il Trottatore - ottobre 2009

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Sopra: Il ring delle Aste dalla postazione dei banditori, di spalle Giuseppe Moscuzza e Salvio Cervone. A destra: Uno scorcio del centro Unire di Settimo Milanese in piena attività. Sotto: Sceso dal palco il Ministro Zaia continua ad assistere al passaggio dei primi cavalli nel ring in compagnia di Viani 4 Diana a 4.000 la femmina che correrà per beneficenza visto il rilievo del banditore d’eccezione. Luca Zaia ha confermato la sua passione per i cavalli restando a lungo ospite del ring di Settimo, concedendosi ad interviste, foto in compagnia del pubblico e intrattenendosi a tavola con i vertici Anact e alcuni altri ospiti. Il tempo dedicato da questo Ministro al mondo dell’ippica non ha eguali nella storia recente, ed è un segnale di un interessamento sincero e prezioso. Un’occasione che l’ippica tutta non può sprecare, perché non ci saranno altre occasioni per invertire la tendenza e tornare a splendere. Sandro Viani sale sul palco per il messaggio di benvenuto “E’ passato un anno dalle Aste del 2008, dai giorni dello sciopero e del futuro incerto. Ora siamo qui ancora con tanta strada da fare ma con novità importanti che cambieranno la situazione”. Il Presidente Anact Sandro Viani è salito sul palco dei banditori per il consueto saluto pre-asta, pronunciando parole realistiche e fiduciose. “Dobbiamo ancora crescere nella cultura del cavallo e guardare sempre di più alla qualità. Do-
vremo tutti fare dei sacrifici per un futuro migliore, per rilanciare l’ippica che negli ultimi anni ha subito un’involuzione da invertire. Abbiamo la fortuna di avere al nostro fianco un Ministro che ha un’idea nuova della politica e si sta impegnando per il comparto. Noi l’anno scorso ci siamo battuti per primi al fianco di Zaia per la legge salva ippica, altrimenti a questo punto non ci sarebbe più stato il trotto e forse neanche le aste. Ma è il momento di continuare nella strada intrapresa, quella del rinnovamento e della qualità continua e assoluta”. Le Aste del 2009 si sono svolte poi in un clima di realismo e serenità. Conseguenza anche di una politica vicina e di un’associazione che prima di tutto vuol difendere il settore. Poi se son rose fioriranno e se son campioni vinceranno…. LA QUALITÀ VINCENTE La notizia migliore che è arrivata da Settimo Milanese è figlia di un’impressione più che di dati o statistiche. Chi infatti s’era avvicinato al centro Aste temendo, o malignamente sperando che ci fosse l’ennesimo crollo, ha avuto in cambio una sensazione diversa. I puledri infatti si sono venduti, a prezzi reali e di facile applicazione, vista la situazione. Si dirà che accontentarsi di aver retto nella difficoltà non è proprio un sogno per chi investe ogni anno in monte, strutture, fattrici, personale. Ed economicamente hanno più che ragione ma, se andiamo a confrontare l’Asta Anact con cosa è successo nelle altre aste nazionali ed internazionali, un’impressione positiva è registrabile. Il merito è di un’organizzazione rodata e confortevole per operatori ed acquirenti, e del cambio di mentalità da parte dei venditori che si sono dimostrati intelligenti e realisti. Del resto gli allevatori sono imprenditori e resistere aspettando che passi la buriana è una legge d’impresa semplice ma efficace. Il fatto poi che il Ministro Zaia abbia rassicurato di persona sui soldi e sul futuro non è da porre in secondo piano, in particolar modo per il dopo annuncio. Luca Zaia si è fermato a Settimo Milanese per buona parte del pomeriggio con un solo accompagnatore. Ha pranzato senza fronzoli né attorniato dai so- liti codazzi che ruotano intorno alle personalità, ha visto i cavalli in compagnia degli operatori ed ha fatto capire che tra gli ippici ci stava bene, e ciò vale di più anche dei soldi per chi ricorda ministri di destra e sinistra frequentare i cavalli solo se costretti in maniera sbrigativa e contornati da portaborse e scorte. Ma poi, se vogliamo ridurre tutto in una parola fondamentale, la chiave dello scampato pericolo è la qualità: quella dei cavalli italiani che sono ampiamente i migliori in Europa per genealogia e morfologia. Avere il massimo del mercato a prezzi contenuti ha spinto i più a non farsi scoraggiare dalla crisi economica generale, e della fase di rinnovamento necessario che coinvolgerà il settore. I TANTI VENDUTI IL PILASTRO DEI FATTI POSITIVI Tra le cose buone va messo senz’altro l’elevato numero che hanno lasciato gli allevatori per prendere casa da un allenatore. Questo, numeri e prezzi a parte, è senz’altro un segnale positivo. Dopo anni di tendenza contraria, era infatti necessario che l’allevatore non cedesse più alla tentazione dell’allenamento, o di diventare proprietario per scarso appeal del suo puledro alle Aste. Prendere i soldi che il mercato offre è fondamentale, purtroppo anche se il prezzo di realizzo è ampiamente al di sotto di quanto sperato. La divisione dei ruoli tra l’allevatore e il proprietario è infatti necessaria per il rilancio. L’allevatore che si riporta il puledro a casa, senza venderlo nonostante abbia ricevuto delle offerte, lo fa certamente in buona fede. Dopo aver speso soldi per stalloni costosi, aver ammortizzato la fattrice e cresciuto il puledro è infatti dura da digerire un’offerta che non copre a volte il 50% delle spese del prodotto. Però bisogna sempre seguire il vecchio adagio che dice che è meglio tagliarsi una mano prima di doversi tagliare un braccio. E qui sta proprio il punto. Gli allevatori che hanno venduto alle Aste Anact hanno intercettato il momento, non insistendo nelle spese che un prodotto non venduto porta. Perché se il cavallo vale di più, e quindi l’allevatore aveva in teoria ragione a non svenderlo, ci sarà la pista a dirlo e quindi a dargli giustizia, con il premio allevatori in corsa e con la pubblicità derivante dai successi. Con ciò non vogliamo dire che bisogna regalare i puledri invocando il Dio della fortuna e aspettando il 20% di montepremi al palo. Anzi, il discorso è esattamente il contrario perché una volta che oggettiva- 5
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