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PA.OLO BRIL SCONOSCIUTO

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Lungo l dquesta '. cinta. in ", alcune parti restaurata nell'Evo Me '<br />

comp etata a torrIOni massIccI. e stata creata una<br />

be<br />

llissil11a<br />

giata archeologica con ben collocati frammenti di fregi. di cor~:~<br />

cippi. colonne e piedistalli romani tra file di cipressi e di cespu l~<br />

d'O,<br />

lauri tra i quali due donati di recente a Tarragona dall'al11l11ingistr di<br />

zione civica di Roma e molto bene, acclimatati. Ad un certo pun:<br />

panoramicamente bello sorge la figura in bronzo di Ottaviano AuguStG<br />

donata decenni fa dall'Italia. Quel che manca è la Lupa di Romae<br />

non dovrebbe mancare, come è ovvio... Alla passeggiata archeologi~<br />

dalla parte meridionale si accede da un bellissimo «vestibolo»deno.<br />

minato via dell'Impero Romano: è un largo viale con due file di<br />

cipressi nel cui centro, riservato ai pedoni, ai due lati si vedono i musaici<br />

con pietre di colore imitanti quelli romani ed alla metà è stata<br />

eretta una bella colonna romana scanalata, forse appartenente ad uno<br />

dei grandiosi tempIi.<br />

Ci permettiamo di aprire una parentesi.<br />

Lo Stato spagnolo pur stanziando cospicue somme per l'arric.<br />

chimento del patrimonio archeologico nazionale non è in grado di<br />

sovvenzionare adeguatamente tutte le iniziative di scavi. Per quel che<br />

concerne Tarragona il Consiglio Provinciale ed il Municipio locale<br />

fanno molto, essenzialmente per la conservazione dei cimeli, ma tutto<br />

sommato il denaro disponibile risulta sempre più insufficiente anche<br />

se gli investimenti del genere non sono mai a fondo perduto, Per<br />

questa ragione i lavori di scavo languono.<br />

Di fronte a questa situazione i cittadini di Tarragona hanno costi~<br />

tuito una Brigata di scavatori volontari composta di professionisti, d~<br />

artigiani e di operai che si è messa agli ordini del direttore degli scaVI<br />

prof. Solsona Ventura per continuare quelli dell'anfiteatro roman~,<br />

al quale abbiamo accennato all'inizio. A quest'iniziativa hanno contr~-<br />

. l . . . al . . g i per Il tra.<br />

buito notevolmente alcune imprese e fabbriche locali offrendo ~ratUl'<br />

Stamente p<br />

loro autocarn per vane ore 111 CUnl pomerlg<br />

orto dei detriti e della terra. Altri cittadini impossibilitati per una<br />

. cC<br />

' .<br />

ragione qualsiasi di prestare la loro mano1 d'operad si sono l, scavatOrI tassati, Pd'<br />

creare un fondo utile per cornspondere a merce e ag I<br />

1<br />

148<br />

, I tal modo lo scavo dell'anfiteatro ha potuto procedere<br />

fcsslone. n<br />

~ ditamente.<br />

1"\1spel'area Nel stessa furono incontrati ., ' Ch<br />

i resti di due chiese sovrapposte<br />

"<br />

. . .<br />

h<br />

d Il<br />

l ,<br />

na dell'enoca vlslg0tIca. Issa c e non SI tratti I que a<br />

ddk qua 1 u r--<br />

" che edificata sul luogo del martirio del vescovO tarraconense<br />

baSlhca . . d d . . . .<br />

A d E l<br />

San FruttUOSo bruciatO vivo con I SUOI . . ue d laC0111 ugUrlO e u oglO<br />

.<br />

d Il '' V l<br />

nell'anno<br />

259 durante le persecuzlO111or mate a Imperatore a e-<br />

me attestano gli atti autentici fortunatamente pervenuti ai<br />

nano,co , , . . .<br />

. ' nostri? Di questa basIlIca parla Il poeta latino Aureho PrugIOrni<br />

'<br />

denzioClemente di Saragozza (348-410) dicendo:<br />

Hinc aurata sonent in arce tecta<br />

blandum litans extet inde murmur<br />

ct carmcn freta feriata pangunt.<br />

L'Anfiteatro di Tarragona in forma ellittica conserva ancora una<br />

parte della gradinata e si stanno rilevando le dimensioni di essa come<br />

pure quelle dell'arena nella quale si davano spettacoli di lotte di gladiatori.<br />

L'opera di scavo prosegue e i frammenti di decorazione rinvenuti<br />

attestano la ricchezza di ornamentazione.<br />

E chiudiamo questa parentesi che ci ha servito per rilevare lo<br />

spirito con il quale i cittadini di Tarragona si gloriano dei vincoli<br />

che uniscono la loro città con l'Urbe Eterna.<br />

Tarragona di oggi presenta vari volti. Se la guardiamo dall'estrema<br />

punta del molo si vede l'agglomerato umano tipicamente mediterraneo,<br />

digradante a terrazze dal vertice del colle, coronato dalla massiccia<br />

~ole del campanile ottagonale che sovrasta la cattedrale. Ma appena ci<br />

SIsposta alcuni chilometri verso il settentrione la città vi mostra un<br />

volto arcigno e severo con la sua muraglia e i torrioni di difesa e con<br />

l campanili delle chiese che sembrano torri di fortilizi. Essa vive la<br />

s~aoperosa vita di centro prevalentemente agricolo che, come ai tempi<br />

di Roma, continua a Produrre eccellente olio dai numerosi e secolari<br />

01' '<br />

l~et1 del suo agro, ricercati vini dalle pingui vigne del Priorato.<br />

ottime q r' d ,<br />

\' Il ua lta l grano e frutta in abbondanza. I pascoli permettono<br />

~ evamento del bestiame, mentre il mare fornisce eccellenti qualità<br />

J<br />

li pe ,<br />

SCIche l'arte culinaria del luogo sa preparare in mille modi.<br />

149<br />

I<br />

.<br />

'I<br />

.<br />

j<br />

Il<br />

.

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