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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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790<br />

5. Infarti<br />

6. Emorragie<br />

7. Esiti di lesioni<br />

iposso-ischemiche<br />

8. Ulegirie<br />

servare la formazione di cisti poroencefaliche, e la corteccia cerebrale può avere un aspetto<br />

ulegirico; possono osservarsi asimmetrie degli emisferi cerebrali e della scatola cranica, che<br />

attestano una sofferenza prevalente a carico di uno degli emisferi cerebrali.<br />

Si osservano nel neonato a termine e nel lattante.<br />

La causa di queste lesioni è l’asfissia perinatale, ma esistono numerosi fattori predisponenti<br />

(tab. 7).<br />

Tabella 7 - Fattori predisponenti all’infarto cerebrale nel neonato e nel lattante<br />

(modificata da Osborn A.G., Diagnostic Neuroradiology, Mosby 1994)<br />

– Malformazioni cardiache causa di embolie cerebrali<br />

– Dissezioni vasali<br />

– Anemia grave<br />

– Turbe dell’ossigenazione (distress respiratorio, persistenza della circolazione fetale)<br />

– Poliglobulia<br />

– Iperviscosità ematica<br />

– Meningite<br />

– Abuso di droghe (cocaina, simpaticomimetici)<br />

– Encefalite<br />

– Moya-Moya<br />

– Vasculiti<br />

– Neurofibromatosi tipo I<br />

– Sindrome di Marfan<br />

– Malattie del collagene<br />

– Displasia fibromuscolare<br />

– Emboli di tessuto placentare<br />

– Chirurgia cardiaca<br />

• All’ecografia la lesione è iperecogena, può esercitare effetto massa sui solchi adiacenti.<br />

• La tomografia computerizzata e la risonanza magnetica evidenziano una lesione le cui caratteristiche<br />

densitometriche e di segnale sono simili a quelle di un infarto cerebrale in un<br />

adulto; la localizzazione è per lo più nel territorio di distribuzione dell’arteria cerebrale media.<br />

L’evoluzione è verso la gliosi (malacia), oppure verso la formazione di una cavità poroencefalica.<br />

È frequente la formazione di calcificazioni distrofiche, che possono essere osservate<br />

già dopo 2-3 settimane dall’evento acuto.<br />

Nel neonato a termine si possono sviluppare emorragie:<br />

– epidurale e subdurale, conseguenti a traumi durante il parto;<br />

– subaracnoidee, spesso “sine materia”, a volte associate a un grave danno iposso-ischemico;<br />

– intra-assiali, per lo più conseguenti a trombosi venosa, con possibile estensione intraventricolare.<br />

I relativi quadri neuroradiologici non differiscono significativamente da quelli descritti negli<br />

adulti.<br />

Status marmoratus<br />

La lesione è appprezzabile nel lattante di 6 mesi di età. È conseguenza di una lesione iposso-ischemica<br />

nel neonato a termine.<br />

La lesione è localizzata a carico dei talami e dei corpi striati dove si osservano, anatomo-patologicamente,<br />

aree di perdita neuronale con ipervascolarizzazione, gliosi, mineralizzazione neuronale<br />

e penetrazione di fibre mielinizzate.<br />

• All’ecografia si osserva iperecogenicità dei nuclei della base.<br />

• Alla tomografia computerizzata, i nuclei della base sono spontaneamente iperdensi.<br />

• Alla risonanza magnetica si evidenzia ipotrofia dei nuclei della base, con perdita della convessità<br />

della superficie laterale del nucleo lenticolare.<br />

• Dopo somministrazione di mezzo di contrasto si evidenzia una sfumata presa di contrasto dei nuclei<br />

della base, verosimilmente dovuta alla loro ipervascolarizzazione.<br />

Rappresentano l’esito di un danno corticale localizzato; le circonvoluzioni interessate hanno una<br />

morfologia “a fungo”, dovuto alla sofferenza più accentuata degli strati corticali più profondi rispetto<br />

a quelli più superficiali, dove la perfusione è quantitativamente maggiore.<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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