29.05.2013 Views

Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

752<br />

1. Note tecnicometodologiche<br />

Questo approccio è superato e deve essere oggi completamente abbandonato.<br />

Generalmente la somministrazione di mezzo di contrasto (in TC come in RM) è decisa dal<br />

Neuroradiologo sulla base della positività dell’esame in bianco, qualora esso evidenzi reperti<br />

sospetti per rottura della barriera emato-encefalica (tumori, processi infiammatori).<br />

Anche se la regola generale è questa, esistono alcuni punti che è opportuno sottolineare:<br />

– nei casi di incertezza diagnostica tra tumori e infarti acuti, l’atteggiamento diagnostico consigliato<br />

è la valutazione con RM o ripetere l’esame TC in bianco a distanza di una settimana<br />

(l’evoluzione del quadro neuroradiologico consente la diagnosi differenziale); possibile anche,<br />

ma spesso non risolutiva, la somministrazione di mezzo di contrasto non-ionico;<br />

– la ricerca di malformazioni vascolari ed aneurismi dovrebbe orientare all’utilizzazione di<br />

altre tecniche diagnostiche (RM, angio-TC, angio-RM, angiografia digitale) più che all’esecuzione<br />

di un esame TC con contrasto;<br />

– la ricerca di patologia infiammatoria (specie nei pazienti HIV positivi) ed i controlli postoperatori<br />

per ricerca di recidive tumorali richiedono il completamento dell’esame TC con<br />

somministrazione di mezzo di contrasto, anche in caso di negatività dell’esame in bianco;<br />

– la ricerca di metastasi, che possono non essere evidenziate dall’esame in bianco, è indicazione<br />

ad eseguire, se opportuno, l’esame TC o RM direttamente con mezzo di contrasto.<br />

Il mezzo di contrasto può anche essere somministrato per evidenziare:<br />

– lesioni la cui dinamica di potenziamento è differente da quella del tessuto normale; è il<br />

caso della ricerca di microadenomi ipofisari e di recidive di ernie discali (assumono il<br />

mezzo di contrasto più lentamente rispettivamente dell’adenoipofisi e del tessuto fibrotico<br />

circostante);<br />

– strutture anatomiche o fenomeni altrimenti non studiabili. La morfologia delle pareti vasali,<br />

per esempio, può essere studiata in angio-TC; la circolazione liquorale, la patologia<br />

intra ed extradurale a livello del rachide possono essere studiate con la cisternografia, la<br />

cisterno-TC, la mielografia e la mielo-TC; la presa di contrasto dei plessi venosi, adiacenti<br />

ai dischi intervertebrali, può essere utilizzata per evidenziare meglio eventuali ernie discali<br />

a livello cervicale in TC, qualora la RM sia controindicata.<br />

F • Studio dei vasi in <strong>Neuroradiologia</strong><br />

a) ANGIO-TC<br />

L’invasività dello studio è modesta, essendo limitata alla somministrazione di mezzo di contrasto endovena.<br />

Può essere effettuato a livello delle biforcazioni carotidee (studio della patologia ateromasica) o<br />

del poligono di Willis (studio patologia aneurismatica).<br />

L’esame consiste nell’acquisizione di una serie di scansioni contigue o parzialmente sovrapposte,<br />

di ridotto spessore, durante la somministrazione di mezzo di contrasto iodato tramite iniettore.<br />

Per lo studio delle biforcazioni carotidee si utilizzano strati di 2-3 mm, acquisiti tra C7 e C2 (le<br />

biforcazioni carotidee sono localizzate tra C6 e C3).<br />

Per lo studio del poligono di Willis si utilizzano strati del minore spessore disponibile acquisiti a<br />

partire dal pavimento della sella turcica.<br />

Le immagini assiali vengono poi esaminate e ricostruite in MIP (maximum intensity projection) e<br />

in 3D, utilizzando programmi disponibili sull’apparecchio o su workstations dedicate.<br />

Le ricostruzioni MIP si basano sulla proiezione dei pixel ad elevata densità (o intensità), presenti<br />

nel volume sottoposto a ricostruzione, su un piano, lungo una direzione determinata dall’operatore;<br />

la tecnica è di particolare interesse perché consente di ottenere ricostruzioni estremamente simili<br />

ad angiografie digitali.<br />

Le ricostruzioni tridimensionali vengono ottenute definendo dapprima opportune soglie di densità;<br />

i pixel di densità compresa nell’intervallo prestabilito entrano a far parte dell’oggetto ricostruito,<br />

tutti i pixel di densità non compresa nell’intervallo in questione ne vengono esclusi.<br />

È importante osservare che entrambe le tecniche comportano una manipolazione dei dati acquisiti<br />

e, dunque, sono soggette a possibili errori; è sempre opportuno verificare i risultati sulle immagini<br />

acquisite direttamente.<br />

Questo tipo di studio può essere eseguito solo su apparecchi TC particolarmente veloci nelle acquisizioni<br />

e possibilmente, dunque, su apparecchi ad acquisizione elicoidale, pena la somministrazione<br />

di quantità di contrasto troppo elevate.<br />

Inoltre, bisogna sempre considerare che l’esecuzione di questo tipo di esame è estremamente impegnativo,<br />

richiedendo molto tempo per la ricostruzione e l’analisi delle immagini.<br />

Dal punto di vista semeiologico, il lume vasale è perfettamente delineato, iperdenso a causa della<br />

presenza del mezzo di contrasto; la trombosi vasale è evidenziata dall’assenza di mezzo di contrasto<br />

all’interno del vaso. Le placche calcifiche sono iperdense, le fibrolipidiche sono ipodense, le<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!