Torino Porto di Mare - grotta
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Vano gloriarsi <strong>di</strong> aver aperte le gran<strong>di</strong> Vie delle<br />
Genti col traforo delle Alpi, se una ben facile osservazione<br />
<strong>di</strong> tutto ciò che si fa e si sta da altri preparando<br />
<strong>di</strong>ntorno a noi non apre la mente nostra.<br />
Che se noi non ci affrettiamo, senza perdere tempo,<br />
a stabilire buone e veramente economiche vie che arrivino<br />
ai nostri confini, sia migliorando, dovunque sia<br />
necessario, le nostre comunicazioni ferroviarie, sia combinando<br />
fra mare e fiumi le vie dell'acqua, ben dure<br />
sorprese e irreparabili sciagure ci aspettano.<br />
Non è fantasia <strong>di</strong> poeta, ma facile, doveroso presagio<br />
<strong>di</strong> Cassandra il <strong>di</strong>re : che l'attuale situazione<br />
riproduce per la Roma italiana quella della antica Roma<br />
e che il ricordo <strong>di</strong> Sagunto si impone.<br />
La generazione che precedette la nostra ha, dal fastigio<br />
della Reggia Piemontese all'umiltà del più piccolo<br />
tugurio, il vanto e l'orgoglio <strong>di</strong> averci data la<br />
Patria.<br />
Ma non é una patria debole quella che i gran<strong>di</strong><br />
pensatori invocarono e vollero formata i valorosi.<br />
I nostri posteri ammirati e riverenti inchinandosi<br />
<strong>di</strong>nanzi ai monumenti dei gran<strong>di</strong> fattori dell'Unità<br />
Italiana, onde noi abbiamo popolato non solo le nostre<br />
principali città ma persino le più piccole borgate, debbono<br />
almeno poter <strong>di</strong>re che la nostra generazione,<br />
che la eroica ha seguito, ha saputo col suo senno e<br />
coi suoi perseveranti sacrifici preparare una patria<br />
— elevata a Nazione — per forza, per attività <strong>di</strong><br />
commerci, per con<strong>di</strong>zioni economiche, — degna <strong>di</strong><br />
assidersi fra le nazioni più civili del mondo.<br />
Sono questi i pensieri che debbono ricorrere alla<br />
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mente <strong>di</strong> ogni uomo colto ed onesto, <strong>di</strong> ogni uomo<br />
non turbato dalla visione del suo particolare interesse,<br />
che leggerà lo scritto dell'ingegnere Gaetano Capuccio,<br />
anzi, le poche pagine che precedono la parte tecnica<br />
della pubblicazione stessa.<br />
Perciò io davvero penso che la pietosa cura dei figli,<br />
intesa a far rivivere la onorata memoria del padre,<br />
assai assai innanzi tempo rapito al loro amore, sia<br />
altamente encomiabile, e che questo modesto libro<br />
possa veramente riuscire utile agli interessi del paese.<br />
Padova, 17 Dicembre 1904.<br />
Ing. LEONE ROMANIN-JACUR<br />
Deputato al Parlamento.