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vremo tutti fare dei sacrifici per<br />
un futuro migliore, per r<strong>il</strong>anciare<br />
l’ippica che negli ultimi anni ha<br />
subito un’involuzione da invertire.<br />
Abbiamo la fortuna di avere al<br />
nostro fianco un Ministro che ha<br />
un’idea nuova della politica e si<br />
sta impegnando per <strong>il</strong> comparto.<br />
Noi l’anno scorso ci siamo battuti<br />
per primi al fianco di Zaia per la<br />
legge salva ippica, altrimenti a<br />
questo punto non ci sarebbe più<br />
stato <strong>il</strong> trotto e forse neanche le<br />
aste. Ma è <strong>il</strong> momento di continuare<br />
nella strada intrapresa, quella<br />
del rinnovamento e della qualità<br />
continua e assoluta”.<br />
Le Aste del <strong>2009</strong> si sono svolte poi<br />
in un clima di realismo e serenità.<br />
Conseguenza anche di una politica<br />
vicina e di un’associazione che<br />
prima di tutto vuol difendere <strong>il</strong><br />
settore. Poi se son rose fioriranno<br />
e se son campioni vinceranno….<br />
LA QUALITÀ VINCENTE<br />
La notizia migliore che è<br />
arrivata da Settimo M<strong>il</strong>anese<br />
è figlia di un’impressione<br />
più che di dati<br />
o statistiche. Chi infatti<br />
s’era avvicinato al centro Aste temendo,<br />
o malignamente sperando<br />
che ci fosse l’ennesimo crollo, ha<br />
avuto in cambio una sensazione<br />
diversa. I puledri infatti si sono<br />
venduti, a prezzi reali e di fac<strong>il</strong>e<br />
applicazione, vista la situazione.<br />
Si dirà che accontentarsi di aver<br />
retto nella difficoltà non è proprio<br />
un sogno per chi investe ogni anno<br />
in monte, strutture, fattrici,<br />
personale. Ed economicamente<br />
hanno più che ragione ma, se andiamo<br />
a confrontare l’Asta Anact<br />
con cosa è successo nelle altre<br />
aste nazionali ed internazionali,<br />
un’impressione positiva è registrab<strong>il</strong>e.<br />
Il merito è di un’organizzazione<br />
rodata e confortevole per<br />
operatori ed acquirenti, e del cambio<br />
di mentalità da parte dei venditori<br />
che si sono dimostrati intelligenti<br />
e realisti. Del resto gli allevatori<br />
sono imprenditori e resistere<br />
aspettando che passi la buriana<br />
è una legge d’impresa semplice<br />
ma efficace.<br />
Il fatto poi che <strong>il</strong> Ministro Zaia abbia<br />
rassicurato di persona sui soldi<br />
e sul futuro non è da porre in secondo<br />
piano, in particolar modo<br />
per <strong>il</strong> dopo annuncio. Luca Zaia si<br />
è fermato a Settimo M<strong>il</strong>anese per<br />
buona parte del pomeriggio con un<br />
solo accompagnatore. Ha pranzato<br />
senza fronzoli né attorniato dai so-<br />
liti codazzi che ruotano intorno alle<br />
personalità, ha visto i cavalli in<br />
compagnia degli operatori ed ha<br />
fatto capire che tra gli ippici ci stava<br />
bene, e ciò vale di più anche dei<br />
soldi per chi ricorda ministri di destra<br />
e sinistra frequentare i cavalli<br />
solo se costretti in maniera sbrigativa<br />
e contornati da portaborse e<br />
scorte.<br />
Ma poi, se vogliamo ridurre tutto<br />
in una parola fondamentale, la<br />
chiave dello scampato pericolo è la<br />
qualità: quella dei cavalli italiani<br />
che sono ampiamente i migliori in<br />
Europa per genealogia e morfologia.<br />
Avere <strong>il</strong> massimo del mercato<br />
a prezzi contenuti ha spinto i più a<br />
non farsi scoraggiare dalla crisi<br />
economica generale, e della fase di<br />
rinnovamento necessario che coinvolgerà<br />
<strong>il</strong> settore.<br />
I TANTI VENDUTI<br />
IL PILASTRO DEI FATTI<br />
POSITIVI<br />
Tra le cose buone va messo senz’altro<br />
l’elevato numero che hanno<br />
lasciato gli allevatori per prendere<br />
casa da un allenatore. Questo, numeri<br />
e prezzi a parte, è senz’altro<br />
un segnale positivo. Dopo anni di<br />
tendenza contraria, era infatti necessario<br />
che l’allevatore non cedesse<br />
più alla tentazione dell’allenamento,<br />
o di diventare proprietario<br />
per scarso appeal del suo pule-<br />
dro alle Aste. Prendere i soldi che<br />
<strong>il</strong> mercato offre è fondamentale,<br />
purtroppo anche se <strong>il</strong> prezzo di<br />
realizzo è ampiamente al di sotto<br />
di quanto sperato.<br />
La divisione dei ruoli tra l’allevatore<br />
e <strong>il</strong> proprietario è infatti necessaria<br />
per <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio. L’allevatore<br />
che si riporta <strong>il</strong> puledro a casa,<br />
senza venderlo nonostante abbia<br />
ricevuto delle offerte, lo fa certamente<br />
in buona fede. Dopo aver<br />
speso soldi per stalloni costosi,<br />
aver ammortizzato la fattrice e<br />
cresciuto <strong>il</strong> puledro è infatti dura<br />
da digerire un’offerta che non copre<br />
a volte <strong>il</strong> 50% delle spese del<br />
prodotto.<br />
Però bisogna sempre seguire <strong>il</strong><br />
vecchio adagio che dice che è meglio<br />
tagliarsi una mano prima di<br />
doversi tagliare un braccio.<br />
E qui sta proprio <strong>il</strong> punto. Gli allevatori<br />
che hanno venduto alle Aste<br />
Anact hanno intercettato <strong>il</strong> momento,<br />
non insistendo nelle spese<br />
che un prodotto non venduto porta.<br />
Perché se <strong>il</strong> cavallo vale di più, e<br />
quindi l’allevatore aveva in teoria<br />
ragione a non svenderlo, ci sarà la<br />
pista a dirlo e quindi a dargli giustizia,<br />
con <strong>il</strong> premio allevatori in<br />
corsa e con la pubblicità derivante<br />
dai successi.<br />
Con ciò non vogliamo dire che bisogna<br />
regalare i puledri invocando<br />
<strong>il</strong> Dio della fortuna e aspettando <strong>il</strong><br />
20% di montepremi al palo. Anzi,<br />
<strong>il</strong> discorso è esattamente <strong>il</strong> contrario<br />
perché una volta che oggettiva-<br />
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