INDICI 1994 ~ 2005 - The Historical Diving Society Italia

L’elmo aperto di Alberto Romeo. (foto) p. 37.
Posa in opera del cippo per ricordare i caduti della Meloria. (foto) p. 37.
249. VINCENZO CARDELLA - FRANCESCA GIACCHÉ, La biblioteca dell’HDS. n. 22, p. 37 - 38
Presentato il volume “Le isole dei Paladini: Lampedusa, Linosa, Lampione” di Ninni Ravazza. Segue l’elenco delle recenti accessioni.
2002 (VIII) GIUGNO N. 23
250. n. 23, copertina
illustrazioni:
Scafandro Cabirol (1855). (disegno).
251. PETER DICK, William Bourne and XVI century Italian influence on diving in England. Traduzione
di Francesca Giacché n. 23, p. 5 - 16
Articolo originale in inglese (con traduzione italiana) sulla figura di Bourne autore di vari testi sul mare e la navigazione nel tardo XVI secolo.
Fu il primo (1578) a proporre una imbarcazione che potesse andare sott’acqua per mezzo di congegni che modificano la spinta idrostatica. Le
sue osservazioni sul sollevamento di navi affondate da parte di “veneziani e italiani che si immergono” e il tentativo di recupero della “Mary
Rose” nel 1545 si riferiscono alle nozioni che aveva recepito per invenzioni ed esperimenti effettuati in Italia. Progetta un vestito da palombaro
chiuso, di cuoio, con maniche ed elmo con due vetri e l’aria fornita da “una lunga proboscide di cuoio” che arriva alla superficie. Sistema chiaramente
inutilizzabile per l’impossibilità di espandere i polmoni per effetto della pressione idrostatica ma ripreso, successivamente nel 1596,
da Benvenuto Lorini. Alla fine del ‘600 apparvero vari brevetti inglesi per attrezzature subacquee che non potevano non essere generati dagli
scritti di Bourne.
illustrazioni:
Sezione dell’imbarcazione subacquea di Bourne. (disegno) p. 8, n. 1.
Sistema di respirazione subacquea di Lorini (1596). (disegno) p. 12, n. 2.
La campana di Borelli (1680) e l’imbarcazione subacquea di Bourne. (disegno) p. 14, n. 3.
Il brevetto di John William del 1692. (disegno) p. 16, n. 4.
252. ALESSANDRO OLSCHKI, Tonnare all’Elba. n. 23, p. 17 - 20
1954, l’ultima mattanza al “Bagno”, nel golfo di Procchio; l’attività continua, fino al 1957, all’Enfola. Ripresa in un un documentario sull’Elba
della BBC prodotto da Stephen Hearst. Notizie storiche sulle tonnare elbane dal XVI secolo fino all’epoca napoleonica. Il libro di Domenico
Drago “Tonnare”.
illustrazioni:
A. Olschki, L’ultima mattanza al “Bagno” nel golfo di Procchio. (foto) p. 17.
A. Olschki, Gran numero di tonni ed esemplari di grossa taglia. (foto) p. 18.
A. Olschki, Un tonno di oltre tre quintali issato a bordo. (foto) p. 18.
Bonaparte alla pesca dei tonni. (incisione) p. 19.
Napoleone intento a reclutare tonni per incrementare le truppe. (vignetta) p. 20.
253. ANDREA GHISOTTI, Gagy. n. 23, p. 21 - 24
Per 40 anni, Gaetano Gianni ha costruito custodie per macchine cinefotografiche. Nel 1965 una custodia per la Kodak Instamatic che ebbe buon
successo. L’incontro con Aldo Invernizzi, suo collaboratore. Altre geniali invenzioni di ogni genere. Le ‘custodie universali’ che possono contenere
qualsiasi attrezzatura. L’Anfibian, la prima macchina anfibia italiana. Due piccoli flashes elettronici, il “Dolphin” e il “Super Dolphin”.
illustrazioni:
A. Ghisotti, Custodia degli anni 60 in fusione d’alluminio. (foto) p. 21.
A. Ghisotti, Custodia per cinepresa 8 mm appartenuta a Franco Ciaccia. (foto) p. 21.
A. Ghisotti, “Insta-sub” per Kodak Instamatic. Anni 60. (foto) p. 22.
La “Insta-sub” nel catalogo Ravizza. Anni 60. (réclame) p. 22.
A Ghisotti, Flash elettronico scafandrato in una custodia universale Gagy. (foto) p. 23.
A. Ghisotti, Gianni durante l’estrazione dell’oro dalle sabbie del Ticino. (foto) p. 24.
A. Ghisotti, la “Amphibian” con il flash a lampadine. (foto) p. 24.
254. ALBERTO ROMEO, Lino Pellegrini. n. 23, p. 25 - 27
Insieme a Gianni Roghi e Folco Quilici considerato l’antesignano del giornalista-scrittore subacqueo italiano. Grande viaggiatore, comincia a
immergersi nel 1947 con lo scafandro avendo come istruttore l’ “Uomo Gamma” Giorgio Baucer. Successivamente con Duilio Marcante ed Egidio
Cressi comincia a immergersi con l’Aro. Realizza documentazioni archeosub in Spagna e in Libia. Si dedica alla ricerca di relitti moderni
dei quali diviene il maggiore esperto. Ricostruisce la famosa “Battaglia delle Kerkennah” e molte documentazioni cine-fotografiche su famosi
relitti. Nel 1957 pubblica “Sub - Il libro degli abissi”, nel 1959 “Secondo universo” e, nel 1990, “Ulisse con le pinne”. La moglie Elena, che lo ha
seguito in tutte le peregrinazioni, viene insignita del Cavalierato della Repubblica.
illustrazioni:
1951, una delle prime foto di Pellegrini, un ‘maiale’ con incursore con Aro. (foto) p. 25.
Lino Pellegrini negli anni 60. (foto) p. 25.
Pellegrini collauda lo “Slip” Galeazzi. (foto) p. 25.
Un subacqueo con una maschera antigas modificata. (foto) p. 25.
1953, Leptis Magna, ritrovamento di una colonna. (foto) p. 26.
1954, San Fruttuoso, la posa del Cristo degli abissi. (foto) p. 26.
1955, custodia per Rolleiflex. (foto) p. 26.
Una delle prime foto subacquee dello “Slip”. (foto) p. 26.
1955, la famosa foto con il teschio di un sommergibilista. (foto) p. 27.
1958, immersione sotto i ghiacci dei laghi alpini. (foto) p. 27.
Anni 60, tutta la famiglia Pellegrini sott’acqua. (foto) p. 27.
255. FABIO VITALE - FRANCESCA GIACCHÉ, Attività HDS. n. 23, p. 28 - 30
1 - Eudi show 2002.
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