Il mio porto non è la droga
Numero 45 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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6 Domenica 17 aprile 2011 PRIMO PIANO<br />
<strong>Il</strong> made in Italy sbarca in Africa<br />
con Edificio Italia. A Fisciano si <strong>è</strong><br />
svolto il primo dei tre incontri tra<br />
<strong>la</strong> Camera di Commercio Ital-<br />
Africa e le imprese, tra cui <strong>la</strong><br />
maggior parte campane, destinate<br />
a entrare nel piano e a Kinshasa<br />
nascerà il complesso edilizio.<br />
Un progetto che prevede di<br />
esportare, e quindi far conoscere,<br />
i nostri prodotti nel Continente<br />
nero, in partico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> Repubblica<br />
Democratica del Congo con<br />
<strong>la</strong> costruzione di un edificio di<br />
ben undici piani nel<strong>la</strong> capitale.<br />
Un investimento di circa cinquanta<br />
milioni che sarà completato<br />
nel 2012. E’ stato Tommaso<br />
Annibale sindaco di Fisciano a<br />
moderare il dibattito che ha visto<br />
partecipare ingegneri e responsabili<br />
del<strong>la</strong> Camera di Commercio<br />
ItalAfrica, insieme al direttore<br />
del<strong>la</strong> Simest Enrico d’Angeli, e al<br />
presidente del<strong>la</strong> Bcc di Fisciano<br />
Domenico Sessa. Per adesso le<br />
aziende che fanno parte del progetto<br />
sono sessanta, soprattutto<br />
meridionali, tra cui grandi supermarket,<br />
show room, negozi grandi<br />
firme e locali commerciali. La<br />
superficie sarà pari a 5.660 metri<br />
Nel 2012 nascerà a Kinshasa un mega centro costato 50 milioni di euro<br />
Congo: arriva il made in Italy<br />
In un complesso edilizio di undici piani<br />
market, show room, un albergo e 18 appartamenti<br />
quadrati. I primi tre piani saranno<br />
destinati a centri commerciali<br />
con annesso un grande magazzino<br />
per lo stoccaggio dei beni. <strong>Il</strong><br />
quarto, quinto e sesto piano<br />
saranno realizzati per accogliere<br />
settantotto uffici e diciotto appartamenti.<br />
I piani settimo, ottavo e<br />
<strong>non</strong>o saranno destinati, invece,<br />
completamente a un Hotel. Per<br />
costruire l’edificio <strong>è</strong> stata scelta<br />
una tipologia mista di materiali:<br />
dal cotto per esaltare l’espressività<br />
artistica del luogo, al vetro<br />
utilizzato per <strong>la</strong> leggerezza e l’illuminazione,<br />
e l’acciaio. Alfredo<br />
Cestari presidente dell’ItalAfrica<br />
ha cercato di invogliare gli<br />
imprenditori a investire nel progetto,<br />
che secondo lui potrebbe<br />
riservare grandi soddisfazioni.<br />
«Per chi <strong>non</strong> conosce l’Africa – ha<br />
detto Cestari – questo potrebbe<br />
sembrare un investimento rischioso,<br />
invece <strong>non</strong> lo <strong>è</strong> affatto.<br />
L’Africa <strong>è</strong> uno dei Continenti più<br />
ricchi del mondo per risorse<br />
energetiche e continua a migliorare<br />
<strong>la</strong> sua posizione economica.<br />
Per le imprese italiane e soprattutto<br />
del Sud <strong>è</strong> un’occasione da<br />
<strong>non</strong> farsi scappare. Cerchiamo in<br />
tutti i modi di darvi certezze e<br />
informazioni per compiere questo<br />
passo importante e decisivo<br />
per il nostro Paese. La dimostrazione<br />
che il progetto sia un progetto<br />
serio <strong>è</strong> anche <strong>la</strong> presenza di<br />
aziende importanti come <strong>la</strong><br />
Simest e <strong>la</strong> Bcc di Fisciano».<br />
Entrambe le aziende cercheranno<br />
attraverso finanziamenti di<br />
accompagnare e sovvenzionare le<br />
nostre imprese all’estero.«La Simest<br />
- ha ribadito D’Angeli -<br />
vaglierà le proposte delle aziende<br />
e insieme <strong>la</strong> seguirà nell’esperienza<br />
in Africa. Un aerea che potrebbe<br />
diventare al più presto il nuovo<br />
mercato di sbocco per garantire al<br />
nostro Paese <strong>non</strong> solo un miglior<br />
rap<strong>porto</strong> con l’estero, ma anche<br />
una possibilità di arginare <strong>la</strong> crisi<br />
economica». Quello a Kinshasa<br />
<strong>non</strong> <strong>è</strong> l’unico progetto ambizioso<br />
che il nostro Paese ha deciso di<br />
realizzare in Congo. Nel 2007,<br />
infatti, fu inaugurata l’iniziativa<br />
“cinque cantieri”: infrastrutture,<br />
salute e formazione, acqua ed<br />
elettricità, edilizia residenziale e<br />
creazione di <strong>la</strong>voro. Strategie preposte<br />
all’ammodernamento del<br />
tessuto strutturale urbane del<br />
Paese, individuate per ri<strong>la</strong>nciare<br />
l’economia del Congo, puntando<br />
su investimenti turistici.<br />
Servizi di<br />
ALESSIO FUSCO<br />
Ricostruzione virtuale<br />
di uffici e case<br />
nell’Edificio Italia<br />
BUONA TAVOLA, I CORSI<br />
Saranno riservati<br />
agli abitanti<br />
del<strong>la</strong> Capitale<br />
La Foodled di Salerno <strong>è</strong> una delle aziende<br />
che nel 2012 presenterà i suoi prodotti in<br />
Congo. L’azienda si occupa di distribuzione<br />
alimentare e attraverso Edificio Italia<br />
esporterà in Africa i nostri prodotti.<br />
Corrado Caramico, responsabile dell’azienda,<br />
<strong>è</strong> ottimista sul rendimento economico<br />
che un Paese come l’Africa potrà<br />
fruttare. « In Italia – ha detto Caramico -<br />
il settore alimentare <strong>è</strong> in sofferenza, <strong>non</strong><br />
esiste più <strong>la</strong> fidelizzazione del consumatore<br />
al prodotto. Abbiamo effettuato delle<br />
ricerche e in Congo i prodotti italiani<br />
sono poco presenti. Esiste invece un fenomeno<br />
che <strong>è</strong> quello di spacciare per italiani<br />
alcuni articoli,<br />
cambiandogli lievemente<br />
il nome,<br />
per poi venderli a<br />
prezzi molto alti».<br />
Per quanto riguarda<br />
l’attivita pratica<br />
il personale impiegato<br />
alle vendita<br />
verrà integrato con<br />
operatori congolesi.<br />
«Abbiamo già<br />
contattato i supermercati del posto – ha<br />
ribadito Caramico - e sono entusiasti dei<br />
nuovi prodotti che porteremo loro a<br />
conoscenza. In più cercheremo di inserire<br />
gli abitanti del posto attraverso corsi di<br />
formazione ed educazione alimentare».<br />
Per quanto riguarda i costi di partenza per<br />
dar vita all’attività, <strong>la</strong> Camera di Commercio<br />
ItalAfrica ha pensato a tutto. «Ci<br />
hanno offerto tecnici che <strong>la</strong>vorano sul<br />
posto – ha continuato Caramico - e personale<br />
di qualità che ci consiglia».