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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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2. Indicazioni<br />

1. Note tecnicometodologiche<br />

sentono di estrarre informazioni relative a tutti i principali parametri tissutali (T1, DP, T2); la semeiotica<br />

di queste sequenze è ben codificata.<br />

Sono caratterizzate da lunghi tempi di acquisizione, ma hanno elevata sensibilità e omogeneità.<br />

Le sequenze SE pesate in T1 sono particolarmente sensibili alla presenza di sostanze paramagnetiche,<br />

quali i prodotti di degradazione dell’emoglobina ed i mezzi di contrasto paramagnetici<br />

(studio di eventuali rotture della barriera emato-encefalica).<br />

Le sequenze SE pesate in DP e T2 permettono di valutare la cellularità e il contenuto in acqua di<br />

una lesione.<br />

Inversion-recovery<br />

L’utilizzazione di queste sequenze è penalizzata dai lunghi tempi di acquisizione richiesti.<br />

Risolvono alcune esigenze specifiche, quali ottenere un buon contrasto sostanza grigia/bianca<br />

(studio delle displasie corticali e delle eterotopie della sostanza grigia), lo studio delle orbite con<br />

soppressione del segnale lipidico, lo studio di lesioni iperintense in T2 e adiacenti agli spazi liquorali,<br />

con soppressione del segnale liquorale (FLAIR).<br />

Fast spin-echo<br />

Possono essere considerate una evoluzione delle SE, caratterizzate fondamentalmente da una notevole<br />

riduzione del tempo di acquisizione e da una risoluzione spaziale più elevata. Permettono di<br />

acquisire scansioni pesate in DP e T2.<br />

Hanno tuttavia minore sensibilità delle SE, specie ai prodotti di degradazione dell’emoglobina.<br />

Sono usate con pazienti poco collaboranti o per integrare l’esame, quando si siano già acquisite<br />

scansioni SE pesate in DP e T2.<br />

Gradient-echo<br />

Sono sequenze caratterizzate da tempi di acquisizione particolarmente ridotti; consentono l’acquisizione<br />

di volumi 3D; hanno sensibilità elevata verso i prodotti di degradazione dell’emoglobina<br />

(studio di traumi, emorragie) ed il calcio; a livello della colonna esaltano le linee di demarcazione<br />

tra osso, disco intervertebrale, legamento longitudinale posteriore e sono particolarmente<br />

sensibili ai processi sostitutivi; permettono di valutare lo stato di idratazione del disco intervertebrale.<br />

Nello studio dell’encefalo le acquisizioni 3D sono particolarmente indicate nello studio di piccole<br />

regioni (sella turcica); varianti di queste sequenze (FLASH o SPGR) consentono di ottenere<br />

immagini caratterizzate da un ottimo contrasto sostanza grigia/bianca e possono vantaggiosamente<br />

sostituire le inversion-recovery nello studio delle displasie corticali e delle eterotopie.<br />

Nello studio della colonna sono indicate per l’esame della patologia degenerativa in quanto permettono<br />

di ottenere una differenziazione, sulle scansioni assiali, tra eventuali ernie discali ed osteofiti<br />

(TC); anche i traumi e la patologia tumorale vertebrale (metastasi) sono indicazioni all’utilizzazione<br />

di queste sequenze. Non sono indicate nello studio del rachide operato (possibilità di artefatti<br />

dovuti a microframmenti degli strumenti chirurgici).<br />

I traumi in fase subacuta e cronica, le epilessie, lo studio dei processi infiammatori ed infettivi<br />

(pazienti HIV positivi), le emorragie in fase subacuta e cronica, lo studio della fossa cranica<br />

posteriore, la patologia del midollo spinale, la patologia tumorale intra ed extradurale<br />

(ivi comprese le metastasi ossee vertebrali), la patologia pediatrica sono indicazioni ad eseguire<br />

in prima istanza uno studio RM.<br />

I tumori evidenziati alla TC possono richiedere uno studio RM ai fini di una migliore definizione<br />

topografica e della loro diagnosi differenziale.<br />

La fossa cranica posteriore, la regione sellare e le orbite sono regioni in cui il contenuto informativo<br />

della RM è indubbiamente superiore a quello della TC.<br />

Controindicazione assoluta all’esecuzione dell’esame è la presenza di pace-makers o di clips metalliche<br />

vascolari; le protesi metalliche fisse richiedono un preventivo accertamento della loro<br />

compatibilità con l’esecuzione di un esame RM (pericolo di surriscaldamento). Bisogna<br />

comunque osservare che le protesi metalliche sono sempre causa di artefatti, per cui la regione<br />

dove è stata impiantata la protesi è difficilmente studiabile.<br />

D • Mielografia<br />

L’esecuzione di una mielografia prevede:<br />

– puntura dello spazio subaracnoideo a livello lombare (fra L3 e S1) o cervicale (fra C1 e C2), eseguita<br />

sotto controllo fluoroscopico;<br />

– iniezione di 10-15 cc di mezzo di contrasto iodato idrosolubile non ionico;<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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