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C’ERA UNA VOLTA...<br />
Una proposta dalla<br />
FRANCIA<br />
Stavolta, ma solo stavolta,<br />
mi permetto al contempo<br />
di commettere una piccola<br />
infrazione e di fare<br />
un bel salto nel passato<br />
di 15 o 20 anni. L’infrazione consiste<br />
nell’invadere lo spazio di<br />
Barbara Sarri – che scrive del cavallo<br />
in libreria e nel cinema – e <strong>il</strong><br />
salto nel tempo mi riporta a quando<br />
su “Il <strong>Trottatore</strong>” curavo con<br />
continuità la rubrica “Un libro per<br />
la Vostra biblioteca”.<br />
Ed è un libro che vorrei segnalare,<br />
splendido nella fattura, ma di<br />
non fac<strong>il</strong>e reperib<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> lettore<br />
italiano appassionato del trotto<br />
e della sua storia.<br />
Si tratta del volume “Le Trotteur<br />
Francais” di Jean Pierre Reynaldo,<br />
stampato da Lavanzelle, un<br />
editore di nicchia della regione<br />
francese dell’Haute-Vienne, che si<br />
presenta con un nutritissimo catalogo<br />
di equitazione e ippologia.<br />
L’autore è un appassionato di ippica<br />
che ha al suo attivo numerose<br />
opere dedicate, tra l’altro, al<br />
Prix d’Amérique, alla storia delle<br />
corse al trotto francesi e al Grand<br />
National du Trot e questo volume<br />
può essere considerato <strong>il</strong> suo<br />
“opus magnum” sull’argomento.<br />
Il testo, sintesi perfetta di uno<br />
sport e di una passione, si snoda<br />
lungo oltre 400 pagine di grande<br />
formato straordinariamente <strong>il</strong>lustrate<br />
ed è una storia di uomini,<br />
famiglie, ippodromi e soprattutto<br />
cavalli, negli ultimi due secoli.<br />
Si parte con le prime corse in<br />
di Maurizio Soverchia<br />
Normandia a Caen e Cherbourg<br />
nel primo Ottocento e si toccano i<br />
grandi complessi di Vincennes ed<br />
Enghien, i teatri dello spettacolo e<br />
della selezione del trotto, passando<br />
attraverso le famiglie che – con<br />
paziente e intelligente continuità -<br />
hanno costruito l’attuale sport<br />
transalpino delle redini lunghe:<br />
gli Allaire, i de Bellaigue, i Dubois,<br />
i Levesque, i Montesson, i<br />
W<strong>il</strong>denstein, i Viel.<br />
E poi i trionfi di Passeport, Gélinotte,<br />
Jamin, Ozo, Roquépine,<br />
Une de Mai, Bellino II, Fakir du<br />
Vivier, Idéal du Gazeau, Ourasi e<br />
cento altri, per concludere con le<br />
linee genealogiche delle “famiglie”,<br />
con un’approfondita analisi<br />
degli ippodromi, con le classifiche<br />
e i palmares delle corse più r<strong>il</strong>evanti<br />
(e affascinanti). Una grande<br />
sintesi da leggere e consultare che<br />
ricorda <strong>il</strong> fondamentale e ben più<br />
analitico lavoro fatto per l’Italia<br />
da Ermanno Mori.<br />
Una conclusiva informazione per i<br />
lettori interessati: <strong>il</strong> libro è distribuito<br />
dalla Federazione francese<br />
del trotto – Cheval Francais.<br />
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