Torino Porto di Mare - grotta

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— 120 — Di modo che col diritto di pedaggio netto di 0,02 per ogni tonnellata-chilometro, e colla locazione della forza motrice in ragione di 50 franchi all'anno per ogni cavallo, al decimo anno d'esercizio del canale il prodotto netto sarebbe di 14,261,000 lire; e siccome il capitale effettivo per la completa esecuzione dell'opera é di 136,398,000 lire, tale prodotto corrisponde al reddito del 10,45 %. Dunque, venendo il Governo in aiuto dell'opera con un sussidio annuo o con una garanzia, e con facoltà di acquistare il canale capitalizzandone gli utili, risulta cosi che potrebbesi liberamente da quell'epoca ridurre i diritti di pedaggio, portando una corrispondente riduzione nelle tariffe. Tale riduzione potrebbe anche effettuarsi prima con grande beneficio dell'industria e dell'agricoltura, se il Governo, tenendo giusto conto dell'importantissima influenza di una tal linea di navigazione nel rapido sviluppo dell'industria di questo paese, dal quale sviluppo nascerebbe pure un pronto aumento nei proventi delle ferrovie, vorrà dare a quest'opera il cordiale ed efficace appoggio di cui abbisogna per arrivare ad un sollecito eseguimento. IV. Nel determinare i probabili proventi che si potranno ottenere dall'esercizio della linea di navigazione tra il Mediterraneo e l'Adriatico, dopo aver ammesso per base il movimento calcolato nella prima parte di questa memoria, fondandoci su quanto si verifica in Francia — 121 — e considerando la importanza reale di questa nuova via di comunicazione, abbiamo fatta la supposizione che il movimento sopra di essa sarebbe progressivamente aumentato del 15% in ogni anno. Tale supposizione, per chi ben considera le cose, non può lasciar luogo ad alcun dubbio, tuttavia ove questo potesse sussistere, alcune brevi considerazioni basteranno a dissiparlo ed a dimostrare quanto sia modesta la supposizione fatta. Nel calcolo dei trasporti di carbon fossile abbiamo indicato come l'importazione di detta materia aumenti ogni anno nell'Alta Italia di oltre 50,000 tonnellate, ossia di circa 140 al giorno; ora questa quantità paragonata alle 2000 tonnellate giornaliere, che costituiscono il movimento totale calcolato sul canale tra Torino ed Albenga, formano già ad esse sole l'aumento del 7 %; ma la progressione in questa importazione andò sempre aumentando fin'ora, ed aumenterà anche nell'avvenire sviluppandosi continuamente l'industria; se l'aumento annuo da 50,000 arrivasse solo a 72,000 tonnellate, ciò costituirebbe già il 10% del movimento attuale, lasciando così allo scoperto il solo terzo dell'aumento supposto, ossia il 5 % del movimento totale ; proporzione questa ben piccola in faccia allo sviluppo normale che può prendere l'industria nell'Alta Italia, e che sarebbe ben presto coperta anche dai soli consumi interni che ogni anno aumentano, e indipendentemente da ogni altro maggior commercio che questa parte d'Italia potesse fare coll'estero, od anche solo colle rimanenti provincie del Regno. Un elaborato lavoro fatto per cura del Ministero
— 122 — della Marina sull'industria del ferro in Italia dimostra che, mentre il paese é ricco di ottimi minerali, il consumo annuo di questo metallo vi é solamente di kg. 6,50 in media per ogni abitante, ossia inferiore ad ogni altro paese d'Europa, poiché é di 10,50 in Austria, 34 in Francia, 50 nel Belgio e 77 in Inghilterra; e la produzione vi é solo di 1 chilogramma, mentre é di 12 in Austria, 35 in Francia, 11 nel Belgio e 123 in Inghilterra; ma lasciando anche stare l'Inghilterra, che é in condizioni affatto eccezionali, ciò non toglie che l'Italia sia ancora molto inferiore a tutti tanto per il consumo quanto per la produzione, ed ammettendo solo che essa arrivi un giorno al medesimo livello dell'Austria, ciò porterebbe già per la sola valle del Po un maggior consumo annuo di 32,000 tonnellate, ed anche ammettendo che venga ad essere raddoppiata la produzione nazionale, aumentando cosi di 12,000 tonnellate nelle valli Lombarde e di Aosta, rimarrebbe però sempre ancora una maggior differenza di 20,000 tonnellate all'anno che dovrebbe importarsi dall'estero, nello stesso tempo che una parte della maggior produzione nazionale per le speciali qualità del ferro sarebbe anche spedita verso le altre provincie d'Italia; e da tali circostanze nascerebbero nuovi trasporti, che troverebbero in gran parte la loro via naturale sul canale di navigazione, aumentandone grandemente il movimento. Le esportazioni di minerali creerebbero pure ben presto anche esse un importante aumento, e senza cercare nelle numerose valli quali e quante potrebbero essere queste sostanze suscettibili di esportazione, ba- — 123 — sterà solo citare le diverse piriti di ferro e di rame che già fin d'ora si esportano in piccola quantità in Francia ed in Inghilterra, e fra queste le piriti di ferro di Val Brosso presso Ivrea, appartenenti ai signori fratelli Sclopis, le quali non figurano nel movimento generale da noi calcolato, e che potrebbero con minor prezzo nei trasporti veder ascendere la loro esportazione a più di 20,000 tonnellate all'anno. Oltre al carbon fossile ed ai minerali fu già detto che i legnami, i marmi ed i materiali diversi sono tutte sostanze che se trovano il buon prezzo si mettono più facilmente in moto e costituiscono ben presto le migliaia di tonnellate. E finalmente le diverse industrie sviluppandosi accresceranno la quantità dei loro prodotti, poiché sotto le sue mille forme l'industria ha nell'Alta Italia una buona sede ed un ricco avvenire. Sarebbe difficile cosa voler analizzare ora tutti gli aumenti che da essa si possono sperare, ed i maggiori trasporti che ne deriverebbero ; né ciò pare che in definitiva possa essere ancora necessario, poiché da quel poco che abbiamo ora detto si può già quasi dedurre come giustificato l'aumento progressivo del 15%; tuttavia diremo ancora che aprendosi tale canale di navigazione, con quell'abbondanza di forza motrice, cogli economici trasporti e col buon prezzo nella mano d'opera che qui si può avere in paragone dei paesi esteri, sarà possibile impiantare nuove industrie ed accrescere le esistenti, e creare un commercio regolare di esportazione verso le provincie meridionali e tutte le coste del Mediterraneo e dell'Adriatico ed
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