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il Trottatore - ottobre 2009

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In generale, oltre agli addetti specificamente incaricati, è bene che<br />

tutto <strong>il</strong> personale sia coinvolto e responsab<strong>il</strong>izzato nell’attività di controllo<br />

del costante rispetto delle regole base di sicurezza.<br />

Tutto <strong>il</strong> personale deve verificare <strong>il</strong> rispetto costante delle misure di<br />

prevenzione contro incendi ed infortuni di seguito elencate:<br />

• Mantenere accessib<strong>il</strong>i e fac<strong>il</strong>mente aprib<strong>il</strong>i le uscite di sicurezza<br />

• Mantenere accessib<strong>il</strong>i e senza ostacoli i corridoi e le vie di fuga<br />

• Verificare che gli estintori siano accessib<strong>il</strong>i, segnalati (cartello) ed<br />

in buone condizioni (indicatore pressione sul verde, cartellino verifica<br />

timbrato entro 6 mesi, sicura, fusto e lancia in ordine)<br />

• Verificare che i quadri elettrici siano chiusi ed accessib<strong>il</strong>i<br />

• Divieto di fumare<br />

• Divieto di usare fiamme libere o attrezzature a rischio specifico di<br />

incendio (es. stufette portat<strong>il</strong>i)<br />

• Non depositare materiali combustib<strong>il</strong>i (carta, plastica, stoffe, liquidi<br />

infiammab<strong>il</strong>i, etc.) vicino a fonti di calore o lampade<br />

• Custodire i prodotti chimici pericolosi in locali o armadi appositi,<br />

non accessib<strong>il</strong>i al pubblico<br />

• Segnalare le attrezzature danneggiate (es. cavi elettrici e spine,<br />

impianti, attrezzature, arredi, etc. in cattive condizioni) e non ut<strong>il</strong>izzarle<br />

fino a che non sono state riparate<br />

• Segnalare (alla Direzione, al proprio superiore, all’incaricato alla<br />

sicurezza) ogni situazione di pericolo di cui ci si rende conto<br />

• Sorvegliare <strong>il</strong> pubblico, per prevenire danni al patrimonio o<br />

comportamenti pericolosi<br />

5. Procedure di emergenza<br />

Le emergenze sono situazioni diverse dalle normali condizioni di lavoro,<br />

non si presentano frequentemente (spesso non si sono mai presentate<br />

prima) e creano rischi anche molto gravi per le persone presenti<br />

(personale e visitatori) e per <strong>il</strong> patrimonio custodito. E’ <strong>il</strong> caso ad<br />

esempio, di un incendio, un crollo, un terremoto, un grave infortunio<br />

o malore di una persona.<br />

In questi casi, ci si può trovare a dover gestire una situazione ad alto<br />

rischio, per la quale non siamo preparati, perchè non ci capita mai e<br />

che richiede decisioni veloci ed interventi efficaci. E’ per questi motivi<br />

che le strategie per gestire le emergenze richiedono due importanti<br />

misure di sicurezza: da un lato la informazione, formazione e addestramento<br />

del personale, dall’altro l’elaborazione di procedure, condivise<br />

e conosciute di intervento.<br />

Informazione, formazione e addestramento di tutto <strong>il</strong> personale sono<br />

strumenti preziosi perchè tutti conoscano le cose da fare in emergenza,<br />

siano in grado di farle nel miglior modo possib<strong>il</strong>e e abbiano gli atteggiamenti<br />

corretti, sia in fase di prevenzione, sia in fase di lotta e<br />

gestione dell’emergenza.<br />

Le procedure sono uno degli strumenti per evitare <strong>il</strong> tipico rischio dell’emergenza:<br />

quello di prendere la decisione sbagliata, pressati dall’urgenza<br />

del momento, dalla paura per la gravità della situazione,<br />

dall’incertezza sul da farsi. Durante un’emergenza <strong>il</strong> cervello non è<br />

nelle condizioni ideali per pensare e per prendere le decisioni migliori.<br />

E’ meglio poter agire seguendo decisioni e comportamenti già stab<strong>il</strong>iti,<br />

in anticipo, studiando a tavolino le diverse situazioni ed i comportamenti<br />

più adeguati. Naturalmente le procedure non possono<br />

dare la certezza assoluta di riuscita in tutte le situazioni reali: non è<br />

possib<strong>il</strong>e immaginare in anticipo tutto quello che può accadere. I<br />

comportamenti delle persone, poi, non possono mai essere previsti<br />

con certezza. Quindi, non si deve avere l’<strong>il</strong>lusione che una procedura<br />

sia infallib<strong>il</strong>e ma rendersi conto che in ogni caso, durante un’emergenza,<br />

