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«L’esotismo inglese ha dato linfa al verde lariano»
I parchi delle ville del Lago di Como, che offrono straordinari esempi di rinomate piante botaniche, sono la viva testimonianza
di come lo specchio d’acqua sia da sempre il principale motivo ispiratore dell’evolversi dei giardini occidentali. Essi nascono
alla fine del Settecento e nei primi dell’Ottocento, quando i nobili facevano importare le piante dall’Inghilterra e da altri parti
del mondo, come racconta Emilio Trabella, botanico comasco di fama internazionale: «In quell’epoca - spiega l’esperto - i
nobili facevano importare le piante sia dall’Inghilterra, che da altri parti del mondo, poiché arricchire i propri giardini di piante
esotiche era segno di distinzione». Significativo, a questo proposito, il trattato del conte milanese Ettore Silva che, nel 1801,
scrisse Dell’arte dei giardini inglesi, il primo manuale pratico sull’arte dei giardini: «Il nobile - afferma Trabella - tornato in Italia
dopo un soggiorno in Inghilterra, ha trasformato i nostri parchi sul lago in giardini inglesi paesaggistici, come testimoniano
quelli di Villa Melzi, che ne rappresentano un esempio di prim’ordine. Il giardino della Villa offre infatti numerosissime e rinomate
specie arboree, tra cui magnolie, sequoie e vari tipi di querce, tanto da rappresentare, insieme a quello di Villa Carlotta,
uno dei più rinomati parchi botanici».
manuela moretti
70
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