"-- a distanza, dal basso, q uella celeberrima « Palla», Nino C . osta ha' l'aria di canzonarla: - No, cara, per conto mio, non abbocco. l ntO a Stendhal, la questione resta opinabile. L'accenno in data Qua ' T A ' , d .. .. ... . S P , l b e 1827 è alquanto evaSIVO:« LA sommtta t an tetro e a noveIJ1r "I, sotterranea meritano molto di essere ' vedute, ' . chiesa .fi ma ' d non l oso tratte- , non mi ci tiri davvero.., _. ' aSi1\ . Il f h iù a lungo il lettore; saCrI co venti pagl11e I pICCOI atti C e pur Due uomini, dunque, che dinnanzi alla « Palla» si son comporta. ti differentemente. E magari avrà influito sull'uno la sete di alture, co sull'altro l'amor del terra-terra. lT1e Ma chissà che, in fondo; non abbia operato, presso ciascun dei due, un'inconscia molla. Nell'autore del Génie du Christianisme può darsi che abbia avuto giuoco l'irresistibile (e sia pure estetizzante) richiamo della Fede: alla quale, del resto, Chateaubriand allude col riferirsi reverentemente al massimo tempio cattolico. Dietro Nino Costa, c'è, com'è noto, un demonietto volterriano, che spesso lo tira per la falda e gli fa scrollare le spalle dinnanzi a quei dogmi cui il Cupolone fa da coperchio e coronamento. mondi, l'un contro l'altro armato... Due temperamenti, due Anche Goethe è salito « sul tetto della Chiesa», e si è procurato lassù fior d'emozioni. ccSiamo saliti anche sulla cupola, a contemplare la regione degli Appennini, così gaiamente illuminata, il Monte 50ratte, le colline vulcaniche di Tivoli, Frascati, Castel Gandolfo, e poi la pianura, e più lontano il mare». Devesi intendere che il gran Vol. fango sia penetrato pur nella « Palla»? Diremmo di sì, a giudicare dalla notazione che segue: ccNell'interno della cupola di rame faceva caldo come in una stufa ». E può darsi che egli si sia regolato secondo l'itinerario tracciato nel 1740 dal padre Johann Caspar: ccPoi si va per venti stretti (gradini) e cinquanta più stretti, con ogni pena di muoversi, ed al fine diciotto di ferro, ove si entra nella palla o sia globo, che ha di diametro dodici palmi, onde puossi fare facilmente il calcolo quante persone possono entrarvi comodamente». (Questo calcolo è stato fatt~ da un pezzo, e anche il vecchio Vasi potrà dirvi che « possono starvi fino a sedici persone») Tener presente, intanto, che laddove l'escursione del romantico Chateaubriand era favorita da vento e tempesta, fatti su misura per lui, viceversa quel 22 novembre 1786, giorno della ascensionedel classicoGoethe, « non spirava un alito di vento»... nereP ' o l P Il l ,' . b ' l , sserebbe di SCrIvere...». ra, a « a a», meqUlvoca I e rn'lntere , ' . ' Palla», può ritenersI mglobata nel rIferImento, estremamente som- « , rnaflO, alla « sommità di San Pietro»? Ci si può sbrigare così alla sveltadi un articolo d'eccezione? Senza dire che, in tema di « sommità di San Pietro», c'è molte, e meticolose,gradazioni da fare. Le lapidi allineate lungo la rampa a chiocciola,allusive alle visite dei principi del sangue (e non dei principi dell'intelletto) registrano scrupolosamente il limite dello sforzo eseguito da ogni ragguardevole escursionista. Se, per esempio, Massimiliano Arciduca d'Austria «entrò fin dentro la palla della cupola» (16 luglio 1765), non dissimi1mente dal Re Ferdinando IV (6 febbraio 1793); se Sua Maestà la Regina Maria Teresa Vedova di Sardegna e le sue due figlie Maria Anna e Maria Cristina principesse di Savoia « si recarono ad osservare la cupola ed entrarono nella palla» (18 aprile 1826), e il Conte e la Contessa di Girgenti, Infanti di Spagna, nella Palla entrarono addirittura due volte (13 giugno 1868); se, insomma, non pochi personaggi, - evidentemente persuasi che i viaggi, come le accademie, si fanno o non si fanno - una volta cacciatisi nell'impresa, andarono fino in fondo, altri visitatori si arrestarono, o arresero, un poco o molto prima dell'estremo limite. Infatti, le Maestà Loro il Re Federico Guglielmo IV e la Regina Elisabetta Luisa di Prussia ascesero, sì, alla cupola vaticana, ma « il primo si portò alli ripiani e la seconda fino alla prima ringhiera esterna» (17 febbraio 1859)' Sua Maestà la Regina Maria di Sassonia asceseanch'essa alla cupola (29 aprile 1862), ma « si condusse fino alla se,condaringhiera interna». Quanto all'Imperatore Giuseppe II e a Pietro Leopoldo I Arciduca d'Austria e Granduca di Toscana « salirono fin sotto la palla della cupola» (16 marzo 1769). E Ras Tafari Maconnen, Principe ereditario reggente d'Etiopia, « salì fino all'ing~e~sodella palla» (21 giugno SIrISolsed'oltrepassar lo... 1924): cioè, arrivato fino all'uscio, non 178 179 Il I I ,I III I ,1\,:, " Il III Ilq \111 mil 'I ,
Con lo scrupolo delle neanche con la « Palla »... lapidi non si scherza, e non si GIOVANNI BARDI (1884-1954) «< Il «< Comunque, da una diecina d'anni è cessata ogni ragione di v teria o di timidezza, di vittoria o di sconfitta, di slancio o di riluttana.n. nei riguardi della « Palla». Le lapidi non registreranno più nUI~ Ormai, nella « Palla », chi c'è entrato c'è entrato. Ormai nella IlPalla» è proibito l'accesso, e nessuno vi metterà piede mai più. RODOLFO DE MAlTE! 'embre 19 54 ,'eniva a mancare I '" 11 J5 nO/ , (", . IIlni / ' £~ I Bard/, I neva e ,,' a defimrsl " « TIpografo '. . ;" .~';ll.1fOe dei Llncel » l e c/o CO~ ?lU- ,.r orgoglio, giacché /a StIa CfIlOlldwna i, '/'11
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