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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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1. Malformazioni<br />

artero-venose<br />

(→ 35:IV)<br />

2. Angiomi<br />

cavernosi<br />

(→ 35:III,D)<br />

XIII - MALATTIE VASCOLARI MIDOLLARI<br />

Sono state classificate in quattro tipi, sulla base della localizzazione anatomica e del tipo del nidus<br />

vascolare:<br />

– tipo I, o fistole artero-venose durali, contenute nello spessore della dura che ricopre il midollo spinale;<br />

rappresentano il 35% di tutte le malformazioni vascolari spinali; sono adiacenti ai forami<br />

intervertebrali o all’interno della dura che ricopre le radici spinali; l’afferenza arteriosa è data da<br />

una branca durale di una arteria radicolare, mentre il drenaggio avviene attraverso una vena intradurale<br />

tributaria di vene piali; sono localizzate preferenzialmente dorsalmente a livello della<br />

porzione inferiore del midollo spinale toracico o del cono midollare; causano ipertensione venosa,<br />

riduzione dell’efficienza del drenaggio venoso e possibili infarti midollari; la comparsa di deficit<br />

neurologici progressivi è tipica; l’esordio clinico si verifica nella 3 a -4 a decade;<br />

– tipo II, in cui il nidus vascolare è all’interno del midollo spinale, nutrito da afferenze arteriose<br />

multiple che originano dalle arterie spinali anteriori e posteriori; il drenaggio ha luogo nel plesso<br />

venoso perimidollare; sono localizzate più frequentemente in regione toraco-lombare; l’esordio<br />

clinico è spesso acuto, dovuto a emorragia intramidollare, spesso causata da rottura di aneurismi<br />

dovuti al flusso; il quadro clinico può essere dovuto a furto vascolare, emorragie intra-assiali,<br />

ipertensione venosa, trombosi venosa, emorragia subaracnoidea; l’esordio clinico si verifica<br />

nella 2 a -3 a decade di vita;<br />

– tipo III, o tipo giovanile: il nidus vascolare ha una localizzazione simile al tipo II, ma presenta una<br />

maggiore estensione, intramidollare, extramidollare ed anche extraspinale, con afferenze arteriose<br />

multiple da diversi livelli vertebrali;<br />

– tipo IV, o fistole artero-venose intradurali extramidollari, esclusivamente extramidollari; la maggior<br />

parte sono nutrite dall’arteria spinale anteriore e drenano direttamente in vasi venosi dilatati;<br />

sono localizzate a livello del cono midollare; l’esordio clinico è tra la 2 a e la 4 a decade di vita<br />

con deficit neurologici progressivi o possibili emorragie subaracnoidee.<br />

• Radiologia convenzionale e tomografia computerizzata. Non dimostrano alterazioni specifiche.<br />

Nelle malformazioni tipo II e III è frequente il rilievo di scoliosi.<br />

• Risonanza magnetica. Evidenzia alterazioni differenti, dipendenti dal tipo di malformazione:<br />

– nel tipo I, minute aree di perdita di segnale, meglio evidenziabili sulle scansioni pesate in<br />

T2, dovute al flusso, localizzate nello spazio subaracnoideo posteriore al midollo spinale,<br />

che corrispondono ai vasi dilatati. Estese aree di elevato segnale in T2 sono evidenziate<br />

all’interno del midollo spinale, aumentato di calibro, in posizione centrale, dovute a malacia<br />

(mielopatia subacuta necrotizzante) causata da infarti, furto vascolare, edema; queste<br />

aree tendono ad estendersi nel tempo e rappresentano il substrato anatomico che verosimilmente<br />

giustifica la lenta ma costante progressione dei sintomi.<br />

– nel tipo II e III, è possibile riconoscere il nidus vascolare intramidollare, caratterizzato da<br />

aree marcatamente ipointense dovute al flusso vascolare; intorno al nidus è possibile individuare<br />

aree di alterato segnale iperintense in DP e T2 dovute a gliosi, edema perilesionale,<br />

malacia; possono essere presenti prodotti di degradazione dell’emoglobina all’interno<br />

del midollo spinale, che causano le stesse alterazioni di segnale descritte a livello<br />

intracerebrale.<br />

– nel tipo IV, grazie alla perdita di segnale dovuta al flusso, si evidenziano i vasi afferenti ed<br />

efferenti, che possono anche causare un effetto di massa sul midollo spinale; possono essere<br />

presenti prodotti di degradazione dell’emoglobina dovuti a pregresse emorragie.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. Si può osservare una presa di contrasto a livello del<br />

midollo spinale, dovuta a rottura della barriera conseguente alle alterate condizioni di flusso.<br />

• Mielografia e mielo-TC. Evidenzia multipli difetti di riempimento dello spazio subaracnoideo,<br />

lineari, tortuosi, dovuti ai vasi aumentati di calibro a causa dell’ipertensione.<br />

• Angiografia. È l’esame risolutivo, che permette di definire tipo di malformazione, localizzazione,<br />

di individuare i vasi afferenti ed efferenti, caratteristiche di flusso. In ottica preoperatoria<br />

o pre-embolizzazione è necessario anche studiare le caratteristiche del flusso arterioso<br />

e venoso dell’intero midollo spinale.<br />

• Diagnosi differenziale. Occasionalmente si osservano, in risonanza magnetica, nello spazio<br />

subaracnoideo posteriore al midollo spinale artefatti dovuti al flusso liquorale, che possono<br />

simulare la presenza di una malformazione artero-venosa.<br />

Sono lesioni rare, simili a quelle descritte a livello intracranico.<br />

L’esordio clinico è più frequentemente tra la 3 a e la 6 a decade di vita, con deficit neurologici episodici;<br />

è anche possibile un esordio acuto dovuto ad emorragia intra-assiale.<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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