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Mastroianni, si presentò<br />
più “abbottonato” che mai<br />
alle fan assiepate in piscina:<br />
con in testa un panama,<br />
dei Ray-Ban neri sugli occhi,<br />
e pantaloni <strong>di</strong> lino color panna<br />
Un’anonima sposa, senz’arte né parte era più fotografata <strong>di</strong> lui, Alfred Hitchcock.<br />
E, piuttosto stizzito, se ne andò in cucina a decidere con lo chef il menù della sera,<br />
il risotto soprattutto, perché ne voleva uno <strong>di</strong>verso ogni giorno.<br />
Barbra Streisand, aveva un altro sistema per sfuggire a fotografi, fans e curiosi. Lei<br />
usciva dalla stanza con un bouquet <strong>di</strong> fiori in mamo, se lo metteva davanti alla faccia<br />
e non se lo toglieva più fin quando non era in un posto tranquillo e al sicuro, lontana<br />
dagli scocciatori. Era fatta così la Dolce vita in salsa lacustre: fascino, trasgressioni,<br />
contrad<strong>di</strong>zioni, ma soprattutto gran<strong>di</strong> amori. Il più celebre è quello tra Ingrid<br />
Bergman e Roberto Rossellini. Il compagno <strong>di</strong> Anna Magnani pare che più <strong>di</strong> una<br />
>><br />
GRAN BUONGUSTAIO: PRIMA<br />
DI PARTIRE, SCENDEVA IN<br />
CUCINA A COMPLIMENTARSI<br />
CON I CUOCHI.<br />
iL CamPione<br />
Michael Schumacher con lo staff,<br />
alla vigilia <strong>di</strong> un gran premio <strong>di</strong><br />
Monza, negli anni Novanta.<br />
L’ATTORE UNA VOLTA SOGGIORNò<br />
A VILLA D’ESTE PERCHé CERCAVA<br />
MARITO PER LA FIGLIA.<br />
il liBro <strong>di</strong> SorGi<br />
miti del lago:<br />
era comasco<br />
il re dei dandy<br />
gIovannI agnellI clark gaBle<br />
roBert MItcHuM<br />
< COVER<br />
STORY<br />
«Il dolce paesaggio<br />
autunnale comasco, in cui<br />
il giallo, l’arancio e il rosso<br />
delle prime foglie secche<br />
si specchiavano sul grigio dell’acqua<br />
immobile del lago». È questo scenario<br />
- rievocato da Marcello Sorgi ne «Il<br />
grande dandy» (Rizzoli) - ad accogliere<br />
nel settembre del 1915 i due amanti<br />
più chiacchierati dell’epoca: “don<br />
Giuseppe <strong>La</strong>nza, nobiluomo, <strong>di</strong>plomatico,<br />
poliglotta, primogenito del più importante<br />
casato siciliano ed erede designato<br />
del primo titolo del Regno d’Italia” e la<br />
contessa veneta Madda Papadopoli<br />
Aldobran<strong>di</strong>ni, già sposata e madre <strong>di</strong> una<br />
bambina. L’uomo «risaliva pigramente la<br />
panoramica del lago <strong>di</strong> <strong>Como</strong> alla guida<br />
della sua Fiat Limousine, una mano sul<br />
volante, l’altra intrecciata con quelle della<br />
sua Madda (…) visibilmente affaticata,<br />
anche a causa dei <strong>di</strong>sagi <strong>di</strong> un parto<br />
imminente». Destinazione del viaggio era<br />
una villa <strong>di</strong> conoscenti siciliani in una<br />
località dell’Erbese: «la villa <strong>di</strong> Arcellasco<br />
che li avrebbe ospitati era una classica<br />
costruzione <strong>di</strong> metà Ottocento, un lungo<br />
viale ricoperto <strong>di</strong> ghiaia, un ingresso<br />
neoclassico affacciato su uno spiazzo<br />
e circondato da un parco dove fino a<br />
pochi anni prima si alternavano carrozze<br />
e coupé». Lì «nel silenzio armonioso,<br />
interrotto solo dal lieve vento che lambiva<br />
le cime alte degli abeti», «lontano dalla<br />
Sicilia e nella solitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> una villa<br />
lombarda» nacque, nella notte tra il 10 e<br />
l’11 settembre, Raimondo.<br />
Severino Colombo<br />
STAVA GIRANDO UN<br />
FILM, MA qUANDO<br />
È ARRIVATO qUI<br />
SI È TALMENTE<br />
APPASSIONATO AL<br />
GOLF CHE HANNO<br />
INTERROTTO LE<br />
RIPRESE.<br />
mag 25