Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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6. Varici<br />
7. Altre lesioni<br />
1. Oftalmopatia<br />
tiroidea<br />
(Basedow)<br />
(→ 29:E17)<br />
2. Pseudotumor<br />
orbitario<br />
(→ 29:E11)<br />
42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />
• Sono masse isodense in tomografia computerizzata, isointense in T1 e iperintense in DP e T2 in<br />
risonanza magnetica, formate da capillari dilatati con vasi afferenti che in RM possono apparire come<br />
aree di vuoto di segnale; il potenziamento dopo contrasto è marcato.<br />
La diagnosi è clinica ed ecografica.<br />
Sono malformazioni venose caratterizzate da una dilatazione del sistema venoso orbitario (vena oftalmica<br />
superiore o inferiore).<br />
Clinicamente si presentano con un esoftalmo intermittente che si manifesta quando il paziente<br />
esegue una manovra di Valsalva.<br />
• Ecografia, Doppler e risonanza magnetica permettono costantemente di formulare la diagnosi;<br />
in particolare la RM evidenzia il caratteristico vuoto di segnale tipico delle strutture<br />
vascolari.<br />
• L’angiografia digitale non è più necessaria ai fini diagnostici.<br />
• La tomografia computerizzata non evidenzia reperti specifici (massa iperdensa intraconica,<br />
con calcificazioni dovute a fleboliti). Tuttavia, qualora si faccia eseguire al paziente una<br />
manovra di Valsalva, acquisendo scansioni assiali, si potrà mettere in evidenza un cambiamento<br />
delle dimensioni della massa.<br />
Lo pseudotumor cerebri, precedentemente trattato (→ 1:II,E), può causare un aumento del calibro<br />
dei nervi ottici, conseguente a un allargamento degli spazi liquorali dovuto all’aumento della pressione<br />
liquorale intracranica.<br />
Il tumore che metastatizza più frequentemente all’orbita è l’adenocarcinoma del seno.<br />
D • Lesioni del cono orbitario<br />
Il morbo di Basedow è causa di ipertiroidismo, predilige il sesso femminile (4:1) e a livello oculare<br />
causa un aumento del volume del grasso orbitario e di uno o più muscoli orbitari, bilaterale nel 90%<br />
dei casi, con conseguente esoftalmo e sollevamento della palpebra superiore.<br />
Più frequentemente sono interessati tutti i muscoli o i retti inferiori e mediali.<br />
L’aumento di volume del grasso e dei muscoli orbitari può causare compressione del nervo ottico<br />
e, negli stadi avanzati, deformazione delle pareti ossee dell’orbita.<br />
I test di funzionalità tiroidea sono alterati, ma segni oftalmologici possono essere presenti in pazienti<br />
eutiroidei.<br />
• Gli esami neuroradiologici (ecografia, tomografia computerizzata, risonanza magnetica)<br />
dimostrano, meglio su scansioni coronali, l’aumento di volume fusiforme dei muscoli interessati,<br />
con risparmio dei tendini. L’eventuale compressione del nervo ottico, che può essere<br />
particolarmente marcato a livello dell’apice orbitario può essere valutato in TC o in RM.<br />
La deformazioni delle pareti ossee orbitarie in TC.<br />
Non si osservano aree di presa di contrasto.<br />
• La diagnosi differenziale si pone con lo pseudotumor orbitario (monolateralità, risposta<br />
ai corticosteroidi) e con le fistole carotido-cavernose, in cui si osserva, di norma, un aumento<br />
del calibro della vena oftalmica superiore e del volume del seno cavernoso.<br />
È causato da una reazione infiammatoria su base autoimmunitaria che può interessare la ghiandola<br />
lacrimale, i muscoli e il grasso orbitario, il tessuto connettivo della dura e la sclera.<br />
Il quadro clinico, essenziale alla diagnosi, è caratterizzato da ridotta motilità oculare, edema delle<br />
palpebre, dolore.<br />
È causa di esoftalmo monolaterale, che, raramente, può essere bilaterale. Risponde rapidamente<br />
alla terapia corticosteroidea (criterio diagnostico ex-iuvantibus).<br />
• Il quadro neuroradiologico non è specifico, evidenziando una modificazione della densità<br />
(isodensità disomogenea) e del segnale (isointensità in T1 e in T2) del grasso del cono orbitario,<br />
localizzato al segmento anteriore o posteriore dell’orbita oppure all’intera orbita, o<br />
una massa a livello della ghiandola lacrimale, o un ispessimento dei muscoli orbitari con interessamento<br />
anche del tendine; la presa di contrasto è discreta.<br />
• La diagnosi differenziale si pone con il linfoma, la dacrioadenite, i tumori della ghiandola<br />
lacrimale, le miositi. La biopsia si impone quando una lesione avente le caratteristiche<br />
neuroradiologiche sopra descritte non regredisce rapidamente sotto terapia corticosteroidea.<br />
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