltre al teatro, sono<br />

attività che favoriscano <strong>la</strong> socializzazione,<br />

come l’organizzazione di gite o vacanze, e<br />

l’apprendimento: corsi di avviamento al<br />

<strong>la</strong>voro in cui i ragazzi si sperimentano<br />

nelle abilità operative e manuali più<br />

diverse come piccoli traslochi, manutenzione<br />

del verde, allestimento di feste e <strong>la</strong><br />

cura dei locali del centro, lezioni per<br />

imparare a utilizzare il computer ed esercizi<br />

di educazione fisica.

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