Torino Porto di Mare - grotta

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— 64 — stesso per la sua troppa pendenza, la quale arriva ben presto ad oltrepassare un metro per ogni chilometro. A monte di questo argine il Po vaga di nuovo nelle proprie alluvioni ricevendo le acque della Sesia, e qui pure altri duemila ettari circa di terreno potrebbero essere consolidati a favore dell'agricoltura se il canale navigabile fosse combinato coll'arginamento del fiume ; ma per tale tratto come per l'antecedente non é qui il caso di ricercare la maggiore o minore convenienza di tal combinazione, basti il dire che la navigazione vi si dovrà anche fare lateralmente al fiume, portandosi così sin sopra la foce della Sesia ed a Casale. Da questo punto nessun dubbio può esservi sulla natura delle opere ad eseguirsi; diviene quasi nulla la superficie dei terreni che potrebbero essere favoriti da un arginamento regolare, ed oltre a ciò, per la esecuzione del canale Cavour, il Po tra Casale e Chivasso nella stagione delle magre diverrà quasi asciutto; per lui non vi é altro sistema che la esecuzione in questo tratto di un canale laterale indipendente dal fiume, formato a stagni orizzontali, guadagnando tutta la pendenza con un sufficiente numero di conche, e consumando così la sola quantità di acqua strettamente necessaria al passaggio delle navi. Sopra Chivasso e sino a Torino non farà più difetto l'acqua come nel tronco precedente, ed il canale laterale ad eseguirsi potrà anche avere una certa pendenza da calcolarsi in proporzione del volume d'acqua che vi si vorrà far continuamente transitare, guadagnando colle conche la sola differenza tra la pendenza del canale e quella del fiume. i-i — 65 — II. Ora che fu data un'idea generale del come stanno le cose tra l'Adriatico e Torino, e che in massa furono indicate le opere ad eseguirsi per stabilirvi una navigazione regolare, é conveniente fermarci alquanto ad esaminar meglio la disposizione di tali opere senza però troppo dilungarci sulla natura delle medesime, che ciò sarebbe superfluo in un paese che fu patria alla scienza idraulica, e dove da tutti sono abbastanza conosciute le regole principali di essa. Le maggiori navi già attualmente impiegate sul Po hanno una lunghezza di 35 metri ed una maggior larghezza di m. 6,50; d'altra parte abbiamo veduto come sia possibile senza essenziali lavori aver sempre tra Cervesina e l'Adriatico una profondità d'acqua non inferiore ai 2 metri. Questi limiti sono sufficienti per poter stabilire una buona navigazione regolare, poiché se sarà fissata in ogni parte della linea artificiale una profondità d'acqua non minore di 2 metri, adottando le dimensioni di lunghezza e di larghezza ora in uso per le maggiori navi del Po, e calcolando per esse una massima immersione di m. 1,70, per aver così ancora un margine minimo al fondo di m. 0,30, sarà possibile costrurre navi capaci di portar anche più di 200 tonnellate, e questa quantità é più di quanto sia necessario per una buona navigazione interna, poiché essa oltrepassa la media del tonnellaggio mercantile del Mediterraneo; 5 — G. CAPUCCIO.
— 66 — d'altra parte non si potrebbe calcolare sopra un limite più piccolo per le dimensioni delle navi, essendo conveniente che le attuali già in uso sul basso Po possano percorrere anche tutta la linea artificiale; e d'altronde potendosi ciò ottenere non sarebbe lodevole nello studio di così importanti opere l'attenersi a più piccole proporzioni. Cosicché deve rimaner inteso che la linea di navigazione che ci occupa potrà in ogni sua parte dar passaggio a navi di 35 metri di lunghezza e m. 6,50 di larghezza, ed offrire una profondità d'acqua non mai inferiore ai 2 metri. Il Po a Torino sopra la steccaia del canale Michelotti, e per un tratto di oltre 500 metri di lunghezza, per la sua debole pendenza, e per la natura sabbiosa del fondo, potrà facilmente, mediante conveniente operazione di spurgo, essere ridotto e mantenuto ad aver costantemente non meno di 2 metri d'acqua, creando così un bacino naturale di oltre cinquantamila metri quadrati di superficie, atto a qualunque manovra od operazione di commercio. Inferiormente alla steccaia del canale Michelotti ciò sarebbe meno facile: d'altronde la differenza di livello occasionata dalla steccaia stessa crea un imbarazzo alla continuità del fiume, e diviene necessario discendere da quel livello ad un livello inferiore mediante una conca. L'entrata di questa conca potrebbe essere al punto L (Tav. III), ma come è pur necessario che nel tempo delle piene, ed anche indipendentemente da tal circostanza, le navi possano essere ritirate in un luogo sicuro ed all'infuori del letto stesso del fiume, come — 67 — in un porto chiuso, per maggiori guarentigie di sicurezza, così per ottenere un tal risultato fu progettato un bacino laterale al Po contro il borgo di Vanchiglia, ed al quale si avrebbe accesso precisamente dal punto L; esso conserverebbe lo stesso livello del bacino naturale superiore alla steccaia col quale sarebbe in comunicazione, e potrebbe anche esserne isolato completamente mediante la porta L. Tale bacino laterale indicato colle lettere L. N. 0. (Tav. III) ha uno sviluppo di oltre 800 metri, é largo abbastanza per qualunque manovra, ed é appoggiato a piazzali di scarico sui quali si potrebbe pure eseguire qualunque magazzino o deposito. Da questo bacino per mezzo della conca 0 si riprenderebbe il livello del fiume; ma perché quivi possa esservi sempre il fondo di 2 metri, oltre alle operazioni di spurgo sarà pur necessario innalzare alquanto il livello d'acqua mediante una steccaia a costruirsi a monte della Madonna del Pilone, segnata P. Q. nell'unita Tav. III. Da questo punto conviene abbandonare il Po, e valendosi solo delle sue acque, per un canale laterale Q. R. sulla sponda destra, discendere verso Chivasso. Le dimensioni a darsi a questo canale, come quelle di qualunque altro tronco di questa linea artificiale di navigazione, rimangono direttamente determinate dalle dimensioni delle maggiori navi; ed essendo la maggior larghezza di queste di m. 6,50, per dar passaggio simultaneo a due di esse che s'incontrino, conviene che la larghezza al pelo d'acqua sia alquanto superiore ai 13 metri, perciò se si dà al fondo una larghezza di 12 metri, e 2 metri d'altezza d'acqua colle sponde all'uno e mezzo di
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