è meglio conoscere ed applicare delle buone procedure, piuttosto<br />

che affidarsi all’improvvisazione.<br />

Il Piano di Emergenza è l’insieme delle informazioni e delle procedure<br />

elaborate per poter gestire nel modo migliore le diverse situazioni<br />

di emergenza ipotizzate per la sede di lavoro.<br />

In molti casi <strong>il</strong> piano di emergenza si limita a dare semplicissime<br />

istruzioni operative, scritte sulle planimetrie affisse nei luoghi di lavoro,<br />

preferib<strong>il</strong>mente all’ingresso e in luoghi centrali e ben visib<strong>il</strong>i. In<br />

questo modo si forniscono indicazioni e istruzioni anche ai visitatori.<br />

In altri casi vengono elaborate ulteriori istruzioni, magari diverse secondo<br />

le mansioni e gli incarichi attribuiti agli operatori.<br />

Perché le procedure siano concrete e conosciute è necessario effettuare<br />

periodicamente prove e simulazioni. L’addestramento pratico è<br />

importante anche perché la gestione dell’emergenza in luoghi complessi,<br />

con pubblico e beni di valore, richiede coordinamento tra <strong>il</strong><br />

personale. Una buona gestione dell’emergenza richiede che ci dividano<br />

i compiti:<br />

• dare l’allarme (interno ed al pubblico)<br />

• organizzare e gestire l’evacuazione<br />

• effettuare le chiamate ai soccorsi esterni (Vig<strong>il</strong>i del Fuoco, ambulanze,<br />

Forze dell’Ordine, etc.)<br />

• attivazione dei primi interventi (es. su un principio di incendio,<br />

soccorso a persone infortunate, interventi sugli impianti di emergenza,<br />

etc.).<br />

L’organizzazione delle simulazioni e delle prove di evacuazione richiede<br />

di considerare con prudenza <strong>il</strong> tipo di sede (es. scuderia, centro<br />

di allenamento, stazione di monta, ecc ...). Le prime volte può essere<br />

opportuno organizzare la prova di evacuazione “in bianco”, senza<br />

coinvolgere visitatori, solo per iniziare a coordinarsi tra colleghi e<br />

operatori. Poi può essere opportuno organizzare prove anche in presenza<br />

di pubblico, eventualmente evitando gli orari di massimo affollamento,<br />

anche preavvisando <strong>il</strong> pubblico con cartelli (...in questi giorni<br />

stiamo organizzando le prove di evacuazione ... le visite potranno<br />

riprendere dopo pochi minuti ... cercheremo di limitare al massimo<br />

eventuali disagi ... vi ringraziamo per la collaborazione ...).<br />

Nelle schede dei manuali specifici sono fornite le indicazioni generali<br />

per impostare le procedure di emergenza più comuni, applicando due<br />

principi generali:<br />

• <strong>il</strong> primo è quello che lo scopo dei piani e delle procedure di emergenza<br />

è in primo luogo quello di garantire la sicurezza e la tutela<br />

delle persone, lavoratori e pubblico, poi quello della salvaguardia<br />

dei beni<br />

• <strong>il</strong> secondo principio è che ogni emergenza ed ogni luogo di lavoro<br />

ha le sue specificità, quindi le indicazioni devono essere adeguate<br />

e personalizzate per i casi diversi, tuttavia, in emergenza si verifica<br />

spesso che poche e semplici indicazioni risultano ut<strong>il</strong>i a gestire anche<br />

situazioni molto diverse.<br />

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