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STORY
ERA ARRIVATA A VILLA D’ESTE CON IL PRIMO
MARITO IN VIAGGIO DI NOZZE, MA GIà
LA PRIMA NOTTE È SCESA DAL PORTIERE A
CHIEDERE UN LIBRO DA LEGGERE.
lIz taylor
20
mag
Non volle mettersi la cravatta, ma soprattutto non volle togliersi i
pantaloni. Qui a Villa d’Este si ricordano di Marcello Mastroianni
soprattutto per queste due stranezze. Era la metà degli anni
60 ed era estate. La piscina era affollata e il ristorante del grill
ancora di più.
Marcello Mastroianni, uno dei volti più noti della Dolce Vita romana, immortalata
da Fellini, sbarcò a Villa d’Este su una Lancia Flavia cabriolet
nuova di pacca. È bastato che varcasse il cancello e fu tutto un correre di
camerieri, maggiordomi, ma soprattutto di donne che si sbracciavano e facevano
volteggiare foulard il più colorati possibile. Era un evento quell’arrivo.
Se ne parlava e spettegolava da giorni, ma nel giro di poche la sua venuta
si trasformò soltanto in una cocente e inaspettata delusione. Loro, le fans, già
dal mattino presto si erano appostate dietro il grande pioppo, pronte a scrutarlo
dentro la veranda, quando si sarebbe accomodato per la colazione.
Non accadde. Lui, pur di non mettersi la cravatta, si infilò al ristorante del grill
e, senza tanti complimenti, pare che si sia scofanato due piatti di pasta alla matriciana.
Le fans, deluse, l’attesero fino alle tre del pomeriggio, ma fu un’altra
delusione, forse ancor più cocente. Da un’oretta buona girava infatti la
voce che Marcello sarebbe andato a farsi il bagno e loro si erano piazzate
proprio sul bordo della piscina: gambe in vista, decoltè in bella mostra e
sorrisi a perdere.
Una bella mezz’ora d’attesa, poi finalmente eccolo arrivare. Bastò, però,
che Mastroianni facesse due passi tra gli ombrelloni e dalle fans in delirio
arrivarono soltanto mugugni e bocche storte. Il loro idolo si presentò
infatti con in testa un panama, dei Ray-Ban neri sugli occhi, la camicia
abbottonata e, soprattutto, mai avrebbe dovuto farlo, dei larghi pantaloni
di lino color panna. Provò qualcuno dei suoi amici al seguito a
dirgli: «Ma Marcello siamo in piscina! Su, togliti la camicia e sfilati quei
pantaloni!». Niente.
La risposta fu di quelle seccate. «I pantaloni mai! - ringhiò - Ho le gambe
troppo brutte. È meglio che le mia fans lavorino di immaginazione,
piuttosto che vedermi per davvero». E
fu così che l’emblema della Dolce Vita
passò tre ore in piscina tutto vestito, con
le donne che ad un ad una se ne andarono,
perché con quello, agghindato in
quel modo, c’era troppo da immaginare e
MonIca BelluccI
NEL 1999, AL CULMINE
DELLA SUA CARRIERA
DA MODELLA, SFILò PER
VALENTINO, INDOSSANDO
UN ABITO ROSSO E NON
DISDEGNò UNA CENA NON
PROPRIO DA INDOSSATRICE.
(A CURA DI GIUSEPPE GUIN)
OGNI MATTINA ANDAVA
IN CUCINA DALLO CHEF E
DECIDEVA PERSONALMENTE
IL PROPRIO MENU
DEL GIORNO SUCCESSIVO.
alfred HItcHcok