Scarica PDF - La Provincia di Como

«È stata lei a dare il via a tutto questo. Negli anni si è rivelata
un controllo indispensabile per garantire stabilità all’azienda
e tenere a freno le nostre personalità». Due temperamenti esuberanti,
alimentati dalle passioni, trasformate spesso in attività
di lavoro, attraverso relazioni, che i due fratelli non si stancano
di tenere vive. «Siamo i manager di Cheope, figlio di Mogol,
dei Tazenda, di Pago e di Gianluca Grignani, l’ufficio stampa
di Marco Berti. Abbiamo anche due altre società: una dedicata
ai sistemi di sicurezza, la Dts, l’altra di intermediazioni
immobiliari, in via Volta a Como. Sono attività che si intersecano.
Riusciamo a sostenerle, grazie alla presenza di validi
collaboratori».
E il gusto di «cantar fuori dal coro», di lasciar passare le emozioni,
si percepisce in azienda, affacciata su un prato, un mini
campo di calcio, «dove qualche volta si fa una partita con i
dipendenti», la sala mensa colorata, con il tavolo da calcetto
per giocare in pausa, la musica dei Dire Straits nei laboratori,
l’ufficio stipato di cd. «Non ci siamo mai arresi, anche nei momenti
difficili, come due anni fa, aggrediti dalla crisi, quando
abbiamo perso due clienti importanti - raccontano i fratelli -.
Abbiamo cercato di prendere le cose con ironia e stravaganza,
cercando di non dimenticare come siamo cresciuti. Un
esempio? Per accogliere il primo cliente in azienda a Casnate,
chiedemmo ad un amico un po’ di rotoli di tessuto per offrire
un’ immagine di vivacità lavorativa, che in realtà stavamo
cercando con tutte le nostre forze». Ma l’eclettismo dei fratelli
Gatti non conosce confini. E le parole trascinano nuovi pensieri,
lanciano traiettorie future. Oltre ad aver realizzato un cd
per i vent’anni di attività in cui gli stessi titolari cantano, si lasciano
andare a sogni da realizzare. Toto sta scrivendo i ricordi
della sua vita intrecciati alla storia dell’azienda e immagina un
libro. Stefano, più temerario, lancia la proposta audace. «E se
facessimo un film?»
oCCHio imPLaCabiLe
Solo la moda di alta qualità può permettersi controlli
più sofisticati prima di andare in produzione.
l’ESpErTo
< UN’AZIENDA
SPECIALE
da Prada a gucci:
effetti couture
molto comaschi
Non solo abiti. L’alta moda
considera come un’opera d’arte
anche i tessuti che daranno vita alle
collezioni. questo spiega perché
sia tanto decisivo il momento della
verifica di qualità, che vede la «Cqt
qualitex» in pole position nel settore.
Ma osserviamo più da vicino tre
grandi brand che si avvalgono del
contributo comasco per realizzare
materiali ad altissimo contenuto
tecnologico, con rese straordinarie
sulle passerelle. Armani ha messo a
punto, con le maestranze del nostro
territorio, il cosiddetto “effetto luce”:
si tratta di un finissaggio in grado
di donare ai tessuti un altissimo
potenziale riflettente. Le trame,
come si è visto nelle ultime collezioni
di Armani Privè, si accendono di
bagliori, pur non avendo nulla a
che fare con il “tradizionale” lamè.
Anche Prada declina la creatività
delle sue linee con soluzioni
innovative nei materiali. Ne sono un
esempio i capi in “barocco tropical”
visti quest’anno o le straordinarie
sete stampate con modalità ink jet
della scorsa estate. Non è da meno
Gucci. La stilist Frida Giannini, oltre
ad avere reinventato i classici della
maison, realizza nel Comasco i suoi
tessuti: come non pensare ai rossi,
ai viola, ai blu oltremare dell’ultima
collezione in raso technicolor,
leggerissimi, eppure all’apparenza
(magicamente) robusti.
Serena Brivio
mag 65