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PA.OLO BRIL SCONOSCIUTO

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La corrosione lenta ed inesorabile del tempo distrutt<br />

Ore ha<br />

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brato d qui l la santa d alleanza con la sete distruttrice degli u .__<br />

,<br />

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fJ urre a cltta I arragona a un insigne sepo<br />

....<br />

cro dei ' C- re<<br />

mortale g ~.I t ddI"<br />

randezza di una creatura di Roma sulla terra iL ucnca.<br />

' __<br />

Però Roma ed il suo spirito non si distruggono, anche se la f<br />

materiale d può prevalere nel senso fisico. Rimane infatti qui quel alta<br />

,' d fi . b ' .<br />

l h<br />

f d , qual-<br />

Cosa In e 111 I e c e gIUstamente u enomlnato il SC1lS0 d' R.<br />

lo percepite nella Tarragona odierna inoltrandovi nelle viuz~ c~:-:<br />

intersecano nella parte alta della città come camminamenti di ..<br />

fortiIizio, ma vi colpisce anche nella parte mediana lungo le vie o:<br />

derne e nelle piazze create con un criterio che potremmo dire romano.<br />

Nella parte alta si vedono spesso lapidi romane incastrate nei muri<br />

delle case con le iscrizioni corrose in tutto od in parte e non di rado<br />

sullo sfondo di queste lapidi si profilano i volti e si proiettano i g~<br />

che incoscientemente o quasi richiamano alla mente la toga romana,<br />

Quando il velo della notte accresce le percezioni, spesso il vostro<br />

passo risuona stranamente: camminate sopra i passaggi sotterranei dd<br />

grandioso circo che traforano il sottosuolo cittadino dall'oriente ad<br />

occidente. In quel circo gli aurighi di Tarraco, come quel tale Eurico<br />

di 22 anni al quale il morbo tolse le redini della quadriga come attesta<br />

una lapide commemorativa giunta a noi, si conquistavano gli allori<br />

e la fama. Qua e là, incorporati negli edifici, si trovano solidissimi<br />

tratti di mura degli edifici romani la cui attribuzione non è sempre<br />

facile.<br />

Certo vi dovevano essere imponenti i templi di Giove, di Ercolc,<br />

di Venere, di Augusto, il Campidoglio, il teatro, i fori e quel PretoClO<br />

che occupava tutta la parte nord-orientale della città alta. Quel che<br />

resta è incerto, ma è sufficiente per far comprendere che Tarraco<br />

d . , l Roma<br />

doveva essere veramente degna di portare il nome I ptcco a<br />

iberica. Ogni tanto non solo la terra ma anche il mare restituiscono<br />

frammenti di fregi preziosi, di sarcofaghi e di sculture, senza. parlare<br />

di centinaia di anfore che s'impigliano nelle reti dei pescaton. lun.go " arleta l 1 e<br />

la costa. Del lusso delle ville suburbane vi parlano<br />

.<br />

musaicip<br />

pavimentali che sorgono dal grembo del suolo assiemeaIle fondamenta d . di edifici, alle monete coniate nella romana zecca I Tarra co, ai fram-<br />

146<br />

. amica alle statue mutile, ai bronzi<br />

. dI cer '<br />

pochi ma preziosi. Se<br />

IIJClltIssibileprocedere ad uno scavo esteso e razionale anche là dove<br />

fosSCpc r edifici moderni, quasi tutta l'estensione<br />

g<br />

ono gl'<br />

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~r terebbe un immenso campo archeologico. f<br />

dell'odierna<br />

'<br />

città<br />

diven 'b ' I<br />

h 11 '<br />

QuestOnon è poSSII e, t~nto plU c e s~ ,~rea orse ma~gl~rmente<br />

nte nella città alta SI estende oggi l Imponente edificIO sacro<br />

interessa<br />

ellacattedrale con il suo magnifico chiostro e le piccole chiesette adiad<br />

. La cattedrale iniziata probabilmente intorno al 1170, cioè subito<br />

:tI, la riconquista cristiana guidata dalla stupenda figura di Sant'Ole-<br />

~ (vescOVodi Barcellona ed arcivescovo di Tarragona negli anni<br />

~ccessivi)e la cacciata dei mori, è un interessantissimo esempio di<br />

armoniosoconnubio di due stili architettonici diversi. Elevata fin quasi<br />

allametà in stile romanico, la cattedrale fu proseguita in stile ogivale<br />

dallamaestria del costruttore mastro Bartomeu (1277-1282).<br />

In questa cattedrale che occupa, come si suppone, l'area del tempio<br />

di Giovee fors'anche quella del Campidoglio tarraconense, viene custodito<br />

nell'altare maggiore il mirabile gioiello della scultura catalana del<br />

Quattrocento. Integra la cattedrale, nella quale si ammirano varie cap-<br />

pelle erette dalle corporazioni artigiane medioevali, uno stupendo<br />

chiostro edificato tra la fine del sec. XII e gli inizi del XIII con le<br />

stessecaratteristiche di due stili sovrapposti.<br />

Notevoli tratti di mura romane incorporate in questi edifici testimoniano<br />

che essi sono sorti quando ancora sussistevano almeno in<br />

parte i grandiosi edifici romani sfuggiti alla distruzione operata dai<br />

saraceni nel 713, distruzione condotta fino al punto da originare il<br />

quasi totale abbandono della città alta da parte degli abitanti per<br />

quasi quattro secoli.<br />

Quello che rimane in tutta la sua imponenza è costituito da<br />

550 metri (probabilmente poco meno della metà del totale) di cinta<br />

~urale romana elevata sopra la muraglia ciclopica, forse iberica, con<br />

a cu.neporte megalitiche conservate dai romani. Quei massi ciclopici<br />

costJ.tuisc ' " .','<br />

Com . ono un emmma per gh esperti archeologi, del quah alcum<br />

cl e Il dotto Schulten affermano che i costruttori di questa muraglia<br />

avevano essere I . . ,." ' "<br />

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d Il E<br />

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secolo av. Cc.<br />

co omzzaton qUI gIUnti -a a natia truna Intorno<br />

147<br />

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