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PA.OLO BRIL SCONOSCIUTO

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IN CASA DEI ROMANISTI<br />

Quello che può accadere in casa dei romanisti ho già avuto Occa_<br />

sione di raccontarlo: cose belle, cose strane, gioiose, straordinarie<br />

inaudite; e chi più ne ha ne metta, perché, i romanisti sono uomin;<br />

interessanti, di cento risorse e altrettante iniziative, senza poi tener<br />

conto delJ'ingegno, dello spirito ed altre briUanti qualità.<br />

Un giorno uno di essi apre le sue sale per la mostra di un pittore<br />

amico ed un altro può chiamarvi per un lauto simposio; una sera<br />

potrete essere invitato ad assistere all'incoronazione di un personaggio<br />

illustre, amator di Roma, o ad un'allegra bicchierata per il solo<br />

piacere di ritrovarsi; un'altra volta sarete testimoni ad un comico<br />

processo; molto più spesso vi troverete a godere una serata d'arte e<br />

di poesia; e perfino alJ'improvvisarsi di un iUustre romanista in..,<br />

Ma questo, a dopo.<br />

Si possono dimenticare le belle serate nello studio del sempre<br />

caro e presente Augusto Jandolo?<br />

Proprio alcune sera fa, in quella via del Babuino, sempre così<br />

nostra, mi parve di rivederlo, il poeta più incantato della Roma<br />

sparita, camminare a venti o trenta passi, a me davanti: cappello<br />

tondo, grigio, sulle ventitré, al braccio di un'altra persona; come<br />

tante volte eravamo andati insieme per quella stessa via, quando,<br />

dopo chiuso lo studio rincasava.<br />

La somiglianza impressionante me l'aveva dovuto suggerir~<br />

un qualche ricordo operante, in quell'ora e in quel luogo, entro 1<br />

limiti delJ'inconscio; quando raggiunsi i due, la figura di quell~<br />

persona gravosa e dondolante non mi rivelò davvero nessuno del<br />

tratti che poco fa mi avevano fatto mormorare il nome dell'amico<br />

scomparso.<br />

Le liete adunanze del caratteristico sabato dei romanisti<br />

sono trasferite nello studio dello scultore Enrico Tadolini, del quale,<br />

9<br />

ora SI<br />

tunno,<br />

lo scorso au<br />

celebrammo, secondo il costume, le nozze d'oro<br />

istiche. , , .<br />

art Memorabile serata quella di « sabblto» 13 novembre 1954. Per<br />

, sulla<br />

l'oCcasIOne,<br />

Nota<br />

.'<br />

del' magnà, fu fatto stampare il sonetto « Er<br />

,<br />

mas. so de pietra», di G. G. Belh. Onore allo scultore, ma dehtto<br />

versa Ia poesia. Alle lettura il sonetto si rivelò scorrettissimo e impe-<br />

gnò<br />

a fondo i presenti che vollero ricondurlo, con il solo aiuto della<br />

rl '<br />

memo a, alla giusta lezione. C'erano tutti i nostri belliani: da Bri-<br />

ante Colonna a Veo, da Ceccarius a Ponti a Clemente; mancava<br />

:010 Aristide Capanna, che i sonetti del Belli ha tutti in mente e<br />

avanti agli occhi. Le correzioni proposte non si contarono; molte<br />

sembrarono plausibili. La memoria però non era bastata. Solo quando<br />

fummo a casa potemmo subito fare il controllo del testo: ben venti-<br />

cinque correzioni segnammo e nessuna di quelle proposte aveva<br />

colto al segno. Per gl'illustri belliani una vera soddisfazione.<br />

Nello studio del Tadolini le adunanze hanno luogo però il primo<br />

venerdì del mese, ed anche qui, dove l'accoglienza dello scultore non<br />

è meno larga e cordiale per la brigata, le serate trascorrono lieta-<br />

mente in conversari, discussioni e simpatici asciolveri. In queste sere<br />

accade di apprendere la storia di una statua o di ridere a crepapelle<br />

all'aneddoto inedito riguardante proprio lo scultore ospite; o che si<br />

discuta, incredibilia sed vera, su importanti problemi cittadini, specialmente<br />

di toponomastica, di edilizia, circolazione ecc., con richiesta<br />

di pareri a Ceccarius, agli architetti presenti e ad altri autorevoli<br />

esperti.<br />

Queste volte Ermanno Ponti può sempre cogliere la buona occasione<br />

per far sentire sempre l'ultimo sonetto che ha appena scritto<br />

e il più delle volte ha saputo imbroccare. Se non ci fosse quel<br />

« perfino» rimasto lassù ad annaspare, e a richiamare al filo, se ne<br />

potrebbe parlare ampiamente dei sonetti di Ponti; ma sarà per un'altra<br />

vo~ta,quando ' , un nuovo mio pezzo dovrà essere portato per le lunghe,<br />

pnrn d<br />

a I arClvare alla parola fine.<br />

Il fatto che dovrò ricordare è legato alla cena sulla terrazza della<br />

Tra~tOria« La Magnolia», per salutarci prima di prendere le nostre<br />

rnentate ferie estive.<br />

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