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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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1. Cerebrite<br />

e ascesso<br />

cerebrale<br />

(→ 15:B2)<br />

42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />

V - LESIONI INFIAMMATORIE CEREBRALI<br />

A • Finalità dell’accertamento. Metodologia generale<br />

Le principali finalità dello studio neuroradiologico sono:<br />

– individuare e localizzare la lesione infiammatoria in atto (ascesso, meningite, empiema,<br />

encefalite, granuloma);<br />

– porre la corretta diagnosi differenziale con altri tipi di lesione (neoplasie, infarti);<br />

– evidenziarne le eventuali complicanze;<br />

– fornire elementi utili all’identificazione dell’agente patogeno;<br />

– seguirne l’evoluzione e valutare l’efficacia della terapia.<br />

Il sospetto di una lesione infiammatoria è indicazione alla somministrazione di mezzo di<br />

contrasto, anche in considerazione dell’esistenza di lesioni che, specie in fase iniziale, possono<br />

non essere evidenziate all’esame di base (ventricolite).<br />

Anche se la TC ha una sensibilità sufficiente a individuare la grande maggioranza di queste<br />

lesioni, la RM ne permette la valutazione globale e accurata, ivi incluse le eventuali complicanze;<br />

è importante osservare che la TC può mettere in evidenza eventuali calcificazioni, tipiche<br />

delle infiammazioni granulomatose.<br />

Sicuramente in presenza di un quadro clinico suggestivo di lesione encefalica infiammatoria<br />

e TC negativa è necessario procedere all’esecuzione di una RM con gadolinio (possibile cerebrite,<br />

encefalite).<br />

B • Infezioni da batteri piogeni<br />

Un ascesso cerebrale si può formare a seguito di disseminazione ematogena da un focolaio extracranico,<br />

estensione diretta da mastoidite o infezione dei seni paranasali (tromboflebite retrograda, meningite),<br />

trauma aperto. Nei bambini la maggior parte degli ascessi è complicazione di una meningite.<br />

È causato da batteri piogeni, specie streptococchi e stafilococchi.<br />

Si localizzano a livello della giunzione tra sostanza grigia e bianca.<br />

Nella formazione di un ascesso si possono distinguere quattro fasi: cerebrite iniziale (dal 1° al 3°<br />

giorno), cerebrite avanzata (dal 4° al 9° giorno), fase di iniziale formazione della capsula (dal 10° al<br />

13° giorno), fase di avanzata formazione della capsula (dal 14° giorno in poi).<br />

Si possono formare ascessi satellite per rottura della capsula periferica, che di norma avviene dove<br />

essa è più sottile, cioè sul versante ependimale.<br />

• Tomografia computerizzata. Durante la fase cerebritica si evidenzia un’area mal definita,<br />

ipodensa, circondata da edema perilesionale che diventa marcato durante la fase di cerebrite<br />

avanzata, persiste nella fase di iniziale formazione della capsula e si riduce nella fase di<br />

avanzata formazione della capsula. L’esistenza di una capsula completamente formata è testimoniata<br />

da un anello isodenso, riconoscibile perché interposto tra il centro necrotico dell’ascesso<br />

e l’edema perilesionale.<br />

• Risonanza magnetica. Durante la fase cerebritica il focolaio ascessuale è ipointenso in<br />

T1 e iperintenso in T2; l’iperintensità tende a diventare più marcata nella fase cerebritica<br />

avanzata. La capsula può apparire lievemente iperintensa in T1, a causa della presenza<br />

di prodotti di degradazione dell’emoglobina e ipointensa in DP e T2, a causa della povertà<br />

in protoni del collagene. L’evoluzione dell’edema perilesionale è simile a quanto descritto<br />

precedentemente.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. Durante la fase cerebritica la presa di contrasto è<br />

sfumata, disomogenea ed interessa l’intero ascesso; nella fase cerebritica avanzata o quando<br />

si è formata la capsula, la presa di contrasto è ad anello, relativamente sottile, regolare, più<br />

sottile sul versante ependimale e più spesso sul versante corticale.<br />

• Diagnosi differenziale. Le lesioni che possono simulare il comportamento di un ascesso<br />

cerebrale sono riportate nella tabella 8.<br />

La natura della lesione è facilmente identificabile quando si possa seguire la sua evoluzione<br />

nel tempo sin dalla fase cerebritica.<br />

Il diverso spessore dell’anello di presa di contrasto, maggiore sul versante corticale, può aiutare<br />

nella diagnosi differenziale, come l’esistenza di focolai infettivi noti, la medicina nucleare<br />

(99mTc-HMPAO) e l’individuazione di ascessi satelliti. L’anello di presa di contrasto è spesso<br />

incompleto nelle metastasi e nei glioblastomi.<br />

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