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LUOGHI ><br />
E PERSONE<br />
al <strong>di</strong> là della miseria, c’era una storia, una tra<strong>di</strong>zione, un’antica<br />
cultura interiore, che ero <strong>di</strong> fronte a tutt’altro che al terzo mondo.<br />
Dietro alla religione cattolica, o musulmana, riaffiorava<br />
l’animismo come matrice del loro essere.<br />
Poco per volta cercai <strong>di</strong> capire dov’era nascosta questa storia,<br />
che tutti si erano messi d’impegno per cancellare, prima<br />
con l’islamizzazione, poi con la tratta degli schiavi, poi con<br />
il colonialismo. Dalle testimonianze archeologiche, dalla frequentazione<br />
dei mercati, dallo stu<strong>di</strong>o dei cantastorie locali che<br />
cantavano le glorie degli antichi regni, insieme ad uno sparuto<br />
numero <strong>di</strong> ricercatori e <strong>di</strong> appassionati incominciai allora a<br />
ricostruire le vicende <strong>di</strong> questi Paesi ricchissimi, dai quali nel<br />
XIII secolo partivano carovane cariche d’oro - io le chiamo<br />
«le carovane dei sogni», perché dovevano essere meravigliose<br />
occasioni <strong>di</strong> stupore - <strong>di</strong>rette verso Il Cairo.<br />
32<br />
mag<br />
«Nella cultura africana<br />
le perline vengono utilizzate<br />
sempre nella stessa maniera<br />
Cercando <strong>di</strong> capire il loro uso<br />
si può entrare nella storia,<br />
materiale e spirituale, del luogo»<br />
Perché questo interesse proprio per le perline <strong>di</strong> vetro?<br />
Ho incominciato a collezionare oggetti che non fanno parte del<br />
repertorio dell’arte africana, oggetti che rappresentano l’essere<br />
più che l’apparire delle etnie alle quali appartengono. L’arte<br />
africana è una concezione nostra, occidentale; loro costruivano<br />
oggetti sacri per le loro cerimonie. Agli inizi del Novecento, i<br />
nostri Apollinaire, Matisse, Picasso scoprono che esiste un’arte<br />
negra, <strong>di</strong>versa. Da lì nasce il cubismo e inizia un capovolgimento<br />
dell’arte moderna, che fa capire l’arte africana.<br />
Quando io arrivai in Africa erano già cento anni che si cercavano<br />
questi oggetti, <strong>di</strong>fficilmente si trovavano cose importanti.<br />
Io allora cominciai ad occuparmi della cultura materiale e spirituale,<br />
a cercare oggetti <strong>di</strong> culto o <strong>di</strong> uso comune, cercando<br />
<strong>di</strong> capire come rappresentassero il passato.<br />
Esistono determinati oggetti, come le perline <strong>di</strong> vetro, che<br />
nella cultura africana vengono nel corso dei secoli ere<strong>di</strong>tati e<br />
riutilizzati sempre nella stessa maniera e sempre con la stessa<br />
rappresentazione. Cercando <strong>di</strong> capire l’uso <strong>di</strong> questi oggetti<br />
si può entrare nella storia, prima materiale e poi spirituale, <strong>di</strong><br />
queste popolazioni.<br />
Come si svolge la sua attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca, con quali<br />
<strong>di</strong>fficoltà?<br />
Le <strong>di</strong>fficoltà sono tutte in Europa. In Africa ho sempre trovato<br />
grande <strong>di</strong>sponibilità. Ho avuto e ho tuttora vali<strong>di</strong>ssimi<br />
collaboratori che mi aiutano nelle mie ricerche. Ad esempio,