PA.OLO BRIL SCONOSCIUTO
PA.OLO BRIL SCONOSCIUTO
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Il quale forse non fu non sorpreso nel trovarsi tanti ospiti i<br />
casa. Cenetta romana in terrazza, sotto gli occhi della luna, al rezz:<br />
del vicino Orto Botanico e del Gianicolo, nell'incanto di Un angolo<br />
romano, bello e suggestivo che poco fa mi era stato descritto Con vivi<br />
colori e toni di sentimento da una bella fanciullona: Giuseppina, la<br />
primogenita del professore.<br />
Il convito è allegrissimo: spumeggia lo spirito degli epigrammi di<br />
Giulietta; il professore è impareggiabile nel metterla in imbarazzo'<br />
Huetter racconta non ricordo più quali aneddoti di prelati; Armalld~<br />
Fefé parla di piani editoriali, dai quali poi verrà fuori la bella rivista<br />
« Vita di Roma»; Ceccarius ritorna a tempi passati, quando anche<br />
lui abitava in questa via.<br />
Siamo in un clima cordiale, di espansione e di confidenze. E<br />
mentre durano le chiacchiere e si lodano i vini della scelta biblioteca<br />
professorale, ci passiamo di mano in mano un grosso librone:<br />
l'album dei ragazzi, una preziosa raccolta di autografi, contenenti<br />
auguri e pensieri di artisti, poeti e scrittori, amici di papà.<br />
È la nostra volta di pagare lo scotto. Huetter, scrivendo da destra<br />
a sinistra e da sotto in su, esprime un bello augurio; della Picconieri<br />
c'è già la poesia per il piccolo Ignazio; Fefé junior, futuro<br />
pittore, schizza una figura sulla traccia di cinque puntini segnati biz-<br />
zarrescamente sulla pagina da Giggi Huetter; io che come Beppe<br />
Giusti preso « su due piedi sono un bue» scrivo brevemente nel mio<br />
dialetto.<br />
Pe sti figlie care e bielle,<br />
mbé che cose?<br />
L'alba chiare, ogne matine,<br />
nnanze nnanze a spanne rose.<br />
Fefé semor, scrive e legge:<br />
Fra chi scrive pe dritto e chi pe storto,<br />
io, pe nun favve torto me sto zitto.<br />
Il librone è passato nelle mani di Ceccarius; il noto romanista lo<br />
sfoglia pagina per pagina, con gusto, si direbbe; sorride, commenta,<br />
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. evidenza una nota piacevole, un tratto a tutti sfu ggito'<br />
mette In , o .' '<br />
o<br />
d a lungo infine su duna pagma e pOI... Non Cl avvediamo che<br />
me Ita .'<br />
egli ha scritto se non quando Cl prega di ascoltare.<br />
Via di Villa Corsini:<br />
ricordi de li fij regazzini,<br />
tre pupi tanto cari e tanto belli,<br />
proprio come li pupi Volpicelli.<br />
Ceccarius ha scritto la sua prima poesia, dopo il lungo silenzio<br />
seguito agli amori giovanili per la Musa, rivelati, or son decenni<br />
molti, da Ettore Veo:<br />
E non si può dire che non sia carina la poesiola, così intensa e<br />
vibrante com'è di commozione, di ricordi, d'amore.<br />
Ecco quello che può « perfino» avvenire una bella sera di estate<br />
IOcasa di un romanista: che il creatore della bibliografia romana, lo<br />
studioso appassionato della storia e dei problemi di Roma, il paladino<br />
della gloria e della bellezza dell'Urbe, toccato a fondo nell'animo<br />
da tre bei pupi e dai suoi cari ricordi familiari, ritorni ancora una<br />
volta a cantarla da poeta, sia pure con solo quattro versi.<br />
Peccato che quella sera non fossero stati tutti presenti i romanisti;<br />
l'applauso sarebbe andato alle stelle ed uno di loro sarebbe anche corse<br />
a cogliere i lauri e i mirti del Palatino per incoronarlo ipso facto,<br />
con quel rito romanistico ormai consacrato dalla tradizione.<br />
Per chi volesse saperlo, 1'« uno» è Marcello Piermattei che del<br />
nostro rito conosce a perfezione il cerimoniale complicato e sempre<br />
vario nelle forme, a seconda delle circostanze e della importanza<br />
dei personaggi.<br />
VITTORIO CLEMENTE<br />
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