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il Trottatore - ottobre 2009

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tland. Nel 1972 Sharif di Jesolo<br />

porta in auge <strong>il</strong> ramo di Quick<br />

Song, ma un anno dopo un puledro<br />

che vuol vincere <strong>il</strong> Derby italiano<br />

deve avere nel pedigree <strong>il</strong> sangue<br />

blu di una nipote di Scotland,<br />

Mersey, genitrice di Unno.<br />

Sfogliare l’albo d’oro di quei Derby<br />

e ripercorrere le alchimie di incroci<br />

che sono ancora linfa vitale per i<br />

trottatori di questi giorni, toglie la<br />

polvere anche dal nome di Oriolo,<br />

riproduttore cardine del nostro<br />

stud. Soprattutto un grande padre<br />

di fattrici o anche di cavalli come<br />

Steno che nel 1974 vede un suo<br />

erede vincere nella corsa più importante<br />

nella carriera di un trottatore,<br />

quella che ti consegna alla<br />

gloria imperitura.<br />

E’ Gamarth, appunto una figlia di<br />

Oriolo, a detenere un primato nella<br />

classicissima di quei vent’anni che<br />

vanno dal 1970 al 1990. Gamarth<br />

è la madre di Gent<strong>il</strong>e, derbywinner<br />

del 1979. Dopo due anni si ripete<br />

vedendo trionfare <strong>il</strong> Nastro Azzurro<br />

da un altro suo prodotto, <strong>il</strong> generoso<br />

Argo Ve. Gent<strong>il</strong>e è <strong>il</strong> nome<br />

che di questo studio indietro nel<br />

tempo sintetizza l’incrocio più viugente:<br />

<strong>il</strong> campione torinese è figlio<br />

di Some Fire, che attraverso Rodney<br />

e Spencer Scott si riconduce a<br />

quel capostipite straordinario,<br />

Scotland. Un altro grande sire<br />

americano, Star’s Pride, in quegli<br />

anni fulgidi per <strong>il</strong> trotto italiano e<br />

Gitana d'Asolo, da Udet Hanover e Selva, vincitrice del Derby 1987<br />

30<br />

Infinitif, laureato del 2007, con in sulky Pietro Gubellini<br />

per <strong>il</strong> grande sport (gli anni Settanta<br />

che nel calcio sono all’insegna di<br />

Rivera, Riva, Mazzola e nel ciclismo<br />

vedono <strong>il</strong> dualismo tra Merckx<br />

e Gimondi), si ritaglia uno spazio<br />

importante nell’almanacco del<br />

great event di Tor di Valle. Golden<br />

Top che nasce da Top Hanover<br />

vince nel 1980.<br />

Nel ciclismo siamo passati a Saronni<br />

e Moser e a Mosca Pietro<br />

Mennea realizza una rimonta capolavoro<br />

nei 200 metri conquistando<br />

l’oro olimpico. Top Hanover<br />

è uno dei migliori prodotti di<br />

sempre del nostro allevamento<br />

tanto da produrre nel 1985 un al-<br />

tro laureato di Nastro Azzurro, Ercole<br />

Ac che nasce da La Reine, una<br />

figlia di Tornese, tanto per chiudere<br />

<strong>il</strong> cerchio sulla Meglio Italia del<br />

nostro trotto. Scotland che ha dominato<br />

gli anni Settanta con tutta<br />

la sua discendenza, un decennio<br />

dopo ha ceduto lo scettro alla famiglia<br />

di Star’s Pride. Così dopo Ercole<br />

Ac dodici mesi dopo a Roma<br />

trionfa Feystongal, Canta Napoli<br />

per un cavallo di incredib<strong>il</strong>e longevità<br />

e generosità. Il morello nasce<br />

da Keystone Spartan, famiglia di<br />

Star’s Pride. Un nipote dello straordinario<br />

caporazza americano,<br />

Udet Hanover, in razza produce<br />

Gitana d’Asolo, che nel 1987 regala<br />

alla tribuna di Tor di Valle un<br />

Derby con <strong>il</strong> nastro rosa. Un’autentica<br />

impresa visto che ci sono<br />

volute altre ventidue edizioni per<br />

arrivare ad un nuovo successo dell’altra<br />

metà del cielo (Lana del Rio<br />

2008). Siamo al 1988 con Indro<br />

Park, figlio di Sharif di Jesolo che<br />

si era imposto nel Nastro Azzurro<br />

nel 1972. Sharif si ripete come padre<br />

di derbywinner dodici mesi<br />

dopo con Lancaster Om (1989).<br />

Oriolo, Sharif e poi i vincitori di linee<br />

americane. Questa dualità tra<br />

sangue italiano e linee con impronta<br />

statunitense, con molta velocità<br />

è la costante per capire come<br />

i nostri allevatori in quei vent’anni<br />

straordinari costruivano <strong>il</strong> cavallo<br />

capace di affermarsi per velocità,<br />

tempra e tenuta sui 2100 metri

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