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DI BArBArA fAVErIO<br />
E venne il giorno dell’ira<br />
che mutò la storia romana<br />
Il comasco Colombo ha lo sguardo del reporter e l’equilibrio del narratore <strong>di</strong> razza<br />
nel rievocare l’offensiva dei Britanni, in un romanzo che intreccia una storia d’amore<br />
Torna Massimiliano Colombo con il suo nuovo romanzo «Il vessillo purpureo» (Piemme, 19,50 euro, in libreria ad agosto) e siamo<br />
<strong>di</strong> nuovo in prima linea, nella foschia del primo mattino in attesa dell’assalto che presto verrà. Siamo nel 61 d.c., in Britannia,<br />
la provincia che Clau<strong>di</strong>o ha da poco annesso all’impero, un territorio che parrebbe pacificato e destinato ad una rapida romanizzazione.<br />
È una Britannia per noi irriconoscibile quella narrata da Colombo, molto simile alla frontiera del West, con coloni<br />
e in<strong>di</strong>geni tenuti a stento sotto controllo dal temibile <strong>di</strong>spiegamento <strong>di</strong> quattro legioni. Le legioni <strong>di</strong> Svetonio Paolino stanno<br />
spazzando via dall’isola <strong>di</strong> Mona (Anglesey) le ultime sacche <strong>di</strong> resistenza drui<strong>di</strong>che. L’isola parrebbe ormai saldamente in mano<br />
ai romani, ma la cecità <strong>di</strong> un avido burocrate scatena una delle peggiori rivolte che la storia romana ricor<strong>di</strong>. <strong>La</strong> regina degli Iceni,<br />
Bou<strong>di</strong>cca, viene ingiustamente spossessata dei beni e del titolo, frustata dai romani come una schiava, le figlie stuprate davanti<br />
ai suoi occhi. Esplode allora l’ira dei britanni, implacabile. Nessuna colonia,<br />
nessun romano sfugge alla vendetta. Cadono Camulodunum, Lon<strong>di</strong>nium,<br />
Verulamium. <strong>La</strong> Nona legione viene annientata. Il centurione in congedo<br />
Marco Quintinio Aquila e la britanna Rhiannon, innamorati loro malgrado,<br />
sono travolti da una guerra senza quartiere che Colombo riesce a raccontare<br />
con imparziale passione, quasi fosse un reporter <strong>di</strong> guerra nel passato,<br />
cogliendo le orribili efferatezze commesse da entrambe le parti, il cinismo<br />
dei generali romani e la spietatezza dei capi tribali, ma anche l’eroismo dei<br />
tanti caduti <strong>di</strong>menticati <strong>di</strong> quella sanguinosa rivolta, ognuno con le proprie<br />
ragioni, i propri ideali egualmente legittimi, ed egualmente destinati all’olocausto<br />
<strong>di</strong> uno scontro tra culture che non risparmiò nessuno, nemmeno chi<br />
sopravvisse. «Il vessillo purpureo» è un romanzo duro, non c’è un settimo<br />
cavalleggeri che all’ultimo momento intervenga a salvare i buoni. Colombo<br />
rende viva l’etica spietata e talvolta incomprensibile dell’epoca, l’in<strong>di</strong>fferenza<br />
verso i vinti dei romani, la rapacità dei governatori, la religiosità guerresca dei<br />
celti, e non fa alcuna concessione romantica ai suoi britanni.<br />
doNNE EccEllENTi > l’impEraTricE raccoNTaTa da KETTY maGNi<br />
adelaide ritorna, dalle ombre dell’anno mille<br />
(b.fav.) Si apre con la cattura della regina a <strong>Como</strong> da parte <strong>di</strong> Berengario,<br />
il racconto che ketty Magni de<strong>di</strong>ca ad «Adelaide - imperatrice del <strong>La</strong>go»<br />
(Bellavite, 158 pag, 16 euro). Nel suo secondo romanzo storico (il primo era<br />
de<strong>di</strong>cato a Teodolinda) la scrittrice brianzola innamorata del nostro lago fa<br />
partire proprio da qui l’azione della sua eroina, alla vigilia del primo millennio.<br />
Adelaide, principessa <strong>di</strong> Borgogna, va in sposa a Lotario, re d’Italia, a soli 16<br />
anni. Rimasta vedova, è imprigionata a <strong>Como</strong> da Berengario. <strong>La</strong> libera il re<br />
<strong>di</strong> Germania Ottone il Grande, che sposa in<br />
seconde nozze. Incoronata a Roma imperatrice<br />
del Sacro Romano Impero, sarà longeva<br />
protagonista della storia d’Europa prima<br />
a fianco del marito poi del figlio Ottone II e<br />
del nipote Ottone III, dei quali è reggente in<br />
attesa della maggiore età. <strong>La</strong> statura politica<br />
<strong>di</strong> Adelaide è seconda solo a quella spirituale:<br />
benefattrice degli in<strong>di</strong>genti, l’imperatrice<br />
fonda e ristruttura chiese e monasteri.<br />
<strong>La</strong> chiesa cattolica la venera come santa.<br />
iN liBrEria ><br />
< PAGINE<br />
LARIANE<br />
“<strong>La</strong> valle degli orsi” angiola Tremonti (Bompiani)<br />
“donne <strong>di</strong> cuori” alina rizzi (pizzo Nero)<br />
“il lavoro umano tra libertà e giustizia <strong>di</strong>vina.<br />
una prosettiva filosofica e teologica”<br />
mario Santoro (Eldorado)<br />
“<strong>di</strong>alogo sugli uomini e le donne illustri<br />
del nostro tempo” paolo Giovio (aragno)<br />
“visto si stampi” rossana Sisti e Nicoletta martinelli,<br />
<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Stefano misesti (San paolo)<br />
“enea sulle rive del <strong>La</strong>rio, riflessioni intorno<br />
a un ciclo <strong>di</strong> bassorilievi con scene dell’eneide”<br />
a cura <strong>di</strong> paolo aquilini e Serena Bertolucci (quaderni della<br />
fondation carlo leone et mariena montandon)<br />
“italian gangster” luca repola (BookSprint)<br />
“Puppets” massimo Gandola (ananke)<br />
“Le mani sugli occhi” Ugo Barbàra (piemme)<br />
“vorrò mettermi da parte” mino Nava (Nodo libri)<br />
mag 